L’annuncio dato nelle prime ore del 15 maggio dalla China National Space Administration (CNSA ) dell’arrivo con successo del rover Zhurong su Marte, non ha avuto la stessa eco e la notizia non è stata accolta in Occidente con la stessa enfasi che fu data nel 1997 al rover Sojourner, o di recente per Perseverance e il suo piccolo elicottero robotico Ingenuity. Eppure è una notizia a suo modo storica, perché ci dice forse meglio di qualunque altro evento quanto la Cina ci sia vicina.
Basti pensare che cos’era la Cina solo un secolo fa, quando masse enormi di popolazione pativano la fame e vivevano nella miseria più nera. Una miseria di dimensioni così ampie e persistenti nel tempo che l’Europa non conobbe nemmeno nei secoli più bui della sua storia, che pure non furono poca cosa in tal senso, basti pensare alla “recente” guerra dei Trent’anni, o alle condizioni disperate in cui si trovò la Germania nel primo dopoguerra.
Basti andare con la memoria al decennio che seguì la proclamazione della Repubblica popolare, quando decine di milioni di cinesi sperimentarono sulla propria pelle che la storia non fa salti, nemmeno se sono chiamati “balzi”; che sulla miseria non si costruisce nulla, che bisogna attendere si producano le condizioni più favorevoli per costruire la base reale d’una forma superiore di società, come ebbe a ripetere, inascoltato, il Grande Vecchio.
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La missione cinese su Marte è la Tianwen-1 (Domande celesti). Il lander e il rover vi sono arrivati sani e salvi. Il rover, di nome Zhurong, è stato portato online nei giorni successivi e le sue prime immagini sono state rilasciate dalla CNSA il 19 maggio. Ciò rende la Cina il terzo paese a ottenere un atterraggio morbido sul pianeta rosso, dopo l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, e il secondo dopo gli Stati Uniti a schierare un rover sulla superficie marziana. Un immenso risultato scientifico e tecnico.
Zhurong è un po’ più grande degli Spirit e Opportunity, di straordinario successo, rover della NASA giunti sul pianeta nel 2004 ed ha un design simile. Ha sei ruote articolate per superare piccoli ostacoli sulla superficie marziana, è alimentato da pannelli solari e comunica con la Terra utilizzando Tianwen-1 come relè (con il Mars Express dell’Europa come backup). L’operatività effettiva del rover è prevista per 90 sol (giorni marziani) e si spera che la sua longevità eguagli o superi quelle dei suoi predecessori costruiti negli Stati Uniti. Anche per loro fu prevista di 90 sol, ma l’operatività giunse al 2010.
Le sonde spaziali Hope, degli Emirati Arabi, quella del rover Perseverance, della NASA, e la Tianwen-1, sono state lanciate durante la stessa finestra di lancio, utilizzando una traiettoria di volo spaziale che sfrutta le orbite della Terra e di Marte per ridurre al minimo il carburante necessario. Tutte e tre le missioni sono arrivate su Marte lo scorso febbraio a poche settimane l’una dall’altra.
Invece di schierare immediatamente il rover, i controllori del Tianwen-1 hanno scelto di utilizzare l’orbiter per mappare più attentamente i potenziali siti di atterraggio per Zhurong. Le operazioni di atterraggio sono durate nove minuti e, come è caratteristico delle missioni su Marte, a causa della distanza con la Terra, dovevano essere completamente automatizzate.
La zona di atterraggio si trova nella parte meridionale, l’Utopia Planitia, un enorme bacino nell’emisfero settentrionale di Marte che si pensa sia stato sommerso miliardi di anni fa. In effetti, i dati del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA hanno rivelato nel 2016 che c’è una grande quantità di ghiaccio sotto la superficie, circa la stessa quantità di acqua contenuta nel Lake Superior, il più grande lago d’acqua dolce del mondo per superficie e il terzo per volume. Uno degli obiettivi di Zhurong e Tianwen-1 sarà di mappare più accuratamente questo ghiaccio.
Su Marte c’è molto ghiaccio, ossia acqua per soddisfare qualunque necessità in caso di colonizzazione. Questo è uno degli aspetti che lo rende tanto attraente e appetibile. In attesa di fare altrettanto su Marte, continuiamo a distruggere e inquinare il nostro pianeta, facendo seguire a tale sopraffazione il mantenimento dell’ignoranza e corrotta soddisfazione.
...perché ci dice forse quanto la Cina ci sia vicina''
RispondiEliminamattina , ora incerta.
Mi sveglio che sento di sottofondo il solito parlottio di strane affricative aspirate e non; e penso ci risiamo.
Giorni successivi come da copione, con moglie ''nebbia e rugiada'' che batte sulla tastiera e razzola nei siti di tutte le piu' nefaste multinazionali del pianeta- e pure gratis ma lasciamo perdere.
Ieri, ritelefona 'via del cavallo' e condivide il trascritto della riunione.
Il gran capo minaccia 'via del cavallo '': e' gia' la quarta volta che presenta brand & business plan che viene bocciato, gran capo dice che se continua cosi' prima o poi quando arriva in ufficio gli toglie la scrivania.
''via del cavallo'' un po' nervoso, l'aiutante che ha e' pureuna delle concubine di gran capo: ma alla fine gran capo gli vuole bene, e' 15 anni che se lo porta dietro e poi il figlio di una figlia di un generale fa sempre comodo.
Si chiacchera mentre si fa la N104: gran capo ha venduto l'impresa a una grossa partecipata 'a est della montagna' .Ora c'e' un bel gruzzolo da piazzare, e 16000 ex dipendenti che non rompono piu le balle.
Ma gran capo si e' stanco delle tecnologie di basso livello, punta in alto: quel simpatico pirlone di Musk ha fatto scuola (e che Dio abbia pietà di noi).
Ho capito , dico io, vuole mettere la grana in qualche tecnologia che rende, ma gli ci vorranno anni ... e non sembra avere pazienza:
Mica vuole sviluppare il business , fa ''nebbia e rugiada''. lui mica vuole piantare un albero e farlo crescere, vuole trovare un albero con i frutti e prenderli tutti.
E poi dopo il casino in Italia ( che il trio tortello & polenta gli ha fatto buttare via 234 milioni in 8 anni) vuole risultati sicuri.
Mi sa che si disfa pure di quei saldatori di lamiere ( aziendina proprio in veneto non lontano da te)
Ecco la cina e' vicina, pure troppo: meno male che son povero e non conto nulla
che poi, cosi' concludo, a me sembra che ogni nazione abbia trovato la sua via sociale, un po' come in italia che ci piacciono le case con i colori pastelli:
RispondiEliminai nippo amano il mediovevo e la società feudale: e infatti le loro corporate son come feudi chiusi da cui non ti licenzi e devi portare fede al feudatario/ceo
In cina amano le dinastie e gli imperatori ( e le concubine, che mi ricordo che l'ex chief mise in cinta la massaggiatrice e lascio' la moglie , a 68 anni suonati),
a ogni fine dinastia c'e' caos e poverà, in mezzo ricchezza: chissà cosa farà l'attuale con il grande imperatore xijinping.
In italia amiamo i tempi dei comuni e delle signorie per essere poi alla merce' degli imperatori stranieri....
mah vedremo
(nel frattempo scrivo usando una vpn, che non si sa mai)