lunedì 10 maggio 2021

Vaccini: la posta in gioco


Quando il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato mercoledì scorso che la sua amministrazione stava valutando la possibilità di sospendere i brevetti sui vaccini Covid-19, la cancelliere Angela Merkel ha chiamato personalmente Uur ahin, fondatore dell’azienda Biontech con sede a Magonza, che ha portato sul mercato il primo vaccino contro il coronavirus insieme al gigante farmaceutico statunitense Pfizer.

Il governo federale ha dichiarato la sua ferma opposizione alla moratoria sui brevetti: “La protezione della proprietà intellettuale è la fonte dell’innovazione e deve rimanere tale in futuro”, affermava un portavoce del governo. I fattori che limitano la produzione di vaccini non sono i brevetti, ma la mancanza di capacità produttiva e standard di alta qualità, proseguiva il comunicato.

Fosse vero che ci si oppone per la mancanza di capacità produttiva e standard di alta qualità, la moratoria sui brevetti non inficerebbe gli interessi dell’industria farmaceutica che possiede i brevetti, anzi, ne rafforzerebbe ancor più la posizione in quanto dimostrerebbe di essere l’unica in grado di garantire le forniture necessarie.

E allora perché tanto decisa è stata l’opposizione tedesca? La sortita di Joe Biden aveva solo scopo di proporre gli Usa come il poliziotto buono?

Il parlamento federale tedesco si è opposto a una mozione che chiedeva la moratoria sui brevetti con 498 voti contro 117. I media tedeschi (ma non solo), che com’è noto sono liberi da ogni condizionamento economico, davano forza a questa posizione: “Le aziende farmaceutiche hanno investito considerevolmente per produrre rapidamente vaccini efficaci. Anche se hanno ricevuto sussidi statali, il loro diritto alla proprietà intellettuale non deve essere sottovalutato. L’incentivo ad assumersi rischi e produrre tali risultati deve essere mantenuto” (Frankfurter Allgemeine Zeitung).

La Süddeutsche Zeitung, dal canto suo ha commentato: “La proprietà sui brevetti è una motivazione fondamentale per l’innovazione. Il fatto che il primo vaccino contro il coronavirus sia arrivato dalla Germania è merito dell’economia locale. Lo spirito pionieristico di ricercatori e imprenditori si basa su un principio sistemico: la mia idea, il mio progetto, la mia attività, i miei colleghi, il mio profitto”.

La Medication Manufacturers Research Association, che rappresenta gli interessi delle principali aziende farmaceutiche, ha avvertito che senza brevetti, i produttori originali non avrebbero “alcun incentivo a partecipare alla distribuzione mondiale più rapida possibile dei vaccini”.

La tecnologia mRNA su cui si basa il vaccino Biontech/Pfizer è stata sviluppata presso università finanziate con fondi pubblici. Questo metodo è stato descritto per la prima volta nel 1990 e utilizzato per vaccinare i topi nel 1994. Le aziende private si sono mostrate interessate solo quando si è fatta strada la possibilità di realizzare considerevoli profitti. E anche allora, sono state generalmente sostenute da fondi pubblici.

Ciò che preoccupa Merkel e l’industria farmaceutica non riguarda solo il presente, ma il domani e la posizione di forza raggiunta su questo tipo di tecnologia.

Pfizer ha realizzato profitti durante il primo trimestre del 2021 per 3,5 miliardi di dollari dal suo vaccino. I ricavi complessivi dell’azienda, sospinti dalla notorietà assunta a livello mondiale, sono aumentati del 45% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo i 14,6 miliardi di dollari. La società ha incassato profitti pari a un terzo dei ricavi totali, 4,9 miliardi di dollari.

Il prezzo delle azioni Biontech è passato da 13 euro dell’ottobre 2019 a 183,71 euro dell’ultima chiusura. La start-up vale ora 34 miliardi di euro. Un progresso simile si è verificato per altri produttori di vaccini.



Tutto ciò è solo una frazione dei profitti previsti. Le aziende farmaceutiche stanno puntando su un enorme boom grazie alla tecnologia mRNA, che sarà utilizzata anche per il cancro e altre malattie. Oltre a Biontech, altre aziende tedesche stanno lavorando in questo settore. È in atto un’aspra lotta per il mercato farmaceutico globale, e ciò potrebbe spiegare, almeno in parte, la campagna contro il rischio del vaccino AstraZeneca, che ha avuto il suo fulcro allarmistico in Germania e nei suoi satelliti.

Der Spiegel, in un articolo di fondo nella sua ultima edizione, ha spiegato la posta in gioco: “Sta emergendo un’industria multimiliardaria del futuro, in cui i tedeschi sono eccezionalmente in testa. Non solo le grandi speranze di contenere la pandemia nel mondo poggiano sulle aziende tedesche, ma anche sulle ambiziose aspettative di politica industriale. Questo riguarda la questione di come può l’Europa [!?] assicurarsi il vantaggio in una tecnologia futura che promette di trasformare radicalmente il mercato farmaceutico”.

Secondo Der Spiegel, questo è ciò che rende “l’iniziativa statunitense estremamente pericolosa. L’enorme quantità di ricerca di base condotta da Biontech, che è già utilizzata per il trattamento del cancro ed è contenuta nel vaccino Covid-19, in tal modo sarebbe resa pubblica”. Se si desse corso alla moratoria ci sarebbe “un solo beneficiario: Pechino”. Rinunciare il vantaggio conoscenze sulla tecnologia mRNA sarebbe soprattutto a beneficio del settore farmaceutico cinese, scrive Der Spiegel.

È difficile districarsi in questo ginepraio di giganteschi interessi, ma su una cosa si può stare certi: di tratta di soldi, non di altro.

6 commenti:

  1. Il vaccino è una merce che, quasi universalmente, il vaccinato non paga: la passa lo Stato. Lo Stato è l'acquirente dei vaccini, che paga coi soldi ricavati... dalle tasse? In minima parte. Coi soldi presi a debito? In grandissima parte. E chi compra, in grandissima parte, il debito statale? Forse gli stessi grandi azionisti delle aziende farmaceutiche?

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    1. Beh, però, se così fosse, allora i vaccini ce li pagherebbero gli azionisti.

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  2. Forse la Salute non può essere messa sullo stesso piano di un libro, una canzone, o della cocacola.

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    1. infatti, gli azionisti sono molto attenti alla nostra salute e in particolare alla tua

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    2. E sarà per questo allora che gli investimenti in ricerca sulle malattie rare (= scarsamente profittevoli) sono una frazione risibile del totale. Forse perché si curano con la cocacola, ecco svelato l'arcano
      Giovanni

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