lunedì 9 novembre 2020

Siamo tutti numeri tra gli altri

 


Nemmeno dei circa 500 morti per patologie tumorali che si contano ogni giorno in Italia sappiamo chi sono le vittime. Oppure dobbiamo ritenere che si tratti di patologie minori e ineluttabili?

Anche questo è un numero tra gli altri”; giorno dopo giorno, anno dopo anno, da sempre. Senza che susciti rabbia o quotidiana attenzione, anzi, nemmeno sporadica.

È forse meno devastante l’impatto umano e sociale, il costo sanitario ed economico di quelle centinaia di migliaia di morti per cause tumorali ogni anno?

Basterebbe destinare alla prevenzione di queste patologie una piccola parte delle somme stanziate in questo frangente per prevenire, curare e “ristorare” causa covid, per ottenere l’effetto di una sicura riduzione di quelle malattie e di quelle morti.

Già non è più possibile interrogarsi su queste contraddizioni e ipocrisie, sommersi come siamo dalla canea televisiva degli esperti che ci intimano obbedienza assoluta e cieca. Si è altrimenti bollati di negazionismo e di tradimento verso la salute e il bene comune.


12 commenti:

  1. Gentile Ospite
    prima di tutto son lieto di leggerla di nuovo.
    Ma colgo l’occasione per analizzare i suoi scritti. Da un certo punto di vista potremmo usare il famoso incitamento di Federico II ai suoi soldati “cani, volete vivere in eterno?” e questo si potrebbe riferire sia ai malati di COVID che a quelli di tumore. Io ho più di 70 anni, la mia vita l’ho fatta e quindi mi metto in attesa.
    D’altra parte una lettura che feci tanto tempo fa analizzava che il principio delle nuove armi, dei nuovi calibri fosse quello di fare feriti non morti: così si intasano gli eserciti e tutte le strutture che stanno dietro. E questo principio si applica perfettamente al COVID. I morti sono relativamente pochi (il totale lo vedremo alla fine) ma gli spaventati sono tutti.
    E poi ci si dimentica che qui si parla di contagi. Direi che sia questa la discriminante coi tumori. Io posso fare una vita sana ma se si avvicina il contagiato me la passa e siccome non si vede chi è contagioso devo stare alla larga da tutti. Di alcuni tumori si sa la causa e si provvede vietando certe determinate sostanze, di altri il rapporto non è così automatico se non nelle elucubrazioni del mondo piatto.
    D’accordo che dobbiamo morire tutti (sgrat,sgrat…) ma “est modus in rebus”…

    Guido

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    1. Gentile signor Guido, anzitutto mi fa piacere la Sua citazione tratta probabilmente da In girum imus nocte et consumimur igni. Quanto al merito del suo cortese commento, mi permetto precisare che non è mia intenzione fare alcun confronto quanto a impatto umano sociale tra le patologie tumorali e la sindrome da Covid, perché se così fosse intesa la mia posizione ciò significherebbe che non ho saputo spiegarmi.

      Non da oggi, ma da 10 mesi a questa parte, non nego assolutamente la gravità, in taluni casi, della sindrome virale e soprattutto del problema che essa crea a livello sanitario e ospedaliero (se così non fosse il problema delle terapie intensive con ogni probabilità si potrebbe continuare a morire di Covid senza particolare preoccupazione da parte delle autorità politiche, sanitarie e amministrative). Ciò che ho sempre deplorato è l’enfasi isterica, questo sbattersi nell'illusione di sconfiggere il "nemico". Enfasi peraltro molto interessata sotto il profilo economico, carrieristico e politico come Lei avrà avvertito sicuramente.

      Col Covid-19 bisogna conviverci, imparare a curarlo sempre meglio, in attesa, si spera, di un vaccino efficace. Però bisogna metterlo tra le possibili cause di morte oltre gli ottantenni o in soggetti con severe comorbilità. Costituirà un elemento di freno al progressivo allungarsi della vita media, ma questo è inaccettabile per viziati e mollicci, gli spaventati, del secondo dopoguerra, oltre che per ragioni di propaganda politica, ecc. ecc..

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  2. https://www.iene.mediaset.it/2020/news/vitamina-d-covid-regno-unito-distribuzione_919971.shtml?fbclid=IwAR196CzWd-d7kHgIraLbqV9Mp974vtp87dRuWHOOr6oaqzengd6LQt2-b00

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  3. Parole sante in un universo gnostico ��
    Niente, ci sono due storie o come si dice oggi "narrazioni": ed è guerra fra queste. La realtà è superflua. No, dannosa.

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  4. sono 10 mesi che lamenti l'enfasi isterica e sono 10 mesi che dico che era l'unico modo per far star i vecchi, cioè tutti, a casa.
    Sembriamo nati ieri...

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    1. Sono mesi che i vecchi stanno chiusi in casa e nelle RSA, e però anche lì vengono raggiunti dal virus e dall'isteria

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    2. il blocco fatto così tardi e così male, una e due volte, non ha un significato sanitario, ma politico.
      Anche questo sono 10 mesi che lo dico, si invecchia così...

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    3. ma poi scusa senza andare troppo lontano: a Ognissanti chiese e cimiteri aperti e affollatissimi di vecchi, una settimana dopo altra impennata di contagi ospedali vittime. Niente, avanti a parlare di discoteche estive.

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  5. Qual'è il senso del paragone tra i morti a causa di una vastissima serie di patologie diverse per cause (virali, genetiche, ambientali, stile di vita, esposizione a sostanze chimiche, UV e radiazioni), per tipologia di organi coinvolti, per esito e curabilità e tra i morti di una specifica malattia causata da una specifica mutazione di uno specifico virus, per di più contagioso? E in che senso si fa intendere che le patologie tumorali siano trascurate nonostante decenni di ricerche, centri specialistici di eccellenza, raccolte fondi e tutti i miliardi investiti a livello mondiale nelle cure (115 milioni di euro nel 2020 in Italia, fonte AIRC)?

    Dink

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    1. Legga bene: non paragono, ma mi chiedo il perché di tanto distinguo. Quanto alla prevenzione, vedo che lei non ha idea di che cosa si tratti.

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  6. Sì, lo sapevo già che in percentuale la spesa per la prevenzione è insufficiente (e grazie, i fronti su cui intervenire sono molteplici), ma non per questo mi sembra che il problema sia stato trascurato. Sul paragone colpa mia, avrei dovuto usare la parola accostamento, che a me resta privo di senso lo stesso: morti per decine di patologie diverse su morti per un'unica patologia, accostamento che vista la vicinanza dei numeri mi sembra porti acqua al mulino della pericolosità del Covid.
    Dink

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