lunedì 2 novembre 2020

Sarà frustrante

 

A pagina III del Domenicale si può leggere un interessante articolo del sempre ottimo Gilberto Corbellini: Quando il pericolo stava nel ratto. Ne riporto alcuni stralci:

«Le epidemie di età romana più devastanti, da quella Antonina a quella di Cipriano, durarono per un certo periodo di tempo (dal 165 al 180 la prima, e dal 249 al 279 la seconda), fecero ognuna tra 5 e 8 milioni di morti».

Corbellini non lo dice, ma si trattò almeno del 10% della popolazione dell’Impero, sicuramente nella promiscua popolazione delle metropoli tale percentuale di morti fu molto più alta. Pandemie che durarono tra i 15 e i 30 anni. Noi non ne possiamo più dopo solo 9 mesi, e per una malattia molto meno grave sul piano degli effetti clinici.

È indubbio che il protrarsi di un tale stato di cose per lustri e decenni ebbe nell’Impero ripercussioni economiche e sociali enormi, e deve avere influito in modo duraturo anche sulla psiche delle persone (singolare che Gibbon e altri storici non ne parlino; il Rostovcev vi dedica mezza riga a p. 425 della sua Storia economica, ed. 1953).

Non conosco studi specifici che mettano in relazione quelle catastrofi sociali con lo sviluppo del cristianesimo, ma non possono esservi dubbi che l’aspetto soteriologico di tale religione ebbe a svolgere un ruolo significativo nell’infelice condizione vissuta (*).

Non è un caso che Marco Aurelio cercasse di armonizzare la religione ufficiale con alcune credenze private greco-orientali in dèi morenti che risuscitavano. La speranza e la promessa sono il miglior conforto, come sanno bene preti e politici.

Prosegue Corbellini: «Alla loro estinzione [delle epidemie] concorsero sia lo spopolamento (decessi e fughe dalle città), sia la temporanea immunità di gregge. [...] la peste di Giustiniano, iniziata nel 541-2, che uccise tra i 25 e 100 milioni di individui, si spense in un paio di secoli per motivi demografici, per l’immunità di gregge e, forse, perché anche i ratti diventarono resistenti alla malattia».

Corbellini accenna alla peste nera del Trecento per finire con la famosa Spagnola, a riguardo della quale dice: «l’ipotesi più plausibile per la conclusione della Spagnola è che diminuirono per immunità di gregge i suscettibili e un ceppo meno aggressivo di H1N1 soppiantò quello micidiale, verosimilmente emerso negli ospedali militari francesi nell’agosto del 1918.

Conclude così: «possiamo ora immaginare con maggiore convinzione come finirà la tragedia sanitaria in corso? No. Le misure non farmacologiche (distanziamento, mascherine, eccetera) contribuiscono, con costi sociali ed economici altissimi, a ridurre i danni sanitari, in attesa che vaccini e cure consentano un reciproco adattamento col parassita senza quasi più morti, o che l’immunità di gregge aiuti e che le pressioni selettive premino qualche variante di SARS CoV-2 meno patogena. Fino ad allora sarà frustrante.»


(*) Peter Brown, nel suo Il mondo tardo antico, si limita ad osservare nelle sue numerose pagine dedicate alla religione: "Nel periodo tra il 170 circa e la conversione dell’imperatore Costantino al cristianesimo nel 312 si assiste a un vasto e inquieto fermento religioso" (p. 46). E nella pagina seguente: "Ogni volta che i terremoti, carestie e invasioni barbariche rivelavano l'ira degli dèi, i cristiani venivano selvaggiamente attaccati per aver trascurato quei riti" (cosa peraltro tutta da dimostrare). Nessun accenno alle pestilenze! 

Contrariamente a quanto riporta Wikipedia alla voce "peste antonina", in Ammiano M. non si riscontra alcun riferimento alle epidemie del II e III secolo. Del resto Ammiano scrive la cronaca del V sec..

1 commento:

  1. la cosa che più mi intristisce di questi mesi è l'aver mentito sistematicamente ai vecchi. Per lisciar loro il pelo. Facendo finta che il problema fosse prima lontano poi di tutti... Ma è mentir loro. Chiudere ancora le scuole è mentir loro. Io capisco l'ipocrisia, la compassione, ma nel fondo vedo troppo cinismo, troppi morti che si potevano risparmiare. O forse no, ma le menzogne... In realtà non è stato fatto niente per proteggerli, nemmeno nelle rsa. Io penso che inizino a capirlo pure loro... Magari vanno loro a bruciare palazzo Chigi infine.

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