Mentre ci lambicchiamo con elenchi di
ministri, sottosegretari e altre mene, l'élite della ricchezza mostra di avere
altre priorità, e cioè quella anzitutto di accrescere e concentrare il proprio
potere finanziario ed economico. Qui in Italia, in Europa, ovunque nel mondo
(*).
Una singola persona, Dieter Schwarz,
cittadino onorario di Heilbronn, possiede un patrimonio in capitale azionario, immobili, collezioni d'arte e valori aziendali, di 41,5 miliardi
di euro. È il tedesco più ricco di Germania. Quasi niente rispetto ai
soliti Gates, Bezos, Buffett, Zuckemberg, Arnault, Ortega, ecc..
In Germania la ricchezza totale dei 1.000
tedeschi più ricchi è cresciuta del 3,33 per cento su base annua, a 1.053
trilioni di euro. Se si aggiungono le attività dei 16 grandi gruppi familiari
più ricchi, per un importo di 142,9 miliardi di euro, l'élite della ricchezza
locale possiede un totale di quasi 1,2 trilioni di euro.
Tale importo corrisponde a oltre un terzo
del prodotto interno lordo tedesco, ossia al valore totale di tutti i beni e
servizi prodotti o realizzati nell'ultimo anno. Le cose non vanno molto
diversamente per altri paesi, europei e no. Non si tratta d’invidia e
risentimento, ma di chiedersi se sia razionale e sostenibile, ancora nel secolo
attuale, che un migliaio di persone possieda una ricchezza pari ad un terzo del
Pil di una nazione ricca come la Germania.
Nel 1917-22 si dissolsero quattro imperi e le loro aristocrazie che solo qualche decennio prima sembravano dover durare eterni. I poveri e, per converso, i ricchi, non sono spariti.
(*) In Italia i patrimoni sono molto solidi
e però spesso quasi invisibili. Passavo il mese scorso ai margini di una tenuta
agricola, in Friuli, di oltre 3.800 ettari (una superficie di circa cinque per
otto chilometri) con oltre 2.000 vacche da latte, di proprietà di un tizio, molto
amico di un imprenditore di Arcore, che nel ranking di Forbes risulta solo dopo
il 2000esimo posto (Giuliana e Luciano Benetton sono 877esimi, dei poveretti).
Un sindaco del Veneto, sconosciuto alla classifica Forbes perché ancora troppo povero, s‘è comprata
una buona fetta dell’Etruria, tra l’altro con una tenuta in Val di Chiana, un allevamento di chianina che stando alle voci dovrebbe assumere dimensioni colossali, dove l’anno
scorso ha invitato a una festa 3.800 persone, tra le quali la presidente del
Senato. La società capofila è la Umana S.p.A., agenzia per il lavoro!
Capisco che comparando patrimoni e PIL volevi solo fornire al lettore un ordine di grandezza, ma il "lettore" medio è già abbastanza confuso tra i concetti di patrimonio e reddito, come, del resto, fra deficit e debito. Questa triste realtà di ignoranza poi fa presto a convertirsi in misure fiscali che non scalfiscono i grandi patrimoni, ma mettono in difficoltà pensionati che hanno appena finito di pagare il mutuo trentennale, o magari no, non hanno ancora finito.
RispondiEliminahai ragione in generale, ma per quanto riguarda i lettori di questo blog sono tutti di livello, compresi quelli che non commentano perché di troppo livello assai
EliminaCerco di indovinare chi potrebbe essere il sindaco, vediamo, mi spremo, una città che comincia con la lettera v... ,v.. di di di venezia? Ho forse indovinato? Cosa ho vinto?
RispondiEliminaScusami se ho voluto un po' giocare.
un caro saluto
roberto b
il risultato di chi ha vinto tra 60 gg.
Eliminaciao :)
curiosando nel sito cui rimanda il link ho appreso che il "San Giobbe" nel nome dell'azienda era "uno dei più rinomati macelli d'Europa". Agghiacciante.
RispondiEliminalei è un erbivoro? io adoro la carne ai ferri, specie la chianina
Elimina''curiosando nel sito cui rimanda il link ho appreso che il "San Giobbe"'' e se noti bene il signor santo, in figura , viene chiamato Saint Job...che meravigliose coincidenze!
Elimina