Non conosco alcun sistema economico, nella
storia moderna, più totalitario del sistema borghese. Nessun sistema come
quello borghese che abbia saputo incatenare e sfruttare più a fondo, con
crudele razionalità, con scientifica brutalità, il lavoro di uomini, donne e
bambini. Un viaggio attraverso la storia del modo di produzione capitalistico è
un viaggio attraverso l’inferno, non meno orribile di quanto lo sia stato l’inferno
nelle epoche più remote. Lo stesso nazismo è stato il prodotto diabolico per eccellenza
del sistema borghese. Coloro che lo negano, non lo fanno per ignoranza. Sono
sinceri, affermano quello in cui credono, salvo il fatto che la loro sincerità
s’incontra perfettamente con le ragioni accampate dagli sfruttatori, quelli di
oggi non meno di quelli di ieri. Al massimo criticano la società borghese nei
modi e nelle forme che i padroni del mondo particolarmente gradiscono perché
non minaccia l’ordine stabilito, anzi lo rafforza. Concepiscono il capitalismo sub specie aeternitatis, conoscono il
gioco e incassano il dividendo che spetta alla loro saggezza.
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