domenica 15 settembre 2019

Da Marignano a Marengo


Il 13 e 14 di settembre del 1515, a Marignano, pochi chilometri a sud-est di Milano, fu combattuta una cruenta e celebre battaglia, per il controllo del Ducato, fra i franco-veneti guidati dal re Francesco I, e i confederati svizzeri. Questi ultimi, con le loro lunghe alabarde, avevano rotto il dominio secolare del Panzerreiter (la cavalleria pesante, “corazzata”), ed erano considerati i più agguerriti soldati del loro tempo, in grado di sopportare gravi perdite in scontri asprissimi. Il loro più grande trionfo nel 1512, quando con la presa di Milano conquistarono la porta per l'Italia e installarono un sovrano fantoccio, Ludovico Sforza. Nientemeno che Niccolò Machiavelli profetizzava per loro la creazione di un nuovo impero.

Poiché ogni Cantone era consapevole della propria indipendenza, gli eserciti federali non avevano né una direzione unificata né un sistema di comando gerarchico, per non parlare del fatto che i capitani dei vari dipartimenti concordavano accordi strategici con chiunque. Ed infatti Francesco I riuscì con trattative e denaro a convincere i dipartimenti di Berna, Soletta, Valletta e Friburgo a tornarsene a casa. Ad ogni  modo ad affrontare i franco-veneti restarono circa 20.000 uomini, metà dei quali non avrebbe più lasciato quel luogo.




L'unità non era quindi uno dei punti di forza del comando dei federali svizzeri, né erano in grado di utilizzare, come le grandi potenze, amministrazioni efficienti per mobilitare le risorse dei loro territori, e tanto meno potevano permettersi le opportunità offerte dallo sviluppo tecnologico, quali le armi da fuoco che consideravano poco dignitose. Pare invece che Francesco I riuscisse a far passare decine di cannoni attraverso le Alpi!

Ad ogni modo in un primo tempo, cioè il giorno 13, prevalsero gli svizzeri, che riuscirono a catturare diversi pezzi d'artiglieria nemica e a ferire Francesco I. La tregua notturna che seguì permise alle truppe francesi di riorganizzarsi e di chiamare in loro soccorso quelle venete.

Il giorno dopo a far la differenza furono comunque i cannoni e gli archibugi franco-veneti e, in modo decisivo, la cavalleria veneziana che intervenne nell'azione aggirando il fronte degli svizzeri. In buona sostanza quasi trecento anni dopo accadde la stessa cosa a Marengo: in un primo tempo a fare la differenza fu la nettissima superiorità dell’artiglieria austriaca, però mancò l’unità d’intenti tra le diverse formazioni sul campo, tantoché alla fine prevalse la cavalleria pesante francese a sostegno della 9a brg. di fanteria leggera che meritò il titolo di “Incomparabile”.

Il dettaglio su Marengo, una prossima volta.

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