Il 19 settembre, il Parlamento europeo, non
avendo evidentemente nulla di meglio di cui occuparsi, ha adottato una
risoluzione che tra le altre cose “sottolinea che la Seconda guerra mondiale è
iniziata come conseguenza immediata
del famigerato trattato di non aggressione nazi-sovietico del 23 agosto 1939,
noto anche come patto Molotov-Ribbentrop, e dei suoi protocolli segreti”.
Ergo: la responsabilità della Seconda Guerra
Mondiale è dell’Urss. Evidentemente questi fannulloni ipocriti ignorano, oppure fingono
di non sapere, qual era la situazione in Europa negli anni Trenta.
Il 15 luglio 1933, a Roma, la Gran Bretagna,
la Francia, l'Italia fascista e la Germania nazista firmarono il Patto a quattro. In tal modo la Germania di Hitler, anche se poi l'accordo non fu ratificato, è subito entrata nel circolo delle
grandi potenze ed ha iniziato a parlare con esse da pari a pari! Ai circoli
politici e diplomatici occidentali era noto che cosa avesse detto Hitler e
scritto nel suo Mein Kampf a riguardo dell’Unione
Sovietica. Con quel Patto, Hitler ottenne un grande successo diplomatico e
guadagnò il “Drang nach Osten” (“Spinta verso Est”), verso “le vaste
distese della Russia”, piano coerente con gli interessi di Londra e Parigi.
Tra Parigi e Berlino il 3 dicembre 1934 veniva firmato un accordo a proposito della Saar. Il nuovo ministro degli esteri francese, Pierre Laval, era un simpatizzante per Mussolini e per il fascismo, verrà condannato a morte nel dopoguerra per il suo ruolo a Vichy.
Tra Parigi e Berlino il 3 dicembre 1934 veniva firmato un accordo a proposito della Saar. Il nuovo ministro degli esteri francese, Pierre Laval, era un simpatizzante per Mussolini e per il fascismo, verrà condannato a morte nel dopoguerra per il suo ruolo a Vichy.
Nel 1936, il Terzo Reich occupava militarmente
la Renania senza che Londra e Parigi reagissero. Con i Patti firmati nel
settembre 1938 a Monaco di Baviera tra Hitler, Mussolini e i primi ministri di
Gran Bretagna e Francia, Neville Chamberlain ed Edouard Daladier, la regione
dei Sudeti, che apparteneva alla Cecoslovacchia, venne trasferita con tutti i
beni materiali al Terzo Reich mentre altri territori se li presero l'Ungheria e
la Polonia nel novembre successivo (*). Nel marzo 1939, Hitler prese la Boemia
e la Moravia. Londra e Parigi ancora una volta fecero orecchio da mercante.
La guerra di Spagna finì nel 1939 con un
bagno di sangue delle forze repubblicane e antifasciste senza che le sedicenti
democrazie occidentali muovessero un dito a favore della repubblica spagnola
aggredita dai fascisti e dai nazisti.
Chamberlain non si dimenticò, il 30 settembre
1938, di firmare con Hitler un patto di non aggressione, e accordo analogo fu
siglato tra Parigi e Berlino il 6 dicembre. Dopo le grandi potenze, hanno
firmato con la Germania patti di non aggressione anche Danimarca, Lituania,
Lettonia ed Estonia.
In campo internazionale Mosca rimase isolata,
per la gioia delle iene occidentali.
Dopo l’invasione tedesca della Polonia,
Francia e Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania; dopo due settimane,
anche l’Unione Sovietica invase, secondo gli accordi Molotov-Ribbentrop, la
Polonia, riprendendosi i territori persi a seguito della prima guerra mondiale,
ma la Francia e la Gran Bretagna si guardarono bene dal dichiarare guerra
all’Unione Sovietica.
È essenziale comprendere che la faccenda non
riguardava la spartizione della Polonia, ma piuttosto si confidava nel fatto
che dopo l'inevitabile sconfitta della Polonia, Hitler muovesse ad Est, tanto è
vero che fino all’attacco tedesco del Belgio e della Francia, in occidente non
vi fu vero conflitto bellico.
Fatto salvo ogni altro giudizio storico
equilibrato e documentato su Stalin, questi, con l’accordo russo-tedesco, ha
guadagnato tempo per prepararsi alla resa dei conti finale con la Germania, evitando
al Paese la minaccia di una guerra su due fronti: era appena scoppiato il
conflitto di confine sovietico-giapponese ed era in corso la battaglia di
Khalkhin Gol (15 agosto 1939).
Inoltre, si tende a dimenticare che senza il
contributo decisivo dell’Unione Sovietica, dal 1941 alleata delle nazioni che
si opponevano al nazifascismo, la seconda guerra mondiale avrebbe avuto un andamento
molto diverso. Con la sconfitta dell’Urss, oppure con il mantenimento in essere
dell’alleanza russo-germanica, gli sbarchi alleati in Europa occidentale non
sarebbero nemmeno stati tentati, tanta sarebbe stata la sproporzione di forze a
favore di Hitler. Non è azzardato ipotizzare, tra l’altro, che le armi atomiche
americane, in caso di prolungamento del conflitto in Europa, sarebbero esplose
anche sul continente europeo, con tutte le implicazioni del caso.
È vero che la storia non si fa con i sé, ma
è altrettanto vero che la storia fatta di scomuniche è una cattiva maestra,
soprattutto se tali anatemi sono basati su clamorose omissioni. Quanto ai deputati europei che
hanno approvato tale risoluzione, è probabile che nella maggioranza dei casi si
tratti di analfabeti, quindi le cose non stanno molto diversamente che in altri
parlamenti.
(*) All'inizio del novembre 1938, con il
primo arbitrato di Vienna, che fu una conseguenza degli Accordi di Monaco, la
Cecoslovacchia, dopo che non riuscì a giungere ad un compromesso con Ungheria e
Polonia, fu obbligata da Germania e Italia a cedere la Slovacchia meridionale
(un terzo del territorio slovacco) all'Ungheria.
Di conseguenza Boemia e Moravia persero
circa il 38% della loro area a favore della Germania, con circa 3,2 milioni di
abitanti tedeschi e 750.000 cechi. L'Ungheria ricevette 11.882 km² della
Slovacchia meridionale e della Rutenia meridionale; secondo un censimento del
1941, circa l'86,5% della popolazione di questi territori era ungherese.
La Polonia, poco dopo il primo arbitrato di
Vienna, acquisì la città di Český
Těšín con l'area circostante (circa 960 km²,
con 250.000 abitanti, principalmente polacchi) e due piccole aree di confine
della Slovacchia del nord, più precisamente nelle regioni di Spiš e di Orava
(226 km², 4.280 abitanti, solo per lo 0,3% polacchi).
L'assurdo di tale risoluzione è che - oltre al fatto di essere storicamente infondata come sopra dimostrato - va ad accusare uno Stato morto e sepolto il cui fantasma (chissà perché) fa ancora paura, con ciò a dimostrare che è più facile seppellire i morti anziché preoccuparsi delle cose mortali, Europa compresa.
RispondiEliminapensa che cosa mi costringono a fare questi sinceri democratici di Bruxelles, difendere la politica estera di Stalin e il sedicente "comunismo". non c'è più decenza, le più grossolane falsificazioni vengono fatte passare senza che quasi nessuno s'opponga
Elimina«pensa che cosa mi costringono a fare questi sinceri democratici di Bruxelles, difendere la politica estera di Stalin e il sedicente "comunismo".».
EliminaGrande. Grazie.
Grazie Olympe aspettavo questo post.
RispondiEliminae io il tuo commento, grazie
EliminaEsatto come commento! La prova evidente che la tesi storica del totalitarismo è solo una spregevole menzogna. Basta consultare il testo vecchio dello storico J.A.P. Taylor, Le origini della seconda guerra mondiale, come il gioco della poltica inglese di Chamberlain mirasse a spingere La Germania contro la Russia.
RispondiEliminaChamberlain era un porco
EliminaQuando viene messo in discussione il Potere, iene ed avvoltoi si coalizzano.
RispondiEliminaUn esempio lampante è la Comune di Parigi. I francesi, sconfitti dai prussiani, chiesero aiuto ai vincitori pur di Cancellare l’Eresia in atto. L’altro esempio è la guerra di Spagna, con i francesi(sempre loro), presidente L. Blum, che chiusero la frontiera per aiutare i fascisti.
Poi la guerra civile russa che scoppiò in Russia in seguito alla Rivoluzione d'ottobre (6-8 novembre 1917) e alla presa del potere da parte dei bolscevichi. Essa fu combattuta tra questi ultimi, detti "Rossi", e vari gruppi controrivoluzionari, detti "Bianchi", appoggiati da una coalizione di paesi quali Regno Unito, Stati Uniti d'America e Francia. I "Rossi" ottennero la vittoria finale nel conflitto, liquidando le forze controrivoluzionarie e instaurando il loro potere su tutto il territorio della nascente Unione Sovietica.
Generalmente si indica la fine della guerra civile russa nella data del 25 ottobre 1922 con la presa di Vladivostok, ma in alcune zone i combattimenti si protrassero fino oltre il 1923.
E ancora la guerra fredda: Corea, Cuba, Vietnam, Cile e tutto il Sudamerica.
Per non parlare dell’oggi.
non è molto noto, ma l'Italia inviò i suoi bravi bersaglieri proprio a Vladivostok. la peggiore forma di totalitarismo è l'uccisione della memoria
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