mercoledì 5 febbraio 2014

La storia


Solo chi vuole restare con gli occhi chiusi non vede come la democrazia borghese sia ormai un istituto svuotato di ogni contenuto reale, di come il suo organo fondamentale di rappresentanza, il parlamento, è stato estromesso dalle proprie funzioni per assumere quelle di notaio chiamato a ratificare le decisioni prese altrove. L’espressione più autentica del capitale nella fase del suo dominio mondiale è proprio quella di non avere più bisogno dei parlamenti nazionali, del famoso involucro della democrazia. La borghesia multinazionale, che come classe rappresenta il capitale, attraverso i media di cui è proprietaria o che in altri modi controlla, invoca ormai apertamente soluzioni radicali che in qualche modo rimettano ordine sotto il cielo, promuovendo l’avvento di una leadership politica forte, che è come dire con pudore che c’è bisogno di dittatura.



Di queste cose, segnatamente della cosiddetta dittatura commissaria, ho scritto nel mio piccolo e con un certo anticipo in questo blog, poiché vedevo, montando la crisi economica e incancrenendosi quella politica e sociale, come le forze della reazione puntassero in tale direzione, fatto del resto tutt’altro che inedito. È la tipica risposta che la borghesia ha sempre dato nei momenti di grave difficoltà. Inutile che rifaccia qui anche solo per brevi tratti la storia di come, durante tutto il Novecento ma anche prima, la borghesia abbia affrontato il conflitto sociale di classe in termini analoghi, di come quel secolo che da poco ci sta alle spalle e ci minaccia col suo retaggio, rappresenti l’epoca del più immane e feroce conflitto di classe della storia, combattuto sulla scena come scontro tra potenze per l’egemonia, e vinto infine, manco a dirlo, da quelle forze che rappresentavano in quel momento la necessità storica, e non importa sotto quali spoglie ideologiche e quali bandiere.


La storia non ha uno scopo, ma procede, a salti e contraddittoriamente, secondo le leggi della necessità, ossia spesso contro le nostre aspettative e dunque nostro malgrado.

3 commenti:

  1. Sono completamente d'accordo con questa analisi e non da oggi,,,,
    Quel che resta della sinistra parlamentare- penso a sel e alcuni minoritari settori del pd- insieme alla fiom continua a pensare che la soluzione sia l'applicazione della Costituzione. A novembre c'era stata la manifestazione a Roma, ma credo non si sia compreso che anche per la Costituzione valgono i rapporti di forza tra le classi. Se la carta ha avuto una qualche sua applicazione è stato negli anni '70 grazie alle lotte di quel periodo. Dopo- arrivati gli anni '80 e scesa la notte- altro non si è fatto che riforme che l'hanno stravolta e modellata a secondo degli interessi di chi era al potere e dunque secondo gli interessi del capitale globalizzato.
    Evocare la Costituzione ora come soluzione è non vedere la realtà...

    RispondiElimina
  2. Un'altra previsione azzeccata di Olympe è stata quella sulla signora Boldrini. Una vera persona di sinistra: fieramente avversa al liberismo, fino al primo servizio fotografico da diva, naturalmente.

    Ricordo un post nel quale si profetizzava (allora la signora era appena agli inizi della sua carriera di presidente dell'involucro) che ce ne avrebbe fatte vedere delle belle. Infatti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. diciamoci la verità, sono personaggi fin troppo prevedibili

      Elimina