La rete di Grillo-Casaleggio ha
raccattato ciò che poteva pescare nel gorgo della gioventù languente e senza
prospettive in cerca di un ruolo sociale soddisfacente. Un misto mediocre, e
hai voglia a distinguere (anche gli altri pesci, sia ben chiaro, non sono migliori, anzi). Nessuno di questi pesci
lessi, instupiditi da un solo anno di vita parlamentare, nutre il minimo
sospetto sulla parte che gli fanno recitare, ossia di fantocci parlamentari di
cui la borghesia, nelle sue fantasmagoriche declinazioni di fazione, si serve
per dare spettacolo della propria idea scalcinata di democrazia (*).
Questi avannotti, non meno della
pescetta rosa in ghingheri che li bacchetta, sono stati, per dirla con Engels, “contaminati dall’incurabile malattia del
cretinismo parlamentare, infermità che riempie gli sfortunati che ne sono
vittime della convinzione solenne che tutto il mondo, la sua storia e il suo
avvenire, sono retti e determinati dalla maggioranza dei voti di quel
particolare consesso rappresentativo che ha l'onore di annoverarli tra i suoi
membri e che qualsiasi cosa accada fuori delle pareti di questo edificio – guerre, rivoluzioni […] e tutto quanto ancora può in qualsiasi modo
pretendere di esercitare un'influenza sui destini dell'umanità – non conta
nulla in confronto con gli eventi incommensurabili legati all'importante
questione, qualunque essa sia, che in quel momento occupa l'attenzione
dell'onorevole loro assemblea” (**).
(*) Non dobbiamo dimenticare, per
rifarci alla storia meno recente e che pure ha tanta parte in quella presente, che il già Presidente della
Vittoria, e padre della patria (o padrino?) e della Repubblica, ossia Vittorio Orlando, il cui collegio
elettorale era quello di Partinico, regno della Mafia agraria, a seguito dell’azione
repressiva del prefetto Cesare Mori, ebbe a dichiarare in un discorso
pronunciato in parlamento, che egli si sentiva fieramente “mafioso”. Molti
decenni dopo, un certo Tommaso Buscetta poteva definire il senatore Orlando
come “uomo d’onore”. Il prefetto Mori era giunto ad aver quasi distrutto la
Mafia con metodi in parte oggi non proponibili, ed era ad un passo dallo
scoperchiare la cupola dell’organizzazione segreta mafiosa rivelandone gli
intrecci con il sistema bancario e affaristico italiano non meno che con la
politica romana. Invece di farlo saltare in aria, Mussolini gli levò l’incarico
facendolo senatore. Promoveatur ut
removeatur, si diceva un tempo in cui a Roma si bazzicava il latino.
Capo di gabinetto di Vittorio
Orlando era stato l’avvocato Enrico Santoro (se non altro per motivi
cronologici nessun riferimento con omonimi attuali), il quale curiosamente
abitava a Milano in corso Buenos Aires 47 (mappale 2202, dal 1938 diventa
piazza Lima, 4). Per chi legge questo blog almeno da ieri, il riferimento
potrebbe ricordare qualcosa. Sennonché il Santoro, sulla settantina e con amante una manicure ventenne, era in un affare che riguardava le società Meridionali e
l’Ilva, nonché con le mani in pasta con il casinò di Sanremo (il figlio, pure
avvocato, ne era un cassiere, mentre la figlia era sposata con un altro
cassiere, il quale manteneva una tale Alfonsina, detta la Bolognese). Ed
eravamo nel 1921, l’altro giorno. Al n. 47b di corso Buenos Aires abitava una
intima confidente di Ida Dalser, un nome quest’ultimo che ormai non ha più
bisogno di presentazioni. In fondo al corso c’è piazzale Loreto.
(**) F. Engels, brano tratto da un
articolo apparso il 27 luglio 1852 sulla New-York
Daily Tribune. Ora in MEOC, vol. XI, p. 83.
Restiamo nella metafora ittica.
RispondiEliminaMentre nuoto da pesce libero e avvertito fuori dal tramaglio in attesa dell'implosione del Sistema, mi diverto molto per il casino che fanno i pesci lessi e instupiditi che rompono un pò i cabbasisi a tutta la marmaglia pagata e collusa dei pesci grossi,un pò spaventata dallo spumeggiare nella rete. Sarà ben poca soddisfazione mentre mi spalmo la vaselina e rompo l'esiguo salvadanaio per ossigenare i giovani pesci non istupiditi del mio acquario.
Mentre rimandiamo nel collegio dei barnabiti il giovane stellato per ripassare il galateo sessista, la Presidente della Camera con i collusi ci propina una colossale porcheria. Violenza delle parole e violenza degli atti ? Vecchia diatriba che ci agita mentre il prestigiatore è riuscito a far uscire il coniglio agitando l'altra mano.
abbiamo un poeta
EliminaSì, della domenica, forse per la situazione che la 'ma fà vegnì el cù vert' (raffinata Crusca meneghina). (Quando avremo un pò di tempo affronteremo
RispondiEliminapolitically correct il tema dell'alter dì tra l'ambroeus e il terrun de Napoli).
Mi vien voglia di fare riassunto e commento come a scuola elementare.
RispondiEliminaMi correggeresti il compito?
I politici ladroni non sono altro che meri esecutori degli ordini dei loro padroni (lobbies, multinazionali, banche, etc.). Poi c'è che il capitalista vuole solo fare profitto sfruttando gli operai. I grillini sono pescetti da brodo tra un branco di famelici squali e che, illusi di poter cambiare finalmente qualcosa, fanno inutilmente caciara in parlamento.
Io credo che, in questa mortuaria nebbia stabile in val padana, anche un raggio di sole o un temporale o anche una semplice folata di vento, possano dare un po' di ristoro al corpo ed all'anima. In attesa che qualche stella polare spunti nel cielo e coordini, organizzi e guidi i popoli a fare l'unica cosa possibile ovvero la rivoluzione armata.
Ciao
rispondo alla prima parte del tuo commento: 7+
Eliminaciao
Completamente d'accordo sul ruolo dei parlamentari e del parlamento oggi, gìà lucidamente descritto da Engels come ci viene ricordato... credo che i grillini siano il prodotto di quasi trent'anni di neoliberismo bipartisan all'italiana e pensano seriamente che questo sistema possa essere riformato. Riempiono quasi 30 anni di vuoto grazie alle capacità istrioniche di Grillo e alla visione complottistica da fiction apocalittica di Casaleggio, che parla con industriali e banchieri senza farsi fare domande e produce "Gaia" un docu-film delirante visibile in rete già magistralmente spernacchiato da Crozza... Forse ai tempi del prefetto Mori, di Vittorio Emanuele Orlando, di Ida Dalser anche i reazionari erano gente più seria...
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