sabato 4 febbraio 2012

La concezione meteorologica della storia



Fa molto freddo in questi primi giorni di febbraio e questo fatto merita articoli di prima pagina. Dopo l’effetto serra, è bastato il burian per far parlare di mini glaciazioni, d’inversioni di tendenza, di orsi bianchi visti dalle vetrate della redazione. Qualche centimetro di neve ha poi bloccato la Capitale. Anche questa è una notizia che merita l’apertura dei telegiornali. Il sindaco di Roma ha dichiarato che bisogna indagare – non è una battuta – sulle imprecisioni dei meteorologi. Eh già, una nevicata in questo periodo è un fatto piuttosto imprevedibile a due passi dall’Appennino.

Nel febbraio 1917 un freddo più bestia del solito bloccò circa 900 locomotive in Russia. I rifornimenti non arrivavano, ci fu la rivolta del pane e di questo passo lo zar fu costretto ad abdicare e fu formato il governo Lvov. I servizi segreti francese e inglese non ebbero in tali eventi alcun ruolo, bastò l’agente meteo.

A ben considerare tutti i più decisivi eventi della storia politica così come della storia naturale di questo strano pianeta sono stati determinati da mutamenti climatici, magari indotti da cause esterne. Il vento divino impedì l’invasione del Giappone, l’armada spagnola fu investita anch’essa dalla tempesta, lo stesso Colombo rischiò di non portare la notizia delle sua scoperta a causa di una violenta tempesta atlantica, per non dire poi delle vicende napoleoniche in Russia, ma lì si sa che la disfatta dipese dalla mancanza dei bottoni nei cappotti. E anche l’avventura hitleriana, è noto, ebbe a che fare con il gelo russo piuttosto che con l’eroismo degli abitanti di Leningrado (900mila morti), con quello dei soldati russi a Stalingrado (i quali, com’è dimostrato in certi film, venivano falciati non solo dalle mitragliatrici tedesche ma anche da quelle dei commissari politici).

Pensavo che si potrebbe scrivere e pubblicare qualcosa sull’argomento, tenere qualche conferenza, fondare una corrente di pensiero, insomma si potrebbe fare un po’ di soldi con queste cose qui. Che sono poi le cose che scrivono in molti un po’ dappertutto. Del resto, con questo freddo bisogna pur inventarsi qualcosa.


9 commenti:

  1. lBell'idea :)
    Quasi, quasi fondo la SIMI.. Servizio-Italiano-MeteoInvestigativo.. primo cliente : Alemanno!

    Buon fine settimana

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  2. buona quwella del primo cliente

    buon vuichend a te

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  3. Le cosiddette previsioni del tempo, da sempre, sono parte integrante della strategia militare. Infatti, non casualmente in tutto il mondo, le curano, in primo luogo, gli apparati militari. La nevicata a Roma, la cui condizione climatica è condizionata piu' dal Tirreno che dagli Appennini, era prevista insieme alla sua intensità: fuori dall'ordinario. Ma di fronte ad eventi meteorologici di questa portata, in ogni caso,ritengo ci sia ben poco da fare. Le polemiche, che vorrebero essere politiche, a riguardo, sono vacue e sostanzialmente innocue. Quelle del Corriere della Sera, viceversa, suonano come un luogo comune un po' razzista, ma questa non è una nota nuova. Di Alemanno e dei suoi, volendo, c'era e c'è da dire ben altro. I soldati dell'ARMIR ebbero a soffrire e morire in Russia perchè furono costretti, in una guerra infame ed infamante, ad affrontare, tra l'altro, il conosciuto Generale Inverno con divise in Lanital e le fasce di tela alle caviglie che, una volta bagnate, si gelavano congelando, di conseguenza, gli arti. Le suole degli stivali erano di cartone pressato ed avevano gli stessi effetti nefasti. Cose note. E' meno noto, invece, che i rifornimenti di carburante, alla medesima armata, venivano effettuati con aerei, partenti dall'Italia, i cui serbatoi erano pieni di acqua in sostituzione della benzina. Il carburante era a disposizione sicuramente nei registri cartacei ma non piu', materialmente, nei magazzini. Scomparso. Voglio dire che, trascosi tanti anni, i problemi concreti, nel nostro Paese, si scontrano ineluttabilmente con la medesima tragica cialtroneria. Questa si, mi pare, ancora assai diffusa, come un' eterna comune qualità.
    Conscrit

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  4. Vero la pianificazione militare si avvale anche del supporto di scienze come la meteorologia, non per nulla il servizio omonimo è curato dall’aeronautica militare.

    Vedo però che di luoghi comuni sul CISR e sull’Armir, com’è inevitabile, ne restano in vita parecchi. Per es. le pezze da piede furono in dotazione presso il R.E. fino agli anni trenta. In russia furono mandate le unità migliori e meglio equipaggiate. La benzina non veniva rifornita da aerei per il semplice motivo che la distanza era proibitiva. Ecc.

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  5. il primo link non dà alcun risultato nel secondo non ci sono uniformi degli anni '40 con le pezze da piedi.

    forse lei confonde le pezze da piedi con le fasce mollettiere (fasce da gamba), che sono ovviamente un'altra cosa. le pezze da piedi, non più in uso, sostituivano le calze e in tali frangenti si sarebbero mostrate MIGLIORI delle calze. le scarpe in dotazione erano in cuoio e pelle di buona qualità, altre volte in fibre artificiali (si trattava di produrre milioni di calzature). pure i tedeschi accorciarono il gambale degli stivali per risparmiare epoi solo scarponcini con le ghette. le molettiere invece erano in dotazione a numerosi eserciti.

    veda al riguardo l'uniforme comune a tutti i militari detta "uniforme di guerra", del 5 giugno 1940, precisata in dettaglio con atto n. 548 del Giornale Militare del 25 luglio. Si trattava in sostanza dell'uniforme di panno grigio-verde adottata con le Aggiunte e Varianti n.2 al regolamento sull'uniforme del 1931 del 14 novembre 1933.


    sui rifornimenti (italiani) di carburante via aerea in russia non desidero discutere.

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    1. Ho scritto di guai causati da divise in Lanital e fasce di tela alle caviglie. Non di pezze da piedi. Vorrei aggiungere che il documentato cattivo equipaggiamento,
      dell'esercito italiano, escluso quello degli alpini, non sminuisce minimamente il comportamento valoroso della popolazione russa e dell'esercito sovietico. Sui rifornimenti rispetto il suo desiderio di non discutere. Gelide cordialità (causa clima).
      C.

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  6. A questo proposito interessante l'articolo de Linkiesta, sito di tendenze molto diverse dalle mie ma a volte stimolante.

    http://www.linkiesta.it/cina-artico-rotte

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