giovedì 23 febbraio 2012

E se distribuissimo i profitti in salari?


Segnalo agli spiriti ecumenici che Repubblica titola: Sulle liberalizzazioni vincono le lobby, il governo cede su taxi, farmacie e gas. Dove il governo non cede, dopo il taglio delle pensioni e l’aumento delle tasse e delle tariffe, è sulla cosiddetta “riforma del lavoro”: Avanti pure senza intesa con voi. È la risposta dei morfinomani del “rigore” a Bersani il quale gioca a fare il pesce in barile (quando capirà che la disoccupazione in un sistema capitalistico è solo l’altra faccia del lavoro?). E se distribuissimo i profitti in salari, quale miglior riforma? E se non pagassimo più il pizzo ai mafiosi di stato per muoverci, per abitare (anche le bestie da soma hanno diritto a una stalla), comunicare e tanto altro? Sarebbe semplicemente un assaggio non ancora del vituperato comunismo, ma di una democrazia degna di questo nome.

Sempre sullo stesso quotidiano si può leggere: Nel pieno della bagarre per il riassetto del gruppo Premafin-Fonsai-Milano assicurazioni, la Consob ha annunciato al mercato la certezza che il 20% di Premafin parcheggiato presso misteriose società off shore con sede nei paradisi fiscali è riconducibile direttamente a Salvatore Ligresti. Immagino che la notizia di queste malversazioni finanziarie in grande stile interessi poco a chi si è distratto con estasi e godimento sulle retate degli evasori cortinesi (pur sacrosante, intendiamoci), così come non verrà data nei titoli e sottotitoli dei telegiornali. Serve solo per confermare quanto ho scritto più volte: anche questo governo, ineluttabilmente e come ogni grassatore che si rispetti, reclama sia la nostra borsa che la vita.

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Due giovani sono stati condannati rispettivamente a 1.450 e 1.825 giorni di carcere perché avrebbero lanciato "pietre e altri oggetti contundenti ed esplodenti" contro le sedicenti forze dell'ordine, utilizzando anche "manici di piccone". A quanto andrebbero condannati i responsabili governativi di una politica criminogena che ha mantenuto e continua ad agire le carceri come lager e ha ridotto con i tagli di bilancio i pronto soccorso nei bivacchi che ben conosciamo?
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Per quanto riguarda la vicenda dei neutrini, divenuti famosi per l’eccesso di velocità, si è passati dal ridicolo (tunnel) al farsesco: i dati rilevati sarebbero inesatti, dovuti a una cattiva connessione tra un ricevitore gps e un computer (ma anche questa ipotesi non è sicura). Il Corriere imperterrito scrive: Scoperta un’anomalia degli strumenti. Sempre di un popolo di “scopritori” si tratta.

Capisco che si tratta di un esperimento difficile quanto misurare il tasso di cocaina di certi esponenti politici, ma ad ogni modo, prima di aprir bocca su questioni del genere, non sarebbe stato il caso di verificare le connessioni, non solo delle sinapsi ministeriali, ma anche della strumentazione? Ebbi già modo di osservare (in un post dal titolo: Vendesi navigatore) all’epoca dell’annuncio urbi et orbi del clamoroso risultato sperimentale che qualcosa non poteva funzionare quando di mezzo c’è certa gente.

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Scrive sempre il Corriere dei grandi nella prima pagina on-line: Ma perché a carnevale finisce che ci spogliamo tutte? Tutte tua sorella.

7 commenti:

  1. Ormai non ho più neanche parolacce per questo governo.
    Che ne pensa di quest'articolo? http://www.corriere.it/economia/12_febbraio_23/cina-allarme-crescita_a2270ef4-5df2-11e1-ab06-25238cfc8ce3.shtml
    Come sempre la medicina è: più mercato e liberalizzazioni.

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  2. sì sapevo, grazie. leggo i "rapporti paesi congiunti"

    ciao

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  3. Ma se leggete il Corriere siete un pò sadici però... Un pò come non apprezzare B. e leggere ilGiornale... ;)
    http://allegriadinubifragi.wordpress.com/

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  4. Buon giorno Olympe.

    Dirò alcune cose scontate, che già sai e che alcuni lettori conoscono, ma è sempre bene ricordarle.

    “(quando capirà che la disoccupazione in un sistema capitalistico è solo l’altra faccia del lavoro?). E se distribuissimo i profitti in salari, quale miglior riforma?”

    Io penso che lo “capirà” quando anche i lavoratori lo avranno capito, quando anche i sindacati inizieranno a parlarne. Lo “capirà” quando si troverà qualcuno di autorevole che proporrà un’alternativa seria, tecnicamente giusta e fattibile, e allo stesso tempo comprensibile a tutti, anche “all’ultimo” degli operai.

    Distribuire i profitti in salari implica necessariamente il superamento del metodo di produzione capitalistico: allo stato attuale non sarebbe affatto possibile; per distribuire soltanto una parte dei profitti ai lavoratori e soltanto in determinate grandi aziende, in Germania esiste la cogestione.

    Distribuire tutti i profitti implicherebbe necessariamente l’autogestione socialista delle imprese. Se questo accadesse, chi finanzierebbe le campagne di Bersani!

    Ecco perché nessuno di loro sarà mai credibile. Nessun partito sarà mai credibile se accetta finanziamenti pubblici o privati. Per essere credibile il partito deve essere necessariamente autofinanziato in modo uguale da tutti i suoi partecipanti e deve essere allo stesso tempo l’unica fonte d’introito del partito: trasparenza.

    Ovviamente, essendo trasparente e autogestito, l’associato terrà conto dell’andamento politico dello stesso: ne va delle sue tasche e del suo tempo; egli controllerà direttamente sia le procedure, che le decisioni.

    Ecco spiegate le ragioni dell’autogestione, dell’autogoverno, dell’autofinanziamento, non come fine ultimo, ma come metodo transitorio. Questa sarebbe la ragione degli anarchici che anch’io ho sposato.

    Nessun partito (comunista o di sinistra radicale che sia) e nessun sindacato potrà mai prendere le difese dei lavoratori se non saranno i loro stessi a gestirli. Altrimenti, perché la Camusso non parla mai del plusvalore, del profitto, della piena occupazione???

    Certo che, se i lavoratori (cittadini in generale) fossero in grado di comprendere queste parole, sarebbero in grado anche di comprendere tutto il resto e non ci sarebbe bisogno di nessuna democrazia, ma la conoscenza regnerebbe sovrana; viceversa, se i lavoratori fossero coscienti della loro situazione, nessun politico/despota/sovrano avrebbe potuto mai schiavizzarli.

    Un gatto che si morde la coda? Apparentemente, anche sì. Però, c’è anche un “ma”!!!

    Se un gruppo di persone si mettesse insieme a “propagare” queste idee, magari anche con l’ausilio di persone conosciute e autorevoli, non penso che troverebbe difficoltà nel prendere consensi. Sì perché, se le emozioni regnano sovrane in un paese/mondo di stolti e anche vero che la ragione distrugge sempre (questione di tempo) le credenze.

    Il fatto è che, o non si trovano in giro gruppi di “illuminati” che inizino un processo del genere, o io mi sto sbagliando clamorosamente. Può darsi anche che io mi stia sbagliando, ma allo stato attuale non ho ancora letto (o sentito, o pensato) un discorso più ragionevole di questo, anzi, di questi discorsi alternativi non ne ho sentiti quasi per niente!

    I gruppi di persone o associazioni, ma anche soltanto singoli, li ho cercati, ma sembra che io sia caduto da Marte. Il Mondo è come se si dividesse in due: chi vuole statalizzare/nazionalizzare tutto o quasi e chi vuole privatizzare tutto o quasi.

    A mio avviso, un despota pubblico non fa differenza da un despota privato.

    Se non saranno i cittadini con la loro coscienza a cambiare la realtà delle cose presenti, ci penseranno i numeri per loro: una cosa matematicamente sbagliata come il liberismo fallisce per la sua stessa impossibilità.

    Saluti

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    1. Il ruolo del partito rivoluzionario è proprio quello che descrivi tu. Io nel mio piccolo lo porto avanti insieme ad altri compagni. Vieni a trovarci sul web: www.leftcom.org
      A pugno chiuso!!

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  5. "un despota pubblico non fa differenza da un despota privato"

    su questo hai ragione

    per quanto riguarda la "coscienza", in genere segue la pancia, perciò ad essere sempre più dirimente sarà la crisi

    ciao

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  6. Già, è triste che debba essere la pancia a farci riflettere sul nostro comportamento e non il pensiero critico.

    ciao, ci si rilegge

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