martedì 3 gennaio 2012

Domande moderatamente moleste



Vi pare sensato un sistema sociale in cui è stato promesso che saremmo quasi immortali, ma si taglia l’assistenza sanitaria e la ricerca? E che si chieda di lavorare e produrre di più, in condizioni di sfruttamento peggiori, quando non si riesce già ora a vendere quanto prodotto?

Come definire un sistema sociale dove si può scegliere il caffè senza caffeina, la birra senza alcol, il gelato senza grassi e puoi appaltare la tua vita amorosa alle agenzie matrimoniali ma non puoi avere un lavoro e tutto ciò che tale stato di cose comporta?

Che sistema di garanzie e tutele è quello che prevede 46 tipi di contratto per lavori precari, dove un industriale può imporre che le organizzazioni sindacali a lui sgradite non facciano parte delle rappresentanze dei lavoratori? Che dire poi del partito politico di “sinistra” che dovrebbe – almeno a parole – difendere questi diritti minimi è invece preoccupato di privatizzare e liberalizzare?

È equo un sistema previdenziale dove gli operai che hanno iniziato a lavorare a 15, 16 o 17 anni, dopo oltre 41 o 42 anni di lavoro devono avere la pensione decurtata rispetto a chi ha cominciato a lavorare più tardi?

Che sistema sociale, politico e penale è quello dove migliaia di persone sono in carcere in attesa di giudizio e corruttori di giudici, bancarottieri e lestofanti di alto bordo sono a piede libero e anzi siedono in parlamento quando non sono al governo?

In un paese dove viene creato dalla sera alla mattina un governo di tecnici per tagliare pensioni, tassare la casa, aumentare le accise sui carburanti e l’iva con il sostegno della maggioranza dei partiti politici, si può ancora parlare di sistema democratico? Vi pare normale un sistema sociale dove di ogni cittadino, se vogliono, sanno tutto, perfino i gusti alimentari e sessuali, ma un primo ministro dice che non si riescono a sapere di chi sono i grandi patrimoni che non pagano le tasse?

Ieri sera il Tg3 ci ha “informato”, con enfasi, che in Germania si è raggiunto il record da vent’anni per quanto riguarda l’occupazione. Non ti dicono nulla per quanto attiene quello che chiamano “tempo pieno breve per tutti” o “società a mezza giornata”. Guai a parlarne in Italia.

I padroni si nascondono dietro dei marchi mentre la schiavitù è dappertutto, le veccchie figure del dispotismo statale hanno lasciato il posto a una dittatura di satrapi del capitale e della finanza che hanno dato in gestione il pianeta a degli accomandatari nemmeno troppo intelligenti. Che sistema liberale è quello dove 787 grandi corporation controllano l'80 per cento delle società e 147 multinazionali sono direttamente a capo del 40 per cento dell’economia mondiale? Chi li ha scelti o eletti questi nuovi feudatari, non si vergognano i loro servi parlarci ancora di “libero mercato”?

Che persone siamo quando permettiamo che milioni di altre persone, in modo particolare bambini, adolescenti o giovani, siano privati, oggi, domani e per sempre, del diritto di vivere, di avere un’alimentazione sufficiente, un’istruzione, un tetto, assistenza e un lavoro almeno dignitoso?

Cosa contiamo se permettiamo che l’umanità corra, in modo inesorabile, verso una catastrofe definitiva e totale come conseguenza delle decisioni irresponsabili di politici e speculatori ai quali l’azzardo, più che il talento o il merito, ha messo nelle mani il destino dell’umanità?

Che dire di una civiltà che accumula tecnologie per la propria distruzione e l'annientamento di ogni forma di vita, nella quale si distrugge per raccogliere e rivendere le rovine stesse? Non è ora di mettere fine ai predatori dal volto umano?

Secondo Joseph Stiglitz «è ormai chiaro che nel sistema capitalista c'è qualcosa di fondamentalmente sbagliato». Cazzo che perspicace, ha capito che il capitalismo ha ridotto le nostre vite a semplici cifre, contabilità, sarà per tale intuizione rivoluzionaria che gli hanno conferito il Nobel?


3 commenti:

  1. Per far saltare una munita porta blindata è sufficiente far saltare la sua serratura. Nel 1999, negli Stati Uniti, venne abrogata la sacrosanta legge, vigente dalla crisi del '29, che non consentiva alle banche commerciali di fare investimenti d'affari. Altri paesi, tra cui l'Italia, seguirono felici e contenti. Nello stesso periodo, e questo è meno noto, le norme europee riguardanti i contributi pubblici comunitari alle aziende agricole vennero modificati e collegati, su pressione sempre del governo Clinton, alla figura dell'imprenditore e non alla sua reale produzione. Il provvedimento, per l'italia, fu recepito dal governo Amato, ministro responsabile Pecoraro Scanio. Gli effetti disastrosi di questi due, apparentemente banali e non collegati, eventi sono valutabili pienamente oggi. Gianni Agnelli asseriva che una politica realmente di destra poteva permettersela, in Italia, solo la sinistra. Direi non solo da noi.
    Conscrit

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  2. sempre puntuale e ficcante. la malefatta del pecoraio non la conoscevo mentre mi era noto il belato dell'agnello

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  3. E' ridicolo come adesso tutti si affannano a riscoprire Keynes. L'economia capitalista non impara mai dai propri errori. Aumento di salari, oppure compressione degli stessi? Ardua sentenza. Eppure, la storia ci insegna che nessuna delle due politiche ha reale effetto in tempo di crisi. Solo la distruzione di capitale ce l'ha (tramite lo scoppio di bolle speculative e la giacenza di merci nei magazzini che vanno in malora). Eppure, ancora assistiamo ai teatrini di tanti economisti che tentano di dipanare la matassa: Keynes o Friedman? E se ci fosse una terza soluzione?

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