Poco più di vent’anni fa cadeva il Muro, l’Occidente aveva vinto sulla barbarie, sull’impero del male, così veniva chiamato il blocco dell’Est Europa. Regimi che non avevano nemmeno la parvenza della nostra democrazia, dove se volevi comprarti una casa o un’auto non potevi o dovevi sottometterti a una serie di soperchierie burocratiche. Finiti questi regimi si apriva un’epoca radiosa e di progresso, così in molti pensavano.
Ora i tecnocrati europei ci spaventano con il caso Orban in Ungheria, un paese che ha una popolazione di 10 milioni di abitanti, dei quali 1,5 milioni vivono sotto la soglia di povertà, il che significa che vivono con un reddito inferiore ai 200 euro al mese. Quasi 4 milioni vivono con un reddito di 250 euro al mese. Il numero ufficiale dei disoccupati è pari a 0,5, in realtà si tratta di circa 1 milione di persone senza alcuna possibilità di trovare un lavoro. Queste condizioni da chi sono state create? In realtà Orban, il capo del Fidesz – Unione Civica Ungherese –esprime gli interessi dei borghesi conservatori, tradizionalmente orientati verso la Germania, mentre il Partito Socialista Ungherese e il Partito de “La politica può essere diversa”, rappresentano la parte liberale e socialdemocratica della classe capitalista, più vicini agli Stati Uniti. Come solito è un gioco delle parti, in mezzo il proletariato ungherese. È così dappertutto, la democrazia non c’entra.
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Ora siamo sull’orlo del burrone, così si esprimono i nostri capi di governo (che nessuno ha eletto) e le autorità monetarie europee (che nessuno ha eletto) che dal luglio 2012 (ma non fatelo sapere in giro) assumeranno un potere straordinario e al di sopra di qualsiasi legge e tribunale. Sto parlando del European Stability Mechanism (ESM) un fondo di salvataggio europeo, nato dalle modifiche al Trattato Europeo approvate il 23 marzo 2011 dal Parlamento Europeo e ratificate dal Consiglio Europeo a Bruxelles l’11 luglio 2011. Non ci hanno informato, come solito, ipnotizzandoci con l’industria della ricreazione, la lotteria della befana, i ballarò e gl’infedeli.
Se un qualsiasi paese dell’UE non dovesse essere giudicato solvibile, il Fondo europeo potrà erogare i prestiti a una sola condizione: che il Paese beneficiario ottenga il “coinvolgimento del settore privato”, ovvero il “consenso” dei propri creditori a subire una riduzione del valore dei propri crediti. Se questo non vi dice ancora nulla, allora state tranquilli. Se dite: tanto io non ho soldi investiti in titoli, perciò non m’importa, allora state tranquillissimi. Sono tutte cose che riguardano “gli altri”.
Questi sono dei pazzi di sicuro, ma del resto è tutto un manicomio.
Imploderà? Si, penso Tu abbia ragione, politici eletti e Governi tecnici non potranno gestire la situazione... e allora... l'intera Europa imploderà. Altro che crisi del '29, questa non è una crisi ma, come ben dici, un immane e ingestibile manicomio, con pazzi fuori da ogni controllo. La mania di grandezza alla fine a ben pagato gli imperi dei megalomani.
RispondiEliminaCiao
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RispondiElimina6
gen
2012
L’America si re-industrializza di Federico Rampini
http://rampini.blogautore.repubblica.it/2012/01/06/lamerica-si-re-industrializza/?ref=HROBA-1
Hanno massacrato a sufficienza i salari, per ritornare a tassi di profitto nella produzione, tali da rendere conveniente spostare di nuovo i capitali dalla finanza all'industria?
gianni