lunedì 1 dicembre 2014

Petrolio: una questione (un po') scientifica


A proposito del crollo del prezzo del greggio, il mio amico Luca segnala questo articolo in cui un professore che insegna negli Usa dice alcune cose sensate e altre che cercherò di verificare sulla base di numerelli statistici. Dice:

“Nessuna spy-story sta condizionando i prezzi. E lo scontro tra Arabia Saudita e Iran influisce in minima parte. Gli esportatori tradizionali sono stati spiazzati dagli Usa che con lo shale oil hanno cambiato il mercato.”

Sulle prime due preposizioni nulla da dire, nutro una naturale idiosincrasia per le teorie del complotto, ben sapendo che sono stati orditi molti complotti nella storia, e però quasi mai andati secondo le prefigurazioni dei complottisti.

domenica 30 novembre 2014

I diritti del padrone


“Promuovere la dignità d'una persona significa riconoscere che essa possiede diritti inalienabili di cui non potrà essere privata ad arbitrio di alcuni. Occorre però prestare attenzione per non cadere in alcuni equivoci e in un loro paradossale abuso. Vi è infatti oggi la tendenza verso una rivendicazione sempre più ampia di diritti individuali che cela una concezione di persona umana staccata da ogni contesto sociale. Al concetto di diritto non sembra più associato quello altrettanto essenziale e complementare di dovere. Così si finisce per affermare i diritti del singolo senza tener conto che ogni essere umano è legato ad un contesto sociale in cui i diritti e i doveri sono connessi a quelli degli altri e al bene comune della società stessa”.

Parole sante quelle del Papa pronunciate al parlamento europeo questa settimana. Se le ficcassero bene in testa i cosiddetti imprenditori e i politici d’accompagno: precarizzare il lavoro, imporre orari impossibili, schiavizzare i lavoratori, licenziarli a bischero sciolto, in tal modo si finisce per affermare i diritti del singolo padrone senza tener conto che ogni essere umano è legato ad un contesto sociale.

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sabato 29 novembre 2014

La verità è figlia del tempo



Ripropongo un post del maggio 2012 dal titolo L’equivoco grillista.

Hanno un bel dire i grillisti accusandoci di essere dei pantofolai, ma quando poi ci si renderà conto che non è realizzabile ciò che è ritenuto possibile e quasi a portata di mano, ossia che non c’è corrispondenza tra la realtà e la sua immagine disegnata dai proclami, prenderà il sopravvento la parte più reazionaria di quel tipo di movimento.

venerdì 28 novembre 2014

Non lo sanno, ma lo fanno


Baracca Obama ha dimostrato, ma non ce n’era bisogno, che non si può stare con due piedi in una scarpa. In una società di classe o stai da una parte oppure dall’altra, e il presidente della maggiore potenza capitalistica non sta lì a caso. Se è stato scelto per governare la sopravvivenza degli schiavi e per difendere gli interessi del capitalismo più avanzato, significa che la questione non è solo razziale e che anzi prima di tutto essa riguarda il sistema di classe.

C’è un’importante fazione di borghesia bianca disposta a passar sopra la questione del colore della pelle per difendere i propri precipui interessi. Per contro, il fatto che una parte dei neri, specie i ceti neri imborghesiti, abbiano votato Obama, sta solo a dimostrare il livello di falsa coscienza indotto dalla propaganda.

John F. Kennedy, nel 1957, si era espresso contro i diritti civili dei neri, e solo nel 1963, a seguito degli avvenimenti che lo costringevano (cito tra tutti l’attentato a una chiesa in cui furono vittime quattro bambine nere), presentò al Congresso un provvedimento che sanciva dei diritti per i neri d'America. Si dovette attendere l’agosto del 1965, dopo il “Bloody Sunday” e la marcia su Montgomery, perché fosse concesso ai neri di votare (il Voting Rights Act fu approvato meno di cinquant’anni fa nella libera e democratica “America”).

giovedì 27 novembre 2014

L'errore fatale secondo Angela Merkel


Della politica internazionale a noi italiani in generale frega poco, anzi nulla, tanto ci abbiamo i colli fatali de Roma, noi. Da parte mia più volte ho rammentato alle anime che leggono questo blog che invece le questioni che riguardano la politica internazionale, ossia quelle che vanno sotto la categoria di geopolitica, sono assai importanti. Da Piazza Venezia il popolo italiano faceva pernacchie alla perfida Albione, poi, dopo qualche tempo, ci hanno pensato i bombardieri Lancaster a riportarci all’ordine della cose reali.

Proprio ieri scrivevo: le nuove e gravi instabilità possono portare in un tempo non troppo lontano e in una situazione d’escalation incontrollabile, a un conflitto generalizzato nel quale nessuno è autorizzato a priori di pensare che sarebbero mantenuti validi i termini della deterrenza nucleare.

Oggi, mi viene agli occhi il discorso tenuto da Angela Merkel due settimane fa a Sidney, nel quale, tra l’altro, ella dice: