mercoledì 27 marzo 2024

«Questo avrà un prezzo»

Siamo immersi in una realtà che ci angoscia, ci schiaccia e in cui ci sentiamo impotenti. Ma non ci sentiamo mai personalmente responsabili. La colpa è sempre degli altri, di qualcuno o di qualcosa. Decine di migliaia di persone scendono in piazza su invito di un prete per manifestare contro la mafia. E va bene, ma quando cazzo vogliamo occuparci del resto? Ci vogliamo rendere conto di ciò che sta accadendo e di ciò che si sta preparando? Lasciamo ai ragazzini delle medie la questione della strage sionista, ai quattro sgangherati attorno a Santoro la questione della guerra, così come pensiamo che la questione dell’islam non ci riguardi, sia roba di quattro fanatici low cost-low tech (e del resto è sufficiente cogliere il malcelato compiacimento dei media occidentali per la strage di Mosca).

Sempre più aperta è l’opzione che le contraddizioni del sistema, la lotta per la supremazia, si possano oggi risolvere e decidere con il riarmo, la minaccia bellica e senza escludere il ricorso alla guerra, fosse pure quella nucleare.

Gli Stati Uniti hanno mantenuto la dottrina di poter effettuare attacchi nucleari preventivi: questa “è la nostra politica da molto tempo e fa parte dei nostri piani per il futuro”, ha dichiarato il Segretario alla Difesa americano alla fine di settembre 2016 presso la base aerea di Kirtland, Nuovo Messico, che ospita il centro di ricerca atomica. Inoltre, la nuova strategiadi difesa nazionale del Pentagono adottata alla fine di ottobre 2022 ha superato un nuovo limite autorizzando l’uso di armi nucleari contro minacce non nucleari. Evidentemente certi documenti (dove si parla anche “the risk of inadvertent escalation”) sono ignorati di proposito dalla nostra libera stampa (*).

Il ministro tedesco dell’Economia, Robert Habeck, ha dichiarato che la guerra terrestre è tornata in Europa e per questo motivo è necessario aumentare la produzione di armi e riattivare gli scenari di dispiegamento per la difesa nazionale. “E questo avrà un prezzo. Dobbiamo essere chiari su questo”. Sì, chiarissimo, il prezzo lo paghiamo noi e sarà il più alto.

La ministra federale dell’Istruzione, Bettina Stark-Watzinger, intende mandare i giovani ufficiali nelle scuole e introdurre esercitazioni di protezione civile in caso di guerra. Il ministro della Sanità, Karl Lauterbach, intende preparare il sistema sanitario tedesco ai “conflitti militari”. Sostiene che la Germania potrebbe diventare un hub per la cura dei feriti provenienti da altri paesi.

Parlano di preparativi di guerra come se si trattasse di organizzare un evento sportivo o culturale di rilievo internazionale. C’è chi dichiara che la Germania deve essere “pronta alla guerra” entro cinque anni. Tutto ciò passa pressoché in silenzio, come se due guerre mondiali non fossero bastate. Come se stessero prefigurando conflitti da combattersi con lance e scudi in sella a dei cavalli.

Della Francia sappiamo. Macron vuole ruolo in Europa, smarcarsi per quanto possibile da Washington. Sciovinismo e grandeur sono un tratto tipico. I francesi siedono nel consiglio di sicurezza dell’ONU, festeggiano la “vittoria” nella II GM, dimentichi che loro la guerra l’hanno persa nel 1940, che la loro assemblea nazionale votò quasi all’unanimità i pieni poteri a Pétain, che si alleò coi nazisti in accordo con la maggioranza dei francesi, che del loro antisemitismo non hanno fatto mai mistero.

Sembra anacronistico, quasi comico, dover ricordare queste cose a quasi un secolo da quegli eventi. Epperò si prevede Trump alla Casa Bianca, Le Pen all’Eliseo e, per quanto ci riguarda, abbiamo i missini ai vertici dello Stato. Anche non ci fossero loro al potere, ci fossero gli “altri”, la sostanza non cambierebbe. Sono degli Seyss-Inquart di Washington e Bruxelles. Esecutori di ordini, da sempre.

Quanto al terrorismo islamico dei gruppi jihadisti, il loro scopo è quello di provocare il maggior numero di morti possibile in modo indiscriminato. Non esiste più alcun obiettivo politico comprensibile, nessun messaggio su un argomento specifico, nessuna trattativa. Prevale il desiderio di scuotere l’intero mondo musulmano seminando il caos, facendo proseliti utilizzando i loro santuari informatici e le loro capacità di controllare la popolazione islamica sul nostro territorio.

(*) Oltre ai suoi missili balistici continentali “classici”, la Russia si è dotata di un missile balistico intercontinentale pesante chiamato “RS-28 Sarmat” (o Satan 2 per gli occidentali), operativo dalla fine di agosto 2023. Si tratta di un missile in grado di colpire qualsiasi regione della Terra con una potenza di fuoco devastante e senza precedenti.

Questo missile può trasportare fino a 10 grandi testate nucleari o 16 piccole testate, ciascuna delle quali può essere diretta verso un bersaglio. Questo missile da 200 tonnellate, 35,5 metri di lunghezza e 3 metri di diametro, con una velocità pari a 20 volte quella del suono (26.000 km/h), ha una potenza totale compresa tra 8 e 12 milioni di tonnellate di TNT (450 volte la potenza della bomba atomica sganciata su Hiroshima), che trasforma un paese delle dimensioni della Francia o della Gran Bretagna in un deserto inabitabile in meno di 5 minuti.

Nessun sistema di difesa antimissile, anche il più moderno, può intercettarlo, e anche in tal caso la sua distruzione in volo sarebbe ancora più devastante. Dal 2023 almeno 50 sistemi di lancio Sarmat sono stati schierati sul territorio russo.

La Russia ha un sistema “Perimetrale”, soprannominato “Mano Morta” dagli esperti della NATO. Si tratta di un attacco nucleare di ritorsione finale. Anche se la Russia è bombardata da attacchi nucleari ed è sull’orlo dell’annientamento, questo sistema di notifica automatica e di emissione di ordini per il lancio di armi nucleari strategiche verrà attivato se tutti i sistemi di difesa della Federazione Russa verranno distrutti da attacchi nucleari. In altre parole, l’ultima parola spetterà alla Russia, che lancerà automaticamente i suoi ultimi missili nucleari contro l’attaccante, distruggendolo completamente. Ecco perché Vladimir Putin ha affermato che non ci saranno vincitori in una guerra nucleare.

Ecco perché ho giudicato Volodymyr Zelenskyj un pericoloso idiota quando, il 6 ottobre 2022, ha chiesto di colpire la Russia con armi nucleari.


1 commento:

  1. Trovare il “casus belli”.

    Gli inglesi, che in quanto a figli di buona donna non sono
    secondi a nessuno, predicono il futuro prossimo, cioè
    quello che, secondo loro, dovrebbe avvenire.

    Scrive il Financial Times che Franklin Delano Roosevelt,
    presidente degli Stati Uniti, non riusciva a convincere gli
    americani a entrare in guerra contro Hitler.

    La “fortuna” volle che i giapponesi il 7 dicembre del
    1941 compirono il micidiale attacco di Pearl Harbor.

    Subito gli americano divennero favorevoli all'entrata in
    guerra.

    E ancora ne paghiamo le conseguenze.

    Il giornale inglese sostiene che gli europei non sono
    pronti a rinunciare al loro benessere e stato sciale a
    favore dell'aumento delle spese militari in preparazione
    della guerra contro la Russia.

    Per questo ci vorrebbe un fatto eclatante, un trauma
    simile a quello subito dagli americani a Pearl Harbor.

    Detto dagli inglesi è inquietante perché sono gli stessi
    che, per convincere i tedeschi, recalcitranti, a rinunciare al
    gas russo, sabotarono il gasdotto nord stream.

    Cosa staranno preparando per convincere l'Europa a
    seguirli nella guerra contro la Russia?

    Hanno già in mente di bombardare una città occidentale
    al confine con la Russia, in Moldavia, o Estonia, o
    Lituania e dare la colpa ai russi?

    Per gli inglesi Mosca deve essere distrutta, è un pericolo
    per suo medievale potere coloniale, per i suoi parrucconi
    fuori moda, per il suo sfruttamento vergognoso dei
    popoli.
    (Da Tam Tam Channel)

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