Dopo anni si sono accorti che l’astensionismo elettorale è un fatto decisivo in un sistema parlamentare e di stagnazione istituzionale. Non per la destra, perché il reazionario e il fascista, il padroncino e l’evasore, ma anche il tartassato e il deluso, votano. E anche i salariati votano, magari a destra. Non tutti. Una buona parte si astiene, disaffezionata e stufa di farsi prendere per il culo. Una sinistra trasformista, già governativa e senza popolo, che s’indentifica, come già il Pci del resto, nel modello dello Stato e delle istituzioni, nazionali ed europee.
Ripercorriamo brevemente la storia recente: la sinistra è arrivata al potere democraticamente, con il sostegno delle frazioni più “progressiste” della borghesia, dei loro mezzi finanziari e di propaganda. Il suo obiettivo era quello di restare al potere il più a lungo possibile. Per consolidare la propria posizione di potere, la sinistra doveva ottenere il riconoscimento dell’alta borghesia e del mondo padronale (i “capitani coraggiosi”, per esempio), che ovviamente aveva da ottenere in cambio il proprio elenco delle concessioni.
Il personale politico della sinistra era intento a dimostrare il proprio valore come ministri “liberalizzatori” e a cercare l’appoggio della grande borghesia più spesso di quanto si preoccupassero di rispettare gli impegni con la loro base. Veniva spontaneo, dato che avevano sposato in pieno l’ideologia del “mercato”, ossia quella del capitale.
È venuto anche il momento dei governi “tecnici”, di gente come Monti e Draghi, abili a nascondere dietro la presunta neutralità tecnica la loro vera missione. Che è certamente quella di “salvare” il Paese. E la destra, allora? Quella di Monti e Draghi è la vera destra. Quanto ai fascisti e leghisti rappresentano solo una variante meno “autorevole” e nel caso più spregevole (senza virgolette).
Oggi s’invoca l’alternativa e la mobilitazione popolare (solo a scopi elettorali), ma per decenni s’è liberalizzato tutto e incoraggiati la rassegnazione e l’attendismo. L’alternativa non c’è nei fatti ed evanescente già nei programmi, inesistente nei personaggi (il fatto che abbiano bisogno della faccia rassicurante di Bersani, dopo averlo villaneggiato in ogni modo, la dice lunga). Paradossale (in altri tempi però!) allestire un cartello elettorale con i liberali con l’obiettivo, non dichiarato esplicitamene, di non spaventare la borghesia.
Si dice che l’astensionismo rafforza la destra. È vero, numericamente indebolisce la sinistra. Ma destra e sinistra sono due facce della stessa medaglia, intercambiabili. Di autentico a sinistra non c’è più niente, da molto tempo. Lo sanno molto bene quelli che votano Partito democratico e non solo chi non lo vota più o lo detesta da sempre (come i grillini).
Quello che invece bisogna dire è che l’astensionismo non ha ancora raggiunto il suo obiettivo. Nel senso che sfiora la maggioranza, ma non è ancora maggioranza. Quando diventerà maggioranza in modo netto, allora si aprirà la prospettiva di una possibile alternativa.
Alternativa non parlamentare, ma di contenuto realmente e radicalmente sociale, non semplicemente “populista-nazionalista” che si accontenta del keynesismo. Inizialmente di dimensione spontanea e selvaggia, al di fuori dei partiti, una lotta dagli esiti molto incerti. Tutto dipenderà dai rapporti di forza, dalla reale volontà delle forze contrapposte, dalla situazione contingente, ossia dal deterioramento della situazione economica e dell’ordine mondiale, e dunque dalla necessità indotta dalle cose stesse.
Lo so, le aspettative pronta cassa sono altre, ma la realtà procede a velocità diverse dai desideri e dai sogni.
strappo possibile solo quando forze produttive superiori a rapporti di proprietà
RispondiEliminaIn Italia situazione critica di tanti averi e poco fare con sistema istituzionale di facciata e governo inconsistente
RispondiEliminaIl centrosinistra italiano (se li chiami sinistra 4/5 del PD si offendono) di fatto in questi anni ha rappresentato un'alternativa alla destra solo per il fatto di avere in parte diversi magnati/poteri di riferimento. I più erano assolutamente in comune, si pensi agli USA. E non solo negli ultimi annni, D'Alema ci ha trascinati nell'aggressione illegale alla Jugoslavia ancora nel secolo scorso. Differenze solo di faccia, nulla di sostanza.
RispondiEliminaL'unica sulla quale fingevano di litigare sono le pur nobili battaglie per i diritti civili (quelli strettamente individuali, quelli collettivi sono stati sacrificati) come foglia di fico a cercare di coprire i vari jobs act e buona scuola. Diritti che quando c'è stato da seguire una certa narrazione sono stati definiti 'egoismo', perché evidentemente l'individuo ha diritto di scegliere di cambiare sesso, di adottare bimbi al di fuori di una famiglia tradizionale, ma non ha diritto di decidere se fare o meno una vaccinazione (che aveva dichiaratamente valore di protezione meramente individuale).
Adesso le stesse forze mettono in discussione anche la libertà di espressione qualora l'individuo esprima idee non conformi. Tutti pronti a dare del filoputiniano a chi avanza qualche dubbio sulla narrazione della guerra, brandiscono la clava dell'accusa di antisemitismo a chi cerca il vocabolo adatto per quello che avviene nella striscia si Gaza, fino chiedere sanzioni per un artista napoletano per una foto con Putin, nel caso è stata un'esponente importante del PD.
certo, e molto altro ancora nell'insieme e nel dettaglio
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RispondiEliminaVengo a sapere leggendo da altre parti che non sopporti Joyce.
Non sai che piacere mi fa sentirlo.
Avrò cominciato l'Ulisse almeno dieci volte con le migliori intenzioni. Macché niente da fare.
Ebbene sì lo dico e poi fucilatemi : non si capisce niente.
Baci