domenica 22 settembre 2019

Asini, ipocriti e falsificatori


Il 19 settembre, il Parlamento europeo, non avendo evidentemente nulla di meglio di cui occuparsi, ha adottato una risoluzione che tra le altre cose “sottolinea che la Seconda guerra mondiale è iniziata come conseguenza immediata del famigerato trattato di non aggressione nazi-sovietico del 23 agosto 1939, noto anche come patto Molotov-Ribbentrop, e dei suoi protocolli segreti”.

Ergo: la responsabilità della Seconda Guerra Mondiale è dell’Urss. Evidentemente questi fannulloni ipocriti ignorano, oppure fingono di non sapere, qual era la situazione in Europa negli anni Trenta.

Il 15 luglio 1933, a Roma, la Gran Bretagna, la Francia, l'Italia fascista e la Germania nazista firmarono il Patto a quattro. In tal modo la Germania di Hitler, anche se poi l'accordo non fu ratificato, è subito entrata nel circolo delle grandi potenze ed ha iniziato a parlare con esse da pari a pari! Ai circoli politici e diplomatici occidentali era noto che cosa avesse detto Hitler e scritto  nel suo Mein Kampf a riguardo dell’Unione Sovietica. Con quel Patto, Hitler ottenne un grande successo diplomatico e guadagnò il “Drang nach Osten” (“Spinta verso Est”), verso “le vaste distese della Russia”, piano coerente con gli interessi di Londra e Parigi.

Tra Parigi e Berlino il 3 dicembre 1934 veniva firmato un accordo a proposito della Saar. Il nuovo ministro degli esteri francese, Pierre Laval, era un simpatizzante per Mussolini e per il fascismo, verrà condannato a morte nel dopoguerra per il suo ruolo a Vichy.

Il 18 giugno 1935, veniva firmato dai ministri degli Esteri di Gran Bretagna e Germania, Samuel Choir e Joachim Ribbentrop, l’accordo navale anglo-tedesco che concedeva alla Germania l'opportunità di creare una flotta pari al 35% delle forze navali del Regno Unito e dei Paesi del Commonwealth britannico, nonché il diritto di intraprendere un ambizioso programma di costruzione di sottomarini, sconfessando di fatto il Trattato di Versailles.

Nel 1936, il Terzo Reich occupava militarmente la Renania senza che Londra e Parigi reagissero. Con i Patti firmati nel settembre 1938 a Monaco di Baviera tra Hitler, Mussolini e i primi ministri di Gran Bretagna e Francia, Neville Chamberlain ed Edouard Daladier, la regione dei Sudeti, che apparteneva alla Cecoslovacchia, venne trasferita con tutti i beni materiali al Terzo Reich mentre altri territori se li presero l'Ungheria e la Polonia nel novembre successivo (*). Nel marzo 1939, Hitler prese la Boemia e la Moravia. Londra e Parigi ancora una volta fecero orecchio da mercante.

La guerra di Spagna finì nel 1939 con un bagno di sangue delle forze repubblicane e antifasciste senza che le sedicenti democrazie occidentali muovessero un dito a favore della repubblica spagnola aggredita dai fascisti e dai nazisti.

Chamberlain non si dimenticò, il 30 settembre 1938, di firmare con Hitler un patto di non aggressione, e accordo analogo fu siglato tra Parigi e Berlino il 6 dicembre. Dopo le grandi potenze, hanno firmato con la Germania patti di non aggressione anche Danimarca, Lituania, Lettonia ed Estonia.

In campo internazionale Mosca rimase isolata, per la gioia delle iene occidentali.

Dopo l’invasione tedesca della Polonia, Francia e Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania; dopo due settimane, anche l’Unione Sovietica invase, secondo gli accordi Molotov-Ribbentrop, la Polonia, riprendendosi i territori persi a seguito della prima guerra mondiale, ma la Francia e la Gran Bretagna si guardarono bene dal dichiarare guerra all’Unione Sovietica.

È essenziale comprendere che la faccenda non riguardava la spartizione della Polonia, ma piuttosto si confidava nel fatto che dopo l'inevitabile sconfitta della Polonia, Hitler muovesse ad Est, tanto è vero che fino all’attacco tedesco del Belgio e della Francia, in occidente non vi fu vero conflitto bellico.

Fatto salvo ogni altro giudizio storico equilibrato e documentato su Stalin, questi, con l’accordo russo-tedesco, ha guadagnato tempo per prepararsi alla resa dei conti finale con la Germania, evitando al Paese la minaccia di una guerra su due fronti: era appena scoppiato il conflitto di confine sovietico-giapponese ed era in corso la battaglia di Khalkhin Gol (15 agosto 1939).

Inoltre, si tende a dimenticare che senza il contributo decisivo dell’Unione Sovietica, dal 1941 alleata delle nazioni che si opponevano al nazifascismo, la seconda guerra mondiale avrebbe avuto un andamento molto diverso. Con la sconfitta dell’Urss, oppure con il mantenimento in essere dell’alleanza russo-germanica, gli sbarchi alleati in Europa occidentale non sarebbero nemmeno stati tentati, tanta sarebbe stata la sproporzione di forze a favore di Hitler. Non è azzardato ipotizzare, tra l’altro, che le armi atomiche americane, in caso di prolungamento del conflitto in Europa, sarebbero esplose anche sul continente europeo, con tutte le implicazioni del caso.

È vero che la storia non si fa con i sé, ma è altrettanto vero che la storia fatta di scomuniche è una cattiva maestra, soprattutto se tali anatemi sono basati su clamorose omissioni. Quanto ai deputati europei che hanno approvato tale risoluzione, è probabile che nella maggioranza dei casi si tratti di analfabeti, quindi le cose non stanno molto diversamente che in altri parlamenti.

(*) All'inizio del novembre 1938, con il primo arbitrato di Vienna, che fu una conseguenza degli Accordi di Monaco, la Cecoslovacchia, dopo che non riuscì a giungere ad un compromesso con Ungheria e Polonia, fu obbligata da Germania e Italia a cedere la Slovacchia meridionale (un terzo del territorio slovacco) all'Ungheria.

Di conseguenza Boemia e Moravia persero circa il 38% della loro area a favore della Germania, con circa 3,2 milioni di abitanti tedeschi e 750.000 cechi. L'Ungheria ricevette 11.882 km² della Slovacchia meridionale e della Rutenia meridionale; secondo un censimento del 1941, circa l'86,5% della popolazione di questi territori era ungherese.

La Polonia, poco dopo il primo arbitrato di Vienna, acquisì la città di Český Těšín con l'area circostante (circa 960 km², con 250.000 abitanti, principalmente polacchi) e due piccole aree di confine della Slovacchia del nord, più precisamente nelle regioni di Spiš e di Orava (226 km², 4.280 abitanti, solo per lo 0,3% polacchi).

9 commenti:

  1. L'assurdo di tale risoluzione è che - oltre al fatto di essere storicamente infondata come sopra dimostrato - va ad accusare uno Stato morto e sepolto il cui fantasma (chissà perché) fa ancora paura, con ciò a dimostrare che è più facile seppellire i morti anziché preoccuparsi delle cose mortali, Europa compresa.

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    1. pensa che cosa mi costringono a fare questi sinceri democratici di Bruxelles, difendere la politica estera di Stalin e il sedicente "comunismo". non c'è più decenza, le più grossolane falsificazioni vengono fatte passare senza che quasi nessuno s'opponga

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    2. «pensa che cosa mi costringono a fare questi sinceri democratici di Bruxelles, difendere la politica estera di Stalin e il sedicente "comunismo".».

      Grande. Grazie.

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  2. Grazie Olympe aspettavo questo post.

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  3. Esatto come commento! La prova evidente che la tesi storica del totalitarismo è solo una spregevole menzogna. Basta consultare il testo vecchio dello storico J.A.P. Taylor, Le origini della seconda guerra mondiale, come il gioco della poltica inglese di Chamberlain mirasse a spingere La Germania contro la Russia.

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  4. Quando viene messo in discussione il Potere, iene ed avvoltoi si coalizzano.
    Un esempio lampante è la Comune di Parigi. I francesi, sconfitti dai prussiani, chiesero aiuto ai vincitori pur di Cancellare l’Eresia in atto. L’altro esempio è la guerra di Spagna, con i francesi(sempre loro), presidente L. Blum, che chiusero la frontiera per aiutare i fascisti.
    Poi la guerra civile russa che scoppiò in Russia in seguito alla Rivoluzione d'ottobre (6-8 novembre 1917) e alla presa del potere da parte dei bolscevichi. Essa fu combattuta tra questi ultimi, detti "Rossi", e vari gruppi controrivoluzionari, detti "Bianchi", appoggiati da una coalizione di paesi quali Regno Unito, Stati Uniti d'America e Francia. I "Rossi" ottennero la vittoria finale nel conflitto, liquidando le forze controrivoluzionarie e instaurando il loro potere su tutto il territorio della nascente Unione Sovietica.
    Generalmente si indica la fine della guerra civile russa nella data del 25 ottobre 1922 con la presa di Vladivostok, ma in alcune zone i combattimenti si protrassero fino oltre il 1923.
    E ancora la guerra fredda: Corea, Cuba, Vietnam, Cile e tutto il Sudamerica.
    Per non parlare dell’oggi.

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    1. non è molto noto, ma l'Italia inviò i suoi bravi bersaglieri proprio a Vladivostok. la peggiore forma di totalitarismo è l'uccisione della memoria

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