domenica 16 giugno 2019

Guardoni


Nessuna sorpresa straniante circa le magnifiche e progressive sorti della gentrificazione. Dario Ceccarelli troverebbe conferma se si prendesse la briga di leggere di prima mano Marx. Così per il sig. Paolo Pagani, caporedattore a Sky, autore di uno di quei tanti libri fasulli che un’editoria fallita s’incarica di stampare per il gusto letterario di sedicenti liberaldemocratici il cui tratto più caratteristico è quello di essere, prima di ogni altra cosa, pregiudizialmente antimarxisti. L’antimarxismo è una linea di demarcazione, uno status, perciò essi si somigliano tutti.

Ceccarelli e Pagani sono solo capaci di misurare il corso della storia secondo il personale grado di avanzamento della propria carriera, perciò lisciano il pelo a un compiaciuto pubblico che vuole passare per erudito ma è solo spettatore smanioso di guardare dal buco della serratura Marx che s’inchiappetta la cameriera.

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Marx scrisse effettivamente il Manifesto del partito comunista, titolo suggeritogli da Engels, a Londra, ma non era ancora esule in quella città, nella quale vi si trovava quale delegato della comunità di Bruxelles e anche come mandatario dell’Association démocratique, che egli doveva rappresentare all’Assemblea dei Fraternal Democrats del 29 novembre 1847. I delegati della Lega dei giusti, riuniti nel II congresso al secondo congresso della Lega comunista si tenne nella sala al piano superiore del pub Red Lion (Great Windmill Street, Soho), decisero di affidare a Marx ed Engels la redazione del programma. Il comitato centrale restò fissato a Londra. Dalla metà di dicembre alla fine di gennaio 1848, Marx lavorò al Manifesto. Quando l’ultimo foglio del manifesto uscì a Londra, Marx si trovava già nella Parigi rivoluzionaria.

Marx, relegato dalla polizia francese nel dipartimento del Morbihan, “le paludi pontine della Bretagna”, preferì andare esule a Londra. Passò la Manica il 24 agosto 1849, sua moglie lo segui il 15 settembre. Visse dapprima presso Anderson Street, Chelsea, e dal 1851 al 1856 presso il civico 28 di Dean Street. La famiglia Marx risiedette dall’ottobre 1856 al marzo 1864 al numero 9 (oggi 46) di Grafton Terrace, quindi dal 1864 a Modena Villas, Maitland Park Road, Belsize Park, poi dal 1875 presero un’altra casa sempre in Maitland Park.

1 commento:

  1. Vacillo,perbacco se vacillo sotto il peso del duo Ceccarelli-Pagani.
    Da oggi la contraddizione storica filosofica, penso che metterà in gioco "una vita" di certezze e convinzioni.
    Talmente vacillante nella più intima fibra del mio "pensiero",che ho deciso per dirla alla "Eco" di occuparmi di Dinamica Parmenidea e Urbanistica Nomadica.
    Infine penso di scrivere un libro sui Templari ,sicuro che sarà pubblicato da Neri Pozza.

    caino

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