Prima di scrivere queste note ho riflettuto a lungo
poiché so bene quanto faccia male sentire denunciare le criticità della
propria città da chi non vi abita. Stringe il cuore vedere le nostre
città ridotte a letamai. Tuttavia se mi viene fatto osservare che Venezia negli
ultimi trent’anni è peggiorata sotto molti aspetti, compreso quello igienico,
ebbene non mi trincero dicendo: e allora Roma, Napoli, … ? Né costituisce
un’attenuante chiamare in causa l’afflusso turistico e la complessità della
gestione amministrativa di una città. Le responsabilità delle amministrazioni
locali sono cronaca quotidiana, e però, specie per città come Roma e Napoli, le
colpe di molti dei loro abitanti sono evidenti e gravi. Se il loro attaccamento
alla propria città fosse sincero e non solo una posa, non lascerebbero andare
le cose così.
Discorso che si può allargare a tutta la nazione per
come stanno precipitando le cose. C’è chi sostiene che bisognerebbe agire
partendo dalla scuola, dall’educazione civica. Osservo però che un bimbo ben
educato si comporta in un certo modo anche in età prescolare, e che per ridurre
l’evasione fiscale, pagare il ticket per il bus e mettersi in
regola con l’affitto dell’alloggio comunale, l’educazione civica a scuola, pur necessaria, non basta. E non serve a tal fine nemmeno saper distinguere una obbligazione senior da una subordinata.
Scrive Galli della Loggia che le nuove generazioni
stanno perdendo contatto con il passato storico, che, inoltre, gli insegnanti
dovrebbero recuperare ruolo e rispetto. D’accordo, prof. Galli, ma non diamo la
croce al Sessantotto come fa lei. Ricordiamoci quanto la società italiana
d’allora fosse bacchettona e reazionaria, e quanto c’è voluto per affermare
basilari diritti civili e rendere la scuola un po’ meno classista. Lorenzo
Milani incarnava un’unica significativa contraddizione, quella di essere prete;
se Lettera a una professoressa ha segnato
un’epoca, un buon motivo c’era. Perciò non buttiamo tutto in pattumiera con il
pretesto che si sono succedute negli ultimi lustri delle riforme demenziali.
Sto andando fuori tema, quando invece devo parlare di
Napoli, non di quella del primo impatto che si presenta al viaggiatore quando
si esce dalla stazione centrale (p.zza Garibaldi, Umberto, dintorni), cosa che
meriterebbe una lunga riflessione sul fenomeno immigratorio, fuori controllo. Mi
soffermo invece sul primo approccio con l’hotel dove abbiamo preso alloggio. Dalle
recensioni degli hotel napoletani, scritte dai clienti, si può leggere, tra
l’altro, che in genere agli hotel partenopei
bisogna togliere una stella (com’è consueto con gli hotel di certi paesi). In
43 anni che frequento Napoli posso confermare che a volte bisogna toglierne anche
due di stelle (non solo a Napoli, per verità). Nel caso che sto per raccontare, quattro.
La hall era tutt’altro che pulita, i vetri opachi, la
pulizia del pavimento denotava quantomeno approssimazione. Uno dei due
ascensori non funzionava, e non c’era alcun avviso a segnalarlo. Ad ogni modo inezie.
Arrivati in camera, in bagno toglievo dal wc l’inutile fascetta di carta che declama
disinfezione e, alzato il coperchio, facevo (letteralmente) un balzo
all’indietro. Una cosa del genere l’avevo vista mezzo secolo fa in Inghilterra nelle
più scalcinate family pension.
Le condizioni del water spero siano evidenti dalla
foto (dal vivo fa ancora più schifo). Tra l’altro, il lungo pelo nero,
che ho cerchiato di rosso, è un cadeau che sta per: grazie di aver scelto
questo hotel. A mia volta giro la foto del wc al presidente della Regione
Campania, quello della famosa “pozzanghera”, che legge quotidianamente questo
mio blog.
Scriveva ieri sul Corriere
del Mezzogiorno Titti Beneduce: “La città non migliora, non rimane neppure com'era, ma peggiora senza rimedio” (p. 9).
Nel prossimo post dirò qualcosa sulla mostra del
Caravaggio a Capodimonte. Poi, in seguito, anche su quella del Canova al MANN. E di positivo su Napoli.
Sempre a cercare il pelo nell'uovo.
RispondiEliminauna vita d'avventure
EliminaOk,
RispondiEliminama a Napoli che si dice dei minibot leghisti? ^_^
Saluti,
Carlo.
proveranno a stampare anche quelli in proprio
Eliminala situazione sociale nel napoletano è molto seria, ma può essere che vincano lo scudetto e allora sarà festa per un anno
ciao