Sto leggendo il lavoro Eugenio Di Rienzo, Ciano, la biografia del “genero del
regime” edita da Salerno editrice. Un saggio storico con ricchissimo corredo di
note che però si legge scorrevolmente come un romanzo. Un libro del tutto diverso dal
romanzone di Antonio Scurati, M, che del
saggio storico ha le pretese ma non la sostanza, essendo in realtà un libro di
“intrattenimento”, una costruzione letteraria che funziona e che per tale motivo
piace e batterà nelle vendite il libro di Di Rienzo per mille copie ad una. La ricostruzione
di Scurati, lavorata con un certo tipo di distacco che finge pulizia ideologica, tutt'altro che priva di vere e proprie invenzioni, si ferma al 3 gennaio 1925, e
dunque non scontenterà più di tanto nessuno. In tal senso l’autore fa il
proprio mestiere (*).
Un altro buon libro da accostare a quello di Di Rienzo, e che ho appena terminato, è
quello di Gianluca Falanga, Storia di un
diplomatico. Luca Pietromarchi al Regio Ministero degli Affari Esteri
(1923-1945), edito da Viella. In tal caso il rapporto di vendita con quello
di Scurati sarà di diecimila copie ad una. Un motivo in più per tenerlo in considerazione.
(*) Galli Della Loggia del librone di Scurati ha colto solo alcuni errori e
imperfezioni, neanche tanto gli svarioni più stucchevoli. Rilevo, per
esempio, che a proposito di Amedeo Bordiga, Scurati s’inventa un dialogo con Lenin
riportandone il virgolettato. Un Lenin che, secondo Scurati, parla italiano per
essere stato “in esilio in Italia”, ossia, nella realtà storica, per aver
trascorso due brevi soggiorni a Capri ospite di Gorky.
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