Quando
sento paventare i pericoli di un nuovo fascismo, mi viene quasi da sorridere. Non
per nulla tempo fa definitivo gli attuali attori della scena politica come
degli uccellini di passo. Maschere dietro le quali si nasconde ben altro. Siamo
sottoposti a nuove forme di totalitarismo, diverse da quelle classiche del
Novecento. Vado subito a degli esempi concreti, così non cambiate canale o non
prendete sonno.
Si
ricorderà quando irridevamo chi parlava di microchip sottopelle? Ebbene, da un
paio d’anni in Svezia tutti hanno una carta elettronica biometrica, l’ha
inventata il Ministero del Futuro (esiste!). Pochi mesi fa, sempre il Ministero
del Futuro, se n’è inventata un’altra: la carta elettronica si può perdere,
quindi ha fatto una proposta per 3.000 volontari affinché si sottoponessero a
un esperimento, ossia trasferire la carta digitale sottopelle. In Svezia non è
una novità, da tempo si possono anche prenotare i treni con un microchip
sottopelle e in fabbriche e università ci sono lavoratori e docenti che ce
l’hanno.
Altro
esempio. L’India è un Paese di 1,3 miliardi di persone e ha un Ministero
dell’Informatica tra i più avanzati del mondo e alcune delle migliori
università di informatica e matematica pura. Nel 2009 il ministro inventa una
carta elettronica per la soluzione di un grande problema, il sistema delle
sovvenzioni alle persone più povere. Si tratta di costruire un sistema che
consenta di non dare due volte lo stesso contributo alla stessa persona, che
caso mai si fa passare per un’altra. Viene creata una carta elettronica che
comprende tre caratteristiche biometriche: le impronte, il pattern facciale e
la scansione dell’iride. Viene detto agli indiani che la carta è volontaria,
non c’è nessun obbligo, tuttavia chi ce l’ha sarà favorito, passerà per primo
perché la sua richiesta di sovvenzioni può essere gestita con molta
tranquillità. Averla è vantaggioso e si lascia ai cittadini la scelta. Oggi la
Aadhaar Card è obbligatoria e non serve più solo per i sussidi ma per pagare le
tasse, acquistare una sim telefonica, prenotare un treno, per qualunque tipo di
operazione.
Nel
2014 la Cina, dopo aver studiato a lungo i pregi e i limiti di una struttura di
questo genere, perfeziona il dispositivo e fa una carta che si chiama “carta di
credito sociale” e la propone volontariamente ai cittadini. Contiene gli stessi
tre riferimenti biometrici: pattern facciale, impronte digitali e iride, e la
presenta nel quadro di un gioco nazionale a premi, un gioco importante per la
cittadinanza, un gioco democratico, che consiste nel fatto che chi si doterà di
questa carta acquisirà un punteggio per le sue attività.
Per
esempio: paghi le bollette della luce regolarmente? Tutti i mesi ricevi 10
punti. Hai un ottimo e regolare curriculum scolastico? 10 punti. Hai perso un
anno? 9 punti. Non hai pagato una bolletta? 8 punti. Un computer fa poi la
somma in tempo reale e la popolazione cinese viene gerarchizzata in base a un punteggio
chiamato “punteggio di affidabilità”. La genialità della proposta cinese sta
nel fatto che il sistema a premi è quello dei videogiochi, di Facebook, i mi
piace, e funziona perché è ciò con cui le ultime generazioni crescono. Un gioco
nel quale le regole e gli algoritmi sono fissati da chi governa, e questo
significa che sto costruendo un sistema di obbedienza al quale tu corrispondi
oppure no; se non corrispondi ti tolgono dei punti. Li tolgono se tra i tuoi
amici vi sono degli ex carcerati, frequentali pure ma perdi due punti; oppure ne
aggiungo se sei un ottimo lavoratore, ossia non ti rifiuti di fare ore in più
se ti vengono richieste.
Va
tenuto presente che questo sistema dei punti oggi esiste dentro la Fca, l’ex
Fiat: a Melfi ci sono i cartelloni su cui in tempo reale i lavoratori vedono
quanti punti di produttività hanno con i ritmi che stano seguendo.
Scienziati
e docenti che si occupano e insegnano l’intelligenza artificiale, sono
assolutamente convinti che entro gli anni Venti/Trenta i sistemi AI riusciranno
a gestire per intero la società artificiale, e quindi la AI sarà così potente
da rendere l’intelligenza umana assolutamente subalterna, e il sistema
macchinico prenderà il sopravvento sull’umano così come lo conosciamo dall’homo
sapiens a oggi.
Anche
sul piano politico tali trasformazioni stanno già avendo un impatto molto decisivo
sui meccanismi elettorali, come dimostrano la campagna presidenziale di Obama,
ma soprattutto quella di Trump, e che abbiamo visto sottoforma di un grande
scandalo, quello della Cambridge Analytica.
Nel
2020 in Nuova Zelanda un robot chiamato Sam si presenterà alle elezioni
politiche. È un robot dotato di un dispositivo di intelligenza artificiale,
prodotto dall’università di Wellington insieme a due aziende private. Questo
robot dice: “Mi presento alle elezioni politiche ma non ho alcun programma, questa
è la mia forza. Vengo da voi e dico: sarò il politico che vi rappresenta, non
ho nessuna idea. Il gioco funziona così: fatemi una domanda, cosa vi
interesserebbe?” Una persona risponde portare l’acqua nel rione tale, e Sam
incamera questa informazione; poi un’altra e un’altra ancora e le elabora, le
divide in categorie e stabilisce delle priorità e delle maggiori incidenze di
alcune richieste su altre, e restituisce un programma politico che è
sicuramente vincente perché sarà il punto di vista della maggioranza su ciascun
problema che le persone hanno posto. Quindi alle elezioni avrà una fortissima
possibilità di vincere.
Qui
non siamo davanti a una realtà che si propone di vendere delle informazioni per
utilizzarle a fini commerciali e pubblicitari, ma di vincere delle elezioni;
vale a dire fare un gioco di potere partendo da un dispositivo di intelligenza
artificiale.
In
Italia ci sono due agenzie potenti, la Casaleggio Associati, cioè l’agenzia del
Movimento 5 stelle. È una struttura nata parecchi anni fa per fare marketing
politico ed economico, e il marketing è la costruzione di una finzione che può indurti
a comprare quella bambola, o una pubblicità che ti invoglia a seguire una
proposta di acquisto o una proposta politica. L’altra struttura è Sistemi
Intranet, ed è l’agenzia di Salvini, molto meno nota ma altrettanto potente.
Sono agenzie per le quali lavorano moltissimi tecnici e studiosi dei sistemi
digitali, quella di Salvini è gestita da Luca Morisi, un digital philosopher, e
quella di Casaleggio prima da Gianroberto Casaleggio e ora dal figlio. Gianroberto
era uno dei massimi conoscitori e tecnici delle reti internet, e
precedentemente di quelle aziendali (è stato dentro Olivetti). Ha lavorato con l’Italia dei valori di Di Pietro, per
costruire il primo sistema informatico sperimentale che però non ha funzionato
molto bene, e ha inventato un sistema più complesso, il sistema 5 stelle,
basato ora sulla cosiddetta piattaforma Rousseau, che è quello in cui ci
troviamo.
Queste
strutture sono agenzie che operano a un unico scopo: profilare le identità
politiche del corpo elettorale per realizzare dei sistemi d’intervento
personalizzato, di micro-target, per la manipolazione delle scelte.
Passano gli anni e le stagioni della vita, ma i suoi scritti rimangono compagnia e fonte di riflessione costante.
RispondiEliminaGrazie Olympe, e auguri.
mi rincuora
Eliminaun abbraccio
Buon Natale, Olympe
RispondiEliminae non ti crucciar troppo, che tanto ci han sempre trattato da schiavi sin dalla notte dei tempi.
Buon Natale, qualsiasi cosa questa parola possa significare.
alcuni pensano a ruoli più " liberatori" per l' intelligenza artificiale -che sarà sempre di più la base per la gestione dei big data
RispondiEliminamettere in rete praticamente tutti gli atomi sociali e vedere che ci esce è sicuramente un' esperienza storica da vivere
epperò che queste straordinario livello di sussunzione, reificazione, alienazione e controllo -corrispondente al concetto di riproduzione allargata dell' accumulazione- si ribalti in qualcosa d' altro non è detto
il passaggio fra quantità e qualità è certo nei processi naturali ma non obbligatoriamente in quelli sociali
punto 3: già. il mondo è trasformazione continua del passato, produzione continua del nuovo che non di rado significa "inedito";
Eliminapunto 4: sono d'accordo sul "non obbligatoriamente". infatti ci sono persone che vorrebbero provocare secondo un piano ogni singola causa in modo che essa arrivi al suo effetto, ma le cause e gli effetti sono soltanto estratti limitati della più ampia e più ricca scala del possibile.
Solo il pensiero dialettico ci dà il coraggio di correre il grande rischio di trasformare il futuro.
senza contare che gli atomi sociali non sono ancora così atomi come mi piacerebbe pensare
Eliminale risposte immediate alla grande crisi per ora sono, e non potrebbe essere altrimenti, di tipo conservativo e controvoglia riconosco loro una certa legittimità
niente male come idea; se non si può far piena la pancia faremo contenta la mente,oppure tutte e due.
Eliminaun bel panem et circenses in versione 2020...finchè dura.
vedremo.
Ogni epoca ha le sue: si va dall'estremo di una popolazione mondiale in continua crescita e di una minoranza relativamente minuscola che produce e maneggia qualsiasi "artefatto". Scienza pratica e tecnologia vanno speditamente avanti grazie agli investimenti, il cui obiettivo principale è il saggio medio del profitto, ma il cui sbocco non ha nulla a che vedere e a che fare con quello; semplicemente, fatte tutte le somme, ha a che fare con la supremazia mondiale. 1, 2, 3, mi bastano questi numeri per contare le guerre mondiali iniziate nel Novecento, nel secolo che ha aperto il terzo millennio. Il tuo post mi ha rievocato un pensiero, quello della futura terza guerra mondiale. Ma questo è un argomento che lascio, per quanto malvolentieri, alle generazioni successive alla nostra.
RispondiEliminaSaluti ed auguri per un proficuo anno di lavoro intellettuale e serenità.
RispondiEliminamolte grazie, ricambio gli auguri
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