mercoledì 5 dicembre 2018

Non copia conforme, ma ...


Tutte le forme di governo sono fondamentalmente espressione di determinati rapporti sociali, ossia di determinati rapporti di classe. Ciò significa che il rapporto sociale fondamentale risulta dalle particolari forme storiche nelle quali viene a rappresentarsi il rapporto sociale tra padroni e schiavi, tra proprietari e non proprietari, anche laddove la proprietà non sia incarnata da una figura sociale individuale e la sottomissione dei non proprietari non sia diretta e personale.

Questo il quadro generale, avendo presente che non esiste un dominio di classe “buono”. Ciò non significa ovviamente che tutte le forme di dominio e di governo siano uguali, sia in rapporto alle varie epoche e sia in rapporto alle situazioni locali, tenendo presente nondimeno le concezioni ideologicamente determinate di chi osserva e descrive tali fenomeni sociali.

Un esempio concreto: quando definisco come cesarismo l’epoca napoleonica, faccio uso di una comoda etichetta, quasi di una metafora, per descrivere un fenomeno comune in alcuni suoi tratti a tutte le forme di governo autocratico; tuttavia, altri tratti a volte ben decisivi possono presentarsi in modo diverso, come in realtà si riscontra nel raffronto tra il cesarismo dell’impero romano e quello napoleonico.

Dunque, certi tratti del cesarismo sono comuni alle forme di governo autocratico di ogni epoca e certi altri aspetti invece differiscono; però, nel concetto di cesarismo, noi abbiamo ben presenti i tratti che caratterizzano a grandi linee l’autocrazia in ogni epoca, che per tale motivo diventano non “eterni” ma bensì “storici”.

L’estensione del concetto non esclude, come detto, che ogni forma storica di simili sistemi di governo presenti di volta in volta anche dei tratti più specifici, tanto che per esempio al concetto di cesarismo possiamo preferirne un altro che ne indica meglio certe peculiarità proprie, cosa che accade per esempio e del pari con il concetto di fascismo.

Quando per esempio definisco certi atteggiamenti e proponimenti politici come fascistici, non intendo dire che certi personaggi o movimenti politici sono la copia conforme del fascismo classico, bensì che essi ne colgono alcuni atteggiamenti caratteristici, tanto più perché tale esperienza è ancora storicamente vicina e soprattutto perché i conti con tale regime non sono mai stati fatti realmente e seriamente, vuoi per un motivo vuoi per altri. Poi sappiamo bene che quando i rapporti sociali dominanti entrano in crisi si alimentano da un lato le nostalgie o i salti di binario dall'altro. Le parti in commedia le recitano fenomeni mediatici come il berlusconismo, renzismo, grillismo e l’analfabetismo di massa coltivato da sempre in questo fantasmagorico paese.

9 commenti:

  1. Buongiorno.
    Volevo chiederle cosa ne pensa dei gilet gialli francesi, pur avendo consapevolezza che non sono certo un movimento di classe.

    Cordialità

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    1. Buongiorno a lei.
      Non conosco la situazione di persona. È certamente un movimento robusto e deciso, di protesta sociale, ma non contiene nulla di rivoluzionario. Dichiara di non credere più nella mediazione politica borghese e questo è un punto a suo favore e spiega anche l’aspra repressione. Avrà vita breve. In questo momento gli specialisti dei servizi la staranno senz’altro infiltrando, se già questa forza non è stata infiltrata in qualche sua componente prima d’ora.

      Non sto parlando di complotto, ma d’interessi e strategie, cioè del pane quotidiano di ogni sistema di potere, da prima dei Sumeri.

      saluti.

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    2. Intervista a Negri sui gilet sull Huffington Post

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    3. lui ha il polso della situazione meglio di noi (meglio di me)
      tutto sommato sono d'accordo, ma mi pare un'analisi d'impronta troppo localistica e l'uso del termine populismo non aiuta
      parla di fallimento del populismo, ma non credo sia così semplice. è invece la radicalizzazione della crisi sociale dopo il fallimento del riformismo (cosa che scrivo da nove anni in questo miserrimo blog)
      la cosa può durare qualche mese, vedremo con quali effetti

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  2. Il fascismo è il braccio armato del capitalismo.
    Naturalmente varia le forme a secondo delle situazioni, ma la sostanza è sempre la stessa: controllare le masse.

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  3. La ringrazio sentitamente per essersi preso la briga di rispondermi.

    Buona serata

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  4. salvini non ha bisogno di far ammazzare nessun oppositore, il lavoro di convincimento ideologico nel frattempo è stato avocato a sè, come tutto il resto, direttamente dalla forza empirica dell' economia del capitale

    salvini, e un pò tutta la destra sovranista, mira invece ad clima sociale con prevalenza organizzativa della sana piccola media borghesia nordica che produce e non vuole rompimenti di coglioni, un' aria assai poco liberale

    le implicazioni tra liberalismo e fascismo (e nazismo) sono parte di quei " conti mai stati fatti realmente e seriamente"

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    1. quindi p-m borghesia che tenta di strappare offerte vantaggiose ai grandi agglomerati industriali esteri ?

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    2. cercano di rimanere attaccati come si può alla locomotiva economica; sul fronte esterno hanno messo un europa che cerca di scaricarli, invece sul fronte interno perdigiorno, immigrati, centri sociali, burocrazia ecc gli sono di peso

      è il nucleo del discorso leghista fin dall' inizio: emendare le ampie zone di parassitismo sociale italiano, prendendo roma non più staccandosene. un pragmatismo che conosco bene, una strategia che gli può riuscire solo con i deboli,cioè nulla di fatto

      siamo entrati in una nuova fase, in una nuova stringa, della crisi capitalistica che si è evidenziata 10 anni fa. non sarà migliore di quella che si sta concludendo

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