La
Gran Bretagna se ne sta andando per conto suo, mentre nel continente i
portavoce del capitalismo tedesco annunciano la costituzione di una loro
Europa, per far fronte alle nuove sfide della competizione mondiale. L’esito
delle elezioni in Francia e in Germania non avrà un impatto decisivo su questi
processi, poiché si tratta di dar corso a realtà economiche cui le strategie
politiche s’incaricano di dare un protocollo. Palle al piede come la Grecia, la
Spagna e l’Italia se la dovranno cavare da sole. Tra l’altro, in ogni caso, una
ristrutturazione del nostro debito si profila necessaria, così come non è da escludere che forze sia
endogene che esogene del capitalismo spingano verso la creazione di ampie
“autonomie” regionali. Magari non domani, ma in un futuro non lontanissimo. Questo
è anche, in parte, uno dei risultati effettivi della sconfitta del referendum neocentralista e del suo propugnatore. In
ogni caso, Francia e Germania non saranno disposte a rinunciare al “filetto” a ridosso
delle Alpi, cosa che nei fatti sta già avvenendo da tempo. A Roma sarà lasciato
il dibattito, ormai d’impronta filosofica, sulle buche nelle strade, la
monnezza, le nevicate “eccezionali veramente”, e simili. Piaccia o no, in un
paese di “dottori” analfabeti è inevitabile che accada.
Piaccia o no: appunto.
RispondiEliminaComunque sia, il Belpaese lascerà sempre una porta aperta per il prossimo ducetto che passa.
si, bhe, l' arroganza di Trump ha finalmente liberato il crudo linguaggio degli interessi anche qui da noi, complici anche le contingenze interne.
RispondiEliminanon sarà facile per loro imbastire la trama della kerneuropa, le cui aree più succose spaccano internamente molti stati, e mi pare che complessivamente sarà difficile ottenere il peso specifico necessario per competere globalmente. Ma la rete capitalistica è già stesa e le vie del imperialismo sono infinite: una relativamente agile struttura politica per organizzarla è indispensabile per stare un passo avanti la concorrenza.
evidentemente l' attuale vantaggio competitivo tedesco rispetto ai diretti concorrenti europei, nel passato stare sotto l'ombrello del patto atlantico, trovarsi al centro del mercato europeo, prima l' ECU e poi l'euro, oggi può essere mantenuto altrimenti. La eccellente tenuta del apparato sociale tedesco alla crisi internazionale dei profitti ne ha accelerato lo svincolo da un impostazione ancora impregnata di secondo dopoguerra, compresa la marcatura stretta da parte francese della sua stessa potenza sistemica. "Sicché la «questione tedesca», risolta sul piano geopolitico, è riemersa su quello geoeconomico."
Trump stesso ha dato del "concorrente sleale" alla Merkel.. l' ultimo che si appella alla "antica amicizia con gli USA", con la scusa della lotta al terrorismo, è Gentiloni. Forse cerca spalle forti per il casino in cui ci siamo infilati in Libia, quelle che in EU non trova. Tutto questo è meraviglioso
RispondiEliminala globalizzazione cede il passo al neo-mercantilismo. Fenomeno, d'altronde, ampiamente auspicato, previsto e descritto da anni da tutti tranne che dai marxisti e dai piddini. Ma la globalizzazione non era data per inevitabile appena qualche post fa ? Invece, a quanto pare, viene rimandata di qualche secolo. In un certo senso dispiace perché così slitta pure il conseguente "inevitabile" passaggio al comunismo.
a lei non serve nemmeno chiamarla "dottore"
Elimina@chissacosera
EliminaMa suppongo che a parte gli analfabeti,non debba sfuggire il 'banale' gioco di lessico:
non vedo alcuna differenza tra globalizzazione e neomercantilismo o altri termini che in sostanza definiscono la medesima situazione economica mondiale. Questa è stabile da anni senza la necessità di nessuna esegesi, pertanto non c'era nulla da prevedere solo da constatare, al massimo da analizzare secondo le proprie lenti ideologiche.
Sono dell'avviso che nella situazione attuale ogni previsione, non sul medio ma sul brevissimo termine rientri nelle competenze delle cartomanti.
Sorrido al forse, e spero casuale,apparentamento tra marxisti(e poi quali categorie di marxisti) e i 'piddini'; ma 'chissacosera' come si fa a scrivere cose così in una rubrica di critica marxista? :))
Le va bene cha non siamo alla fine dell'anno
scolastico.
Più che altro ,scimmiotta Tremonti ,appena sentito.
RispondiEliminacaino
Ecco chissacosera: una scimmia da tastiera che invece di comporre l'Amleto come previsto dagli studiosi produce Tremonti.
RispondiElimina