Com'è ormai noto anche a chi non è uso ai cruciverba di Bartezzaghi, le Senkaku sono quelle isolette disabitate
oggetto della disputa tra Giappone e Cina (isole Diaoyu). Tuttavia quelle
isolette non sono oggetto di rivendicazione solo da parte dalla Repubblica
Popolare Cinese, ma anche da parte della Repubblica di Cina, ossia Formosa, l'attuale Taiwan (come se gli indipendentisti corsi, strappata
un’eventuale indipendenza, chiamassero Repubblica di Francia la Corsica. Non
serve essere sciovinisti come dei francesi per incazzarsi).
Ad ogni modo a Taiwan quelle isole sono note come Diaoyutai,
e si trovano più vicine a Taipei che a Okinawa, e come le vicine isole Miyaco
(dove si parla una delle tante lingue ryukyuane, cioè nipponiche), fanno parte
della prefettura di Okinawa. La differenza tra le isole Miyaco e le Senkaku/Diaoyu/Diaoyutai è data dal fatto che queste ultime sono disabitate. E però queste
cinque isolette disabitate e tre scogli sono appartenute fino al 1885 alla
Cina, quando, a seguito della sconfitta cinese nella prima guerra
sino-giapponese (1894-1895) e al conseguente Trattato di Shimonoseki, Formosa
ed altre isole vicine passarono sotto la sovranità dell'Impero giapponese.
Tuttavia, come dichiara ancor oggi il governo di
Tokio, le isole Senkaku non erano parte di Formosa, ceduta al Giappone dalla
dinastia Qing secondo l'articolo II del Trattato del 1895. E però con
l’approvazione del governo Meiji, nel 1896 le isole furono affittate a un
giapponese, un certo Koga Tatsushiro (1856-1918), che stabilì degli impianti
per varie lavorazioni. Il figlio di questi continuò l’attività del padre fino
al 1945. Nel dopoguerra e fino al 1972 le isolette furono sotto controllo Usa,
poi l’amministrazione fu esercitata dal Giappone.
Sennonché s’è scoperto che queste isolette non sono
solo ricche di guano che nessuno raccoglie più. Nel maggio 1969 un rapporto
delle Nazioni Unite rivelò che vi è una grande riserva di petrolio e gas nei
fondali marini in prossimità delle isole. Bei tempi quelli nei quali ci si
contendevano gli escrementi d’uccello.
Si può pensare non vi siano abbastanza cinesi e nipponici
disposti a farsi massacrare per le isolette Senkaku/ Diaoyu, dando luogo a un
conflitto non solo regionale? Circa ottanta anni or sono circolava un’altra
domanda: mourir pour Dantzig? L’idiozia dei vincitori della prima guerra
mondiale e quella dei governi polacchi crearono le migliori condizioni per una
nuova guerra. Hitler non fu il frutto del caso, anche se fu casuale che non si
chiamasse Schicklgruber come suo padre.
*
Il libro bianco della Difesa giapponese, pubblicato
la prima volta nel 2008, ha sempre espresso "preoccupazione" per
l’atteggiamento militare della Cina, mettendo in luce le preoccupazioni per i
"piani di espansione delle sue attività marittime" nel Pacifico e Mar
Cinese Meridionale. La Cina, dal canto suo, replica che le sue attività navali
sono in gran parte la risposta alle azioni provocatorie degli Stati Uniti e dei
suoi alleati, incluse le esercitazioni comuni, in acque che sono
strategicamente sensibili per Pechino.
Donald Trump in campagna elettorale aveva ripetutamente
accusato il Giappone e la Corea del Sud di
non contribuire abbastanza per le spese di mantenimento delle basi USA e aveva
minacciato di rivedere gli accordi di difesa esistenti. Il segretario alla
Difesa degli Stati Uniti, James Mattis, in visita in Giappone e Corea del Sud, ha
ribadito il sostegno di Washington e l'alleanza con il Giappone, e ha
espressamente dichiarato che il trattato di sicurezza USA-Giappone si applica anche
per quanto riguarda la disputa sulle Senkaku/Diaoyu. Le osservazioni di Mattis
erano esattamente ciò che Tokyo voleva sentirsi dire.
Ciò ha provocato una reazione ostile da parte cinese,
e il portavoce del ministero degli Esteri, Lu Kang, ha affermando che le
dichiarazioni di Mattis sono “un prodotto della guerra fredda, che mettono in
pericolo la sovranità territoriale della Cina e dei suoi legittimi diritti”. Lu
ha esortato “gli Stati Uniti ad assumere un atteggiamento responsabile, e smettere
di fare osservazioni sbagliate sulla questione che coinvolge la sovranità delle
isole Diaoyu, portando instabilità nella situazione regionale”.
Come ho scritto varie volte negli anni scorsi, gli
Usa hanno la necessità di non avere la Russia come nemica per avere le mani
libere nei rapporti con la Cina. Nelle ultime elezioni presidenziali ha perso
la linea opposta, Obama-Clinton, legata a doppio filo a certi interessi. Ecco
dunque la posizione di Trump riguardo alla Nato e alla Russia (che resta
comunque un competitore), e l’aver riesumato Henry Kissinger, il miglior
esperto americano di diplomazia del XX secolo. Chi ha letto Diplomazia della restaurazione, ha
goduto un gran libro, forse il migliore e il più profondo dei suoi.
Le tue indicazioni bibliografiche sono di solito eccellenti. Quella di Raimondo Luraghi, per esempio.
RispondiEliminagrazie
Elimina