mercoledì 8 febbraio 2012

Un gigantesco Ufo sotto la redazione di Repubblica


Sfigati e monotoni, siora Contessa. Pardon, Ministra! E decine di morti causa una nevicati in febbraio che, com’è noto, trattasi di mese estivo. In Antartide, però. E a tal proposito, la Repubblica ci introduce ai “misteri del lago Vostok”, vale a dire di un bacino d’acqua vecchio di decine di milioni di anni, sepolto sotto i ghiacci del Polo Sud. Una superficie pari a circa 40 volte il lago di Garda, ossia quasi la regione Lazio, ma dove l’acqua è meno fredda che a Roma. “Un posto piacevole per nuotare, se non fosse tremila metri sotto l'Antartide”, scrive il giornalista. Sarà lì dove anche Rutelli finalmente potrà comprarsi una casa a sua stessa insaputa dopo anni di cicoria e dopo aver risolto i problemi locali di pressione (superiori a 360 volte)?

Il quotidiano ci prospetta però i possibili pericoli del mondo perduto sotto i ghiacci, ossia agenti provenienti dal lago, sconosciuti per il nostro ambiente e potenzialmente pericolosi perché potrebbero “provocare problemi imprevedibili”. Più di Almanno? Ora però teniamoci saldi perché il meglio sta per arrivare:

«Nella zona sud-occidentale del lago, i team di ricerca hanno individuato e verificato per anni la presenza di una fortissima anomalia magnetica, ritenuta di origine inspiegabile, che si estende 105 km per 75. Alcuni ricercatori pensano che anche questo fenomeno sia da attribuirsi all'assottigliamento della crosta terrestre in quel punto. Ma alcuni rilievi effettuati da rilevatori sismici hanno individuato la presenza di un elemento metallico di forma circolare o forse cilindrica che appare dal diametro molto esteso, alla base del lago».

Eh già, roba forte, altro che pachistano nero, si profilano scenari da X-Files, che vedono già i sostenitori della presenza di un gigantesco Ufo seppellito di ghiacci, contro chi parla di un elemento meteorico”. Tanto che, precisa l’esperto di Repubblica, di certo c'è che la forma dell'oggetto misterioso appare particolarmente regolare. Voci non confermate riportano che l'agenzia nazionale per la sicurezza degli Usa (NSA) abbia perimetrato la zona, secretato le comunicazioni sull'area e impedisca l'accesso per chiunque, per evitare contaminazioni”.

Speriamo che le “voci non confermate” non siano arrivate all’orecchio dei sospettosi e perfidi russi. Il bacino prende il nome dalla stazione russa omonima e sempre i russi (Valery Lukin) stanno perforando la calotta. Ma vediamo cosa ci racconta un giornalino un po’ meno enfatico di Repubblica, The Antarctic Sun del 4 febbraio. Tom Richter (Soar team) ci dice che con la strumentazione a bordo dell’aereo Twin Otter, dopo miglia di terreno roccioso e irregolare, si poteva “vedere” la superfice piatta del lago Vostok (il più grande di una rete di 145 laghi subglaciali) sotto quasi quattro chilometri di ghiaccio. Michael Studinger, invece, pensa di trovare una risposta ai “misteri” di Repubblica nei 30 gigabyte di dati raccolti in 36 voli che hanno fruttato “la prima immagine dettagliata del lago”. Ogni secondo le apparecchiature registrano l'attrazione gravitazionale, sei letture radar e 10 misure sul magnetometro. L’altimetro ha dato l'altezza del ghiaccio sulla superfice del bacino: da 10 a 20 centimetri. I risultati aiuteranno gli scienziati a capire quale tra le due ipotesi sulla creazione del lago sia quella più prossima alla realtà. Uno scenario possibile è quello che il lago è stato creato dall'erosione, ma la più probabile, supporta dai dati preliminari, è che i cambiamenti nella crosta terrestre abbiano formato il bacino. È stata anche evidenziata una grande anomalia magnetica sulla costa orientale del lago, senza però pensare a fenomeni extraterrestri e tantomeno ufologici.

Studinger trova in genere le anomalie di 500 - 600 nanoTesla in luoghi dove l’attività vulcanica ha riversato sulla superficie circostante materiale lavico. Nel nostro caso siamo intorno a variazioni più consistenti e quindi si potrebbe trattare di una zona dove la crosta terrestre è più sottile. Infatti, tra l’altro, l’acqua dovrebbe essere più calda in profondità e risalendo sciogliere il ghiaccio della superfice del bacino.

Anche Cristoforo Colombo, nel suo primo viaggio d’andata, si rese conto, a un certo punto, della variazione del campo magnetico, ma non fantasticò sugli alieni. Quella zona gli servirà poi come riferimento per la famosa “raya” che spartirà il mondo tra spagnoli e portoghesi (e poi tutti gli altri). Da lì infatti prese le mosse la famosa bolla papale Inter cætera del maggio 1493 e dunque il Trattato di Tordesillas. Buon divertimento per i curiosi.

4 commenti:

  1. Ufo a repubblica
    e dragoni nel Negev.
    La realtà supera sempre la fantasia.
    Segnalo:

    LA DANZA DEL DRAGONE NEL NEGEV

    http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=9832

    gianni

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  2. Mi chiedo perchè mai gli italiani non dovrebbero credere alla presenza degli UFO sulla terra. Considerando le descrizioni che vengono fatte degli alieni, fra strampalati film e racconti vari, sempre più mi convinco che ne sono i diretti discendenti, vedasi prototipi al governo!

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  3. ma come si può essere così presuntuosi da pensare di essere gli unici a popolare l'universo !!! !!!! io, per quel che mi riguarda , credo persino nell'esistenza degli gnomi nei boschi !!!!! :)

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  4. Repubblica lo sa ma non vuole dirlo. Cerca di lanciare segali trasversali ai lettori. A novembre in Italia c'è stato un golpe di rettiliani.
    Complici Fazio, Dandini, Lerner e Bignardi... anche loro rettiliani. Pardon, gnomi dei boschi.

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