mercoledì 18 gennaio 2023

Governare e punire (specie in Italia)

 

Domani, in Francia, una piccola isola di uno sperduto arcipelago del Pacifico, che pertanto a noi non può dire nulla, troppo presi con la marca dei preservativi usati dal signor MMD, è prevista una forte mobilitazione per protestare contro il piano del governo di portare l’età pensionabile a 64 anni.

Oltretutto, per quanto ci riguarda, si tratta di una questione risolata da oltre un decennio. Lo sciopero pare non preoccupare Emmanuel Macron, che si recherà domani in Spagna per firmare un trattato di amicizia e rafforzare la cooperazione tra i due Paesi.

Il disegno di legge di modifica della previdenza (PLFRSS) è attualmente all’esame del Consiglio di Stato, sarà presentato al Consiglio dei ministri il 23 gennaio. Poi passerà all’Assemblea nazionale, che ha 20 giorni per esaminare il testo, il Senato 15. Se il Parlamento non si sarà pronunciato entro 50 giorni, il governo può legiferare con decreti.

Una politica semplicemente e autenticamente liberale consisterebbe nel dare alle persone la possibilità di scegliere realmente il tempo da dedicare al lavoro, in tal modo le persone avrebbero una vera libertà di fare ciò che vogliono. Al contrario, l’élite sedicente liberale (e i loro giornalisti e blogger tirapiedi), adora la libertà di movimento dei capitali, che permette delocalizzazioni di ogni tipo, ma non gradisce che le persone abbiano la libertà di decidere che cosa fare della propria vita.

Soffermiamoci sull’esempio della Francia. Attualmente il deficit del sistema pensionistico pubblico è di circa 3 miliardi di euro l’anno, tuttavia ogni anno vengono pagati 300 miliardi di euro di pensioni. Basterebbe quindi aumentare i contributi previdenziali anche solo di una piccola percentuale e il sistema sarebbe in equilibrio. Con una politica di riduzione dell’orario di lavoro che creerebbe 1 o 2 milioni di posti di lavoro, e quindi altrettanti contribuenti, sarebbe più che facile.

E in Italia? Nel 2021, il valore mediano dell’importo annuo delle singole prestazioni pensionistiche è di 8.897 euro, vale a dire che la metà delle pensioni prese singolarmente non supera mediamente 741 euro mensili (anche meno se consideriamo la 13a).

Sempre nel 2021, l’Inps ha registrato 2,057 miliardi di avanzo finanziario di competenza, con un miglioramento di 9,209 miliardi rispetto al 2020, e 236,893 miliardi di entrate contributive, con un aumento del 5,2%. Il disavanzo economico di esercizio è stato pari a 3,711 miliardi, con un miglioramento di 21,489 miliardi rispetto al dato del 2020.

Si registrano 35 miliardi per l’inclusione sociale (+10,6%), di cui 8,871 per reddito e pensione di cittadinanza; 22,62 miliardi per sgravi contributivi e agevolazioni per le aziende per l’occupazione (+29%) (Rendiconto generale dell’Inps, approvato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza).

Le pensioni integrative, le assicurazioni private, per non parlare degli orribili fondi pensione dove puoi perdere tutto, sono tutti sistemi molto più costosi della previdenza pubblica, perché sono gestiti da tante persone che si pagano con i nostri (i vostri) soldi quanto possono. Solo meno dell’1% delle somme previdenziali versate va in spese di gestione dell’Inps, rispetto a dieci volte di più in tutti i sistemi previdenziali privati.

Per finire (ma ci sarebbe molto altro), sarebbe bene anche porre fine alla cosiddetta “guerra generazionale”, che, come scrissi innumerevoli volte, è funzionale ai mafiosi al potere (economico e politico). Se gli anziani non se la passano mediamente troppo male – il loro tasso di povertà è la metà di quello degli under 40 – è perché hanno vissuto il boom del dopoguerra. Se i giovani fanno fatica è perché i governi hanno dato priorità alla redditività del capitale. Quindi non è perché siete giovani che siete poveri, ma perché viviamo in un’economia in cui la quota dei salari nella torta nazionale è crollata e dove il progresso tecnico sta distruggendo posti di lavoro molto più velocemente di quanto la maledetta “crescita” stia creando. Se non lo capite è perché vi hanno instupidito per bene.

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In Francia, iniziano questo pomeriggio le iscrizioni sulla piattaforma Parcoursup per l’ammissione al post-diploma di maturità per gli studenti delle scuole superiori e gli studenti in riorientamento. Hanno tempo fino al 9 marzo compreso per scegliere tra 21.000 (dicesi ventunomila) corsi di formazione riconosciuti dallo Stato. Questa è un’altra differenza tra un’Italia lagnosa e pavida e la Francia, piccola isola dell’oceano Pacifico.

9 commenti:

  1. Risposte
    1. vedremo delle nevicate da qui ad un anno

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    2. pensioni di fatto svincolate da lavoro quindi = rendita da capitale = metri di neve

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    3. Pensa che sciate si faranno i ricchi (evasori e no) con le loro rendite

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    4. certo, anche i ricchi ridono!

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    5. se la ridono.
      D'altra parte proprio i ricchi fanno leggi di distribuzione privilegi per controllo sociale, finché dura

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    6. se qualcosa non va si ricattano tutti, per il bene comune

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  2. La Francia in sciopero contro la riforma delle pensioni. Sindacati: due milioni di persone in piazza!

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    1. non basta scendere in piazza. però gli attuali rapporti di forza tra le diverse classi non permettono di farsi illusioni. bisogna prendere atto della realtà.

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