martedì 1 dicembre 2015

Non è per tale ragione meno pieno e stringente


Risulta del tutto privo d’interesse se un ministro o qualsiasi altro figuro del pubblico delirio è un cretino, uno schizofrenico, un provocatore o molte di queste qualità insieme; ciò che invece dovrebbe colpire è il livello di passività, di normalità coatta e d’idiotismo raggiunto dalle classi subalterne, il modo in cui è stato giocato il loro destino.

La forsennata campagna ideologica condotta con ogni mezzo dalla borghesia – trovandovi ben disposti molti tra i sedicenti ex comunisti – ha diffamato il marxismo nei suoi presupposti e nelle sue fonti originali facendo ricadere su di esso la responsabilità degli esiti dello stalinismo e del maoismo. Quella che poi è passata come “crisi del marxismo” ha comportato il regresso generale del pensiero critico e della società cui siamo oggi.

In questa notte buia, in cui ogni idea ha sempre lo stesso segno, è venuto meno l’ancoraggio alla conoscenza della società umana secondo il fondamentale assunto che sono i rapporti di produzione, che si formano indipendentemente dalla volontà e dalla coscienza degli uomini, ad essere infine determinati e originari, in antitesi ai rapporti ideologici, che nascono passando attraverso la coscienza umana.

L’ignoranza – più ancora che il rigetto – del materialismo dialettico impedisce di fare luce sulle leggi specifiche del modo di produzione capitalistico e dunque sul movimento nella sua contraddizione fondamentale. Non si tratta di una semplice questione d’ordine epistemologico, posto tra l’altro che siamo vittime obbligate delle accentuazioni ideologiche imposteci dagli attori del rapporto sociale.

Ecco dunque perché l’aspetto ideologico è così importante, essenziale, anche da un punto di vista politico teorico-pratico, perché con i presupposti epistemologici del marxismo prima o poi si dovrà ritornare a fare i conti. Solo alla luce di essi è possibile comprendere la natura e le contraddizioni del sistema, aver insomma chiaro il carattere dello scontro sociale in atto.


Le classi dominanti di ogni epoca storica si sono dimostrate perfettamente consapevoli di tale importanza dell’ideologia – e dunque di tutti i linguaggi e le tecniche ad essa afferenti – al fine del controllo del rapporto sociale di dominio. In nessun’altra epoca come l’attuale gli schiavi si sono sentiti così liberi, e tuttavia il dominio della classe dominante non è per tale ragione meno pieno e stringente.

10 commenti:

  1. i robot si sentono ancor più liberi degli uomini.

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  2. Non per esser pessimisti sul clima prossimo futuro, ma l'attuale conferenza di Parigi , non sfuggirà alla regola sopra menzionata.
    Ve ne sono tutti i presupposti.
    Le forze produttive,probabilmente sarebbero già in grado di porre un freno ai pericoli che si prospettano ,ma i rapporti di produzioni ne impediscono la sua attuazione.
    In "ultima analisi", non saranno di certo le buone intenzioni, le preghiere, o gli illuminati appelli di illustri scienziati e personalità varie, sempreché tutti questi signori siano anch'essi poi in buona fede, a porre rimedio .

    Attendiamo quindi con fiducia il 2030,preparandoci ad esportare la democrazia borghese su Marte e a perpetuare sul nuovo pianeta gli attuali rapporti di produzione.
    Il nuovo spettacolo è appena iniziato, Venghino signori Venghino abbiamo sempre nuovi nani , nuove ballerine, acrobati e giocolieri mai visti finora da proporvi , lo spettacolo continua , fino a quando il tendone starà in piedi.

    Caino

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    1. è proprio vero, ci vorrà un grande grande male perché possa passare non un po' di bene ma un grano di consapevolezza. oggi sentivo su radiotre gli interventi sul tema. dopo un po' ho spento, stento a credere che si sia diventati tutti così idioti da non capire quale sia la causa che origina questa devastazione della natura e dell'umano.

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  3. Il realismo ci impone guardando al passato di versare qualche parola pessimistica rispetto al presente e al futuro non trovi gentile Olympe?
    Perchè mai oggi gli strati sociali meno abbienti, meno istruiti e meno affamati dovrebbero cercare un riscatto che mai in passato hanno ottenuto? Di certo la borghesia se anche il popolo è oggi meno ignorante è ancora di più astuta e senza scrupoli. Fa quasi tenerezza pensare a noi poveri Davide contro i Golia che occupano le vette alte del potere e da lassù ci schiacciano i pensieri e le nostre misere vite di subalterni.
    Certo Marx forse avrebbe dovuto essere meno elitario e parlare con parole più semplici forse, ma anche così fosse stato e fosse oggi chi lo starebbe ad ascoltare? Troppo lunghi ed articolati i suoi pensieri ne convieni?
    Una soluzione non esiste mai, mai è esistita, forse si dovrebbe cercare ancora una volta il senso delle nostre vite ma troppo addomesticati quali siamo non abbiamo tempo per questo, così il capitalismo vince anche questa volta.
    Io mi domando: esiste ancora l'Uomo? O esistono solo i suoi desideri, le sue paure, le sue mancanze...vedo insomma solo proiezioni e ombre e nessuna materia, fosse essa anche da plasmare...
    Grazie per i tuoi pensieri che accendono la luce.
    Roberto

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    1. caro Roberto, ma ti pare che il Manifesto sia elitario? E Salario, prezzo e profitto? E il Programma di Gotha? Sono scritti perché anche un operaio appena istruito e di buona volontà possa comprenderli. E pure Per la critica dell'economia politica è oggi alla portata di chiunque.
      Per la luce ti manderò la bolletta. ciao

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  4. Timorosa siano scoperti gli arcana imperii, la classe dominante ha preferito (e preferisce) dare spago e spazio (per dare sfogo alle masse) non certo a una seria critica sociale, ma a valvole di sfogo ideologiche di vario tipo, preferibilmente a carattere religioso, ché tanto alcun Dio minaccia di rompere e rivoluzionare i rapporti di produzione.

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  5. si direbbe che si misura la libertà di oggi con quella di ieri, non con quella che già oggi è in potenza
    soprattutto il proletariato, sempre orfano di padre, sembra sempre un pò voltato all' indietro
    per un altro verso è un pò come Lassalle che fraintendeva Marx in presa diretta, tanto per dire quanto, nonostante la dialettica, la superficie delle cose sia sempre dura e opaca

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  6. Infatti cara Olympe si continua come massima denuncia a condannare la distribuzione delle ricchezze mai la loro produzione, la loro natura intrinseca di sfruttamento non è mai messa in discussione.
    Tu credo sopravvaluti le masse, la miope visione di sè stessi è la base ideale per lo sfruttamento borghese, la riprova è il monte ore che ancora siamo costretti a donare malgrado le tecnologie oggi esistenti.
    Io non vedo in effetti nessuna voglia di riprende in mano le nostre proprie vite, vedo solo sforzi di sopravvivenza, dorata o meno essa sia, figuriamoci leggere Marx (che peraltro io trovo di non facile lettura, mio limite probabilmente).
    Per la bolletta plaudo la tua energia sempre rinnovata ad ogni lettura.
    Roberto

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