venerdì 5 agosto 2011

Un unico principio


Nei giorni precedenti il voto del Congresso sui tagli di bilancio e l’innalzamento del debito, William Daley, capo dello staff della Casa Bianca, ex-dirigente JPMorgan Chase, era al telefono con i banchieri e dirigenti di aziende importanti come American Express e Honeywell. Alla vigilia del voto in Senato, il Wall Street Journal scrive che il segretario al Tesoro, Timothy Geithner, ha chiamato Jamie Dimon, cioè il CEO della JPMorgan Chase "per l’accordo finale".

I tagli di bilancio sono redatti in stretto e continuo contatto con quella manica di alti dirigenti bancari e industriali che hanno l'ultima parola sulla politica. Loro comandano e decidono, tutti gli altri obbediscono, Obama per primo, visto che deve a loro l’elezione. I due partiti politici non possono prendere alcuna decisione di merito se prima non è ratificata dall’aristocrazia finanziaria (vedi qui). Dopo aver trascorso gli ultimi tre anni a svuotare le casse del Tesoro per coprire i debiti di gioco di Wall Street, Obama ha avuto bisogno dell’approvazione dei banchieri per il “suo” piano da far pagare a salariati e poveracci (“un primo passo”).

L’aristocrazia ha convinto parecchi repubblicani recalcitranti a firmare all’ultimo minuto l’accordo. Subito dopo, però, la stessa élite finanziaria ha cominciato con nuovi attacchi per mettere altra pressione e muovere a nuove opportunità. Non per nulla Standard & Poor ha comunicato che i tagli al di sotto dei 4.000 miliardi di dollari mettono a repentaglio il rating del debito Usa e ravvisa che mancherebbe la "volontà politica" per tagli alla spesa di lungo periodo.

Ora per ogni dollaro di aumento del debito ci dovrà essere, per bilanciamento, un dollaro di tagli alla spesa, in ultima analisi un progressivo smantellamento della Great Society (i programmi di Lyndon Johnson), preparando così il terreno per un graduale aumento della povertà. Con milioni di disoccupati senza prospettiva di un lavoro, il governo, sia a livello federale e statale, si sta muovendo per tagliare i sussidi di disoccupazione. Un provvedimento volutamente lasciato fuori dall’accordo sul bilancio è stato quello relativo alla proroga delle agevolazioni federali per gli oltre tre milioni di lavoratori senza lavoro a lungo termine che potrebbero vedere la loro unica fonte di reddito cancellata già nei primi mesi del 2012.

Altro segno della crisi sociale e di cui ho già parlato nei giorni scorsi, è dato dal numero di americani che fruiscono dei buoni pasto, salito in maggio ad un massimo storico di quasi 45,8 milioni, con un aumento del 12 per cento rispetto a un anno fa e un 34 per cento rispetto a maggio del 2009.

Tuttavia consoliamoci, il New York Times di mercoledì segnala che le vendite di beni di lusso si stanno avvicinando livelli pre-recessione: creme che costano 755 dollari, auto di lusso da 200.000, e via scialando. Il capitalismo è un sistema economico e sociale che ha un unico principio: l’accumulazione infinita, che si esprime, da un lato, con la difesa della ricchezza della classe dominante e i profitti delle banche e delle corporation; dall'altro, con la pauperizzazione e la miseria di quelle delle periferie dominate, ma ora anche con l'abbattimento progressivo del "benessere" relativo degli schiavi nelle capitali dell'imperialismo.

1 commento:

  1. L'establishment americano sta tirando ancora di più la corda. Reggerà ancora per molto?

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