mercoledì 3 agosto 2011

Le mutande del ragioniere


Il governo, dopo aver per anni occultato la reale situazione economica del paese propagandando che tutto andava bene e dando ad intendere che ricchezza e benessere sono diffusi, crollato il castello di carta pluridecennale di una crescita sul debito, si trova ora a fare i conti (ma non li farà) con una situazione al limite della gestibilità.

Il signor Berlusconi, un uomo politico che concepisce il potere come un affare privato di tipo camorristico (e, sul piano personale, l’amore come il suo vizio) continua a ripetere anche in queste ore: "No ad allarmismi, economia solida", quindi a invocare “un mercato del lavoro moderno”. Il mercato del lavoro è quello che lui e la sua controparte politica hanno perseguito, voluto e ottenuto soprattutto in quest’ultimo decennio: precarietà e legalizzazione del caporalato, taglio dei salari e revoca dei diritti. Vogliono condizioni ancora peggiori. E da un certo punto di vista hanno ragione, dato che milioni di salariati e pensionati si recano ancora agli appuntamenti elettorali.

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Obama non solo si è rimangiato quasi tutte le promesse elettorali (dal chiudere Guantanamo al promuovere la produzione di energie riciclabili), ma dallo scorso novembre, dalla batosta elettorale di mezzo termine, ha concesso tutto e di più: sul rinnovo dei tagli delle tasse voluti da Bush nel 2001 e che erano in scadenza, con i milionari Obama è stato ancora più generoso del suo predecessore: non solo ha confermato tutti i tagli, compresi quelli per super ricchi, ma ha fatto loro un altro megaregalo. Prima erano esentasse tutte le eredità inferiori a 3,5 milioni di dollari per un singolo o a 7 milioni per una coppia; sopra questa cifra l'eredità era tassata al 45%. Dallo scorso dicembre invece la quota esente è salita a 10 milioni per le coppie (e 5 per gli individui) e per di più la tassa è scesa al 35% (un 10% in meno). Stesso cedimento su tutta la linea quando si è trattato di discutere la finanziaria (da il manifesto di ieri).


Il quotidiano anglosassone The Telegraph scrive che secondo JP Morgan l’Italia si troverebbe con una crisi di liquidità nel mese di settembre. Il rischio di liquidità sarebbe realistico solo a condizione che tutti i prestiti non venissero più rinnovati (aste deserte) e che lo Stato praticamente perdesse le sue principali fonti di introito. Non dimentichiamo però che NON c’è mai stato pericolo di aste deserte (nemmeno nel periodo della grande speculazione contro la Lira del 1992).

Questo tipo di terrorismo mediatico ha una sua causa: favorire la speculazione dei signori del dollaro e della sterlina. Ma nel caso di reiterato terrorismo psicologico proveniente da altre fonti, per esempio un importantissimo blog italiano, cosa si dovrebbe pensare, magari che qualcuno sta speculando al ribasso sui titoli di Stato italiani? Non potrei crederci.

5 commenti:

  1. Ma, è Beppe Grillo nella foto?

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  2. non so, io ho preso la foto di uno yachtsman

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  3. Mi interesserebbe approfondire alcuni spunti interessantissimi di questo post, tipo perché se come giustamente fai notare JP Moragan sa benissimo che le aste non andranno deserte scrive del rischio liquidità? e poi che convenienza avrebbe secondo te Beppe Grillo a fare una cosa del genere? Investe in borsa? o lo fa la Casaleggio?

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  4. l'ho scritto: per motivi speculativi

    non so cosa abbia a che fare grillo, mi limito a segnalare i fatti e cioè che si comporta come la JP Morgan, ma francamente non credo abbia a che fare con la speculazione finanziaria, certamente con quella politica

    grillo è un fenomeno complesso ma non è un "rivoluzionario", è piuttosto un conservatore. potrà sembrare paradossale ma è così. vuole riformare il sistema non cambiarlo

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  5. Si si che lui faccia speculazione politica è evidente, il qualunquismo del post di ieri, in cui omette, inventa, accomuna e mistifica alcuni fatti storici (come ad esempio il cambio della legge elettorale) è solo per guadagnare qualche voto.

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