venerdì 12 giugno 2020

Pater semper incertus est



Come chiunque sa, per esperienza di mondo, in circolazione vi sono innumerevoli figli di … buona donna. In senso meno metaforico, la recherche de la paternité può rivelarsi insidiosa, e già Augusto metteva in guardia i suoi senatori da troppe certezze in tal senso, poiché c’è sempre la possibilità di scoprire qualcosa che lascerebbe molto turbati. Il dubbio su chi fosse realmente suo padre fu messo anche ad Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, e, si sa, il dubbio è come un tarlo.

Di chi fosse figlio Alberto, futuro marito della regina Vittoria e poi principe consorte del Regno Unito, è questione tuttora aperta e sicuramente non si chiuderà con una risposta definitiva. Tra i molti a dubitare vi fu anche il cancelliere tedesco von Bülow, che su queste cose aveva notizie “locali” di prima mano. Scriveva che senza dubbio vi erano parecchi elementi a sfavore della paternità del duca Ernesto III di Sassonia-Coburgo-Saalfeld, marito della madre di Alberto. Secondo testimonianze coeve, ma anche giudicando dai ritratti, alla madre Alberto assomigliava moltissimo e per nulla al padre, anche se ciò non prova nulla.

Il principe Alberto, secondogenito di Ernesto III, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld e Luisa di Sassonia-Gotha-Altenburg, nacque il 26 agosto 1819 nel castello di Schloss Rosenau, tra le città di Coburgo e Rödental. Ernesto, grazie al suo matrimonio con Luisa, ereditò il ducato Sassonia-Coburgo-Gotha, cedendo a sua volta, fomite un concordato con altri eredi, quello di Saalfeld al ramo dei Sassonia-Meiningen. Per questo motivo Ernesto III dal 1826 diventò Ernesto I duca di Sassonia-Coburgo-Gotha.

Nell’Ottocento il quadro morale è diverso da quello del secolo precedente, l’etica della rispettabilità diventa più esigente, e non sono pochi i valori distintivi della borghesia che hanno a che fare con la dimensione della sessualità. Perciò aveva un bel rammentare quel sibarita di Talleyrand, ex vescovo cattolico, quando diceva che chi non aveva vissuto prima della Rivoluzione non aveva idea di quanto potesse essere dolce la vita.

Se in seguito il sistema di relazioni sociali tra i generi, non solo per far salve le apparenze, diventò per le donne delle classi medio-alte mortificante, tuttavia l’eco della disinvoltura sessuale dell’ancien régime si faceva ancora sentire agli inizi del XIX secolo: “La corte ducale Coburgo-Gotha non si distingueva certo per la rigidità dei suoi principi morali”, segnalava il biografo Lytton Strachey nella sua celebre biografia della regina Vittoria. “Non soltanto il duca era un uomo galante [si ritiene comunemente Enrico abbia avuto almeno tre figli illegittimi], ma correva voce che anche la duchessa Luisa seguisse l’esempio del marito”.

Scoppiarono degli scandali: si parlò molto di un ciambellano di corte, uomo affascinante e assai colto, di origine ebraica”, tale Simon Meyer, oppure si parlò di un von Ziegesar, appartenente all’omonima “distintissima famiglia”, e di altri coinquilini nel letto della duchessa. Per tali adulteri, quando il principe Alberto aveva 7 anni, suo padre chiese il divorzio dalla madre. Louise fu esiliata dalla corte e morì ancora giovane, nel 1831. Si ritiene che non abbia più rivisto i suoi figli.

Ernesto si risposò una seconda volta con la nipote, Maria di Württemberg, figlia di sua sorella Antonietta. Quello del matrimonio tra consanguinei era un buon modo per non disperdere i patrimoni. Dopo la rivoluzione francese e l’abolizione della disuguaglianza tra eredi e il maggiorascato, l’ambito matrimoniale si estese dai casati aristocratici alla classe sociale borghese (femmine comprese).

Nel 1840, Alberto sposò la regina Vittoria, cugina di primo grado. Condividevano una serie di nonni poiché il padre di Alberto era il fratello della madre di Vittoria, la principessa Maria Luisa Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld, la quale, rimasta vedova nel 1814, in seconde nozze aveva sposato, nel maggio 1818, Edoardo duca di Kent, morto nel 1820. Alberto e sua moglie Vittoria erano nati nello stesso anno, a soli tre mesi di distanza, e avevano entrambi avuto la stessa levatrice, madame Siebold, ostetrica reale.

Alberto trascorse i primi 17 anni del suo matrimonio come principe reale, e solo il 25 giugno 1857 la regina Vittoria concesse a suo marito il titolo ufficiale di principe consorte.

La coppia reale britannica ebbe nove figli, incluso il re Edoardo VII, gaudente puttaniere, che successe a sua madre sul trono nel 1901. Il matrimonio di Alberto e Vittoria non fu visto con molto favore dal Parlamento: lui era protestante e apparteneva a un piccolo principato tedesco di 60.000 abitanti, che in epoca napoleonica fu occupato dai francesi, per cui la famiglia Sassonia-Coburgo “si trovò ridotta a mendicare per non morire di fame”. Napoleone, se avesse potuto vedere il futuro di questa famiglia, nel cui principato era passato più volte come un erpice, sarebbe rimasto sorpreso. Una generazione più tardi i rampolli Sassonia-Coburgo-Gotha erano destinati a conquistare una posizione preminente in quasi tutte le case regnanti d’Europa. In Inghilterra a mutare il nome in Windsor nel 1917.

1 commento:

  1. Andrebbero raccolti in un volme collettaneo questi piccoli ma illuminanti scritti dedicati alla genealogia delle stirpi reali europee! GS

    RispondiElimina