martedì 16 giugno 2020

Il vaccino che non esiste



Non voglio entrare nel merito, non è di mia competenza, se le emissioni elettromagnetiche per il sistema detto G5 siano dannose per la salute umana, e in tal caso in quale misura, con quali livelli di esposizione, ecc.. Tuttavia leggere di "connessioni con la diffusione del coronavirus" dà la dimensione di quale sia lo stato emotivo e culturale di questo nostro paese.

Il più alto rischio che possiamo correre è di essere contagiati dal virus della stupidità, uno dei più antichi patogeni che sicuramente non ha fatto il salto di specie. Come per il covid-2, gli asintomatici sono assai più numerosi di quanto risulti ufficialmente, senza distinzione d'età, pur denotandosi ingravescenza. Esami biologici o strumentali non rilevano la positività a tale virus, che può presentarsi in forme subdole rilevabili solo all'ascolto e osservazione del paziente. Nemmeno lavarsi bene e con frequenza le mani serve a evitare il contagio. Frequentemente si registrano casi in soggetti immuni con episodi lievi e di momentanea sintomatologia. Vanno distinti dagli infetti veri e propri che invece presentano persistenza dei sintomi. Non esiste vaccino, né sono accertate sicure guarigioni. 

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