“Turismo, deserto Italia”, titola ipocritamente la Repubblica, uno dei maggiori veicoli di diffusione dell’isteria sociale di questi mesi. Non passa giorno che dalle sue pagine non si paventi una seconda ondata virale, anzi, un pericolo imminente e costante di nuova catastrofe.
Solo otto giorni or sono le grida d’allarme perché a Napoli s’è festeggiata non tanto la vittoria della propria squadra, quanto la sconfitta dell’altra, tanto odiata. Peccato che non vi siano gli ospedali napoletani presi d’assalto, in tal caso la signora Gruber e altri suoi colleghi avrebbero rinunciato volentieri alle ferie, perché loro sono sempre pronti sul pezzo.
I media hanno bisogno del panico come loro pane quotidiano: più contatti, più contratti con gli inserzionisti. Il tutto favorito da degli irresponsabili che in questi mesi l’isteria e il panico li hanno coltivati ad arte e profusi senza ritegno.
Le ricordiamo le immagini riprese dall’alto della teoria di camion militari? Il mondo intero le ha viste e riviste. Non esistevano evidentemente altri mezzi di trasporto idonei. E le foto di truppe motorizzate e corazzate, con sorvolo di droni, che multavano un’unica persona in chilometri di spiaggia deserta? Hanno fatto il giro del mondo anche quelle, servivano a esportare il “modello Italia”.
Che cosa ci aspettiamo ora, che i turisti tedeschi, svizzeri e austriaci arrivino come ogni anno a frotte sulle nostre spiagge? Ovvio che se decidono le ferie cambino destinazione. Quanto agli italiani, chi si fida di frequentare gli alberghi dopo mesi di distanziamento sociale?
Un prologo di tutto questo s’era visto a ottobre scorso, quando i media nostrani avevano per settimane smerciato notizie ed immagini di una Venezia inghiottita dall’acqua. I media stranieri, che vivono dello stesso contrabbando, non s’erano fatti pregare. Risultato: disdette di prenotazioni a decine di migliaia.
C’è sempre, quando si rileva questo modo di fare e presentare le cose, il Pierino che alza il ditino per dire: “35mila morti non ti bastano?”. Ora però si titola: “deserto Italia”. Ce la racconteremo tra qualche mese.
Isteria, dici. Direi imbecillità, come qui certificato:
RispondiEliminahttps://zaffiromagazine.com/media/k2/items/cache/78a38d90a5f5af5857b8e93fa4dd5a84_L.jpg
se cadeva dalla finestra era morto per covid
EliminaE tu credi che ci fosse un reale pericolo? Legati dietro, e con le stoviglie incollate ai vassoi.
EliminaVogliono la moglie ubriaca e la botte piena. Illusorio e ricco di conseguenze incontrollabili (apprendisti stregoni ...) GS
RispondiElimina