venerdì 19 giugno 2020

Nemmeno l'ombra


Il cardinale Mazzarino, quando gli si proponeva un candidato a qualche ufficio importante, soleva chiedere: “Est-il chanceux?”. La stessa cosa accadeva con Napoleone, non bastava che un ufficiale avesse dato prova di valore e competenza, egli chiedeva anzitutto se questo candidato alla promozione fosse un ufficiale “fortunato”.

La fortuna è una qualità come un’altra? Difficile stabilire che cosa essa sia esattamente. Ci basti la definizione data da Schiller: beato colui ch’è amato dagli dèi ancor prima di nascere. Più facile è definire la sfiga: va male con la fortuna anche a sbatterci contro. Di seguito, esempi di sfiga e di fortuna sfacciata.
 
Una volta Federico II ispezionava cavalcando gli avamposti, quando s’imbattè in un capitano, il quale in quel cavaliere, vestito al solito con grande semplicità, non riconobbe il Re. Federico cominciò a conversare col capitano, il quale si lagnò che, per quanto fosse un buon ufficiale, più volte ferito, non era mai stato decorato. Tornato a casa, il Re diede ad uno dei suoi aiutanti una croce pour le mérite, ordinandogli di portarla a quell’ufficiale che si trovava agli avamposti nel punto esattamente indicato dal Re. Il giorno dopo Federico incontrò di nuovo il capitano, lo vide senza la decorazione, e gli chiese perché non portasse l’ordine conferitogli. “Sono perseguitato dalla sfortuna”, rispose il capitano. “Quando la decorazione, graziosamente destinatami da Vostra Maestà, giunse qui, mi avevano dato il cambio da dieci minuti”. Federico gli voltò le spalle, dicendogli: “Vada! Non ha fortuna”.

Le cose vanno in tutt’altro modo con la fortuna, la quale, diversamente dalla sfiga e come sapevano già gli antichi, è cieca. Altrimenti certe cose non si spiegherebbero.

È il caso di chi viene eletto parlamentare in questo nostro pittoresco paese. Non c’è bisogno per questo tipo di carriera di alcun curriculum particolare, semmai s’inventano titoli appariscenti che non si possiedono (pratica molto più diffusa di quanto si creda). Anche un felicemente analfabeta, oppure un Furio Zoccano, può essere baciato dalla fortuna e per almeno un paio di legislature, che gli cambieranno la vita e il 730, potrà diventare dapprima parlamentare, poi perfino ministro e aspirare a chissà che cos’altro (magari lo scopriremo il prossimo anno!).

Sia chiaro, stesso discorso vale per telegenici intrattenitori, scrittori, scienziati, filosofi del pene, logorroici ventriloqui e menarrosto (detti chef) vari.

Cose del genere potevano capitare anche in altre epoche, quando un cretino nasceva nella culla giusta. Insomma, come sapevano Mazzarino e Napoleone, aveva ragione Schiller. L’unica differenza è che oggi abbiamo una folla di fortunati e nemmeno lombra di uno statista.


5 commenti:

  1. Lei, per dire, ha quantomeno la fortuna di donare grazia alle mie giornate che si prevedono grigie. :)

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  2. Io mi ricordo certuni che volevano aprire il parlamento come una scatoletta, poi, una volta infilati dentro la scatola anche loro, si sono messi a fare i tonni. Sott'olio.

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  3. Il Fede II è quello prussiano, non lo svevo, giusto?
    Pietro

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