domenica 6 agosto 2017

Pigliate 'na pastiglia ...

Scalfari oggi scrive dei suoi Pensieri fuggitivi, pensieri maiuscoli ovviamente. Ai quali premette una poesia (scrive versi, tra l’altro) che fa così: Anch’io son preda / dei miei pensieri fuggitivi / Dove vanno non so / ma non li inseguo.

Purtroppo sappiamo bene dove finiscono i suoi Pensieri fuggitivi: stampati su Repubblica, ogni domenica. E oggi essi ci parlano della Rivoluzione. Di quale rivoluzione? Non poteva mancare il riassuntino storico alla cazzo di cane, e ad ogni modo si tratterà di una rivoluzione che si svilupperà da qui al 2400, conferma Scalfari. Soggetto della Storia e Protagonista della rivoluzione sarà, cito testualmente, “l’Io che è psicologicamente singolo [e che] diventa Noi, cioè rivoluzionario. L’Io che alberga nell’animo nostro e ci rende consapevoli di quanto i risultati stentino ad appagarci”.

“È soltanto l’età – sciorina ancora il Vate – a produrre questo risultato d’insoddisfazione [dei desideri], semplicemente il mancato risultato che ciascuno si propone di raggiungere: chi vuole far soldi e non ci riesce sente crescere il desiderio e così chi vuole il potere, il successo, l’amore, insomma la voglia di vivere con pienezza e non ci riesce, vede crescere quella voglia e cerca di comprenderne le motivazioni.”.

Scalfari, scavando ancor più in profondità, chiarisce meglio quale sia il ruolo storico dell’Io che diventa Noi e si cimenta con la rivoluzione: è costituito da “una minoranza assai numerosa, specie in certi paesi del mondo e la loro povertà li riduce ad avvertire soltanto bisogni a livelli elementari: il cibo, il clima, il desiderio sessuale, il sonno che attenui la fatica del sopravvivere. I poveri di questi livelli tornano a riavvicinarsi al livello animalesco da cui la nostra specie proviene: l’Io è ridotto ai minimi termini e così pure la memoria”.

C’è un che di contraddizione tra l’Io dei poveri, bisognoso di sussistenza, e il Noi rivoluzionario e satollo dei desideranti potere, successo, amore; ma non sottilizziamo, non facciamo di ogni Dio un fascio. L’Io insoddisfatto di Scalfari è un conto, quello delle minoranze povere un altro paio di maniche. Infatti, il veggente ammonisce: “quando le minoranze povere e disperate insorgono, abbattono, distruggono”. I loro bisogni sono elementari, non sentono crescere il desiderio della poesia. Per questo ci vorrà del tempo, alcuni secoli, quando uno Scalfari nero e povero fonderà una nuova … Repubblica, sulle cui bandiere sarà iscritto: “Da ognuno secondo il suo verso, ad ognuno secondo i suoi desideri”.


Rapporti sociali e rapporti di produzione, la degradazione del lavoro, la logica di morte che si accompagna a quella del profitto, la crisi capitalistica, la ricchezza che diserta la produzione, l’esistenza regolata dalle quotazioni di borsa, e altre balle del genere non c’entrano nulla o sono fatti collaterali. Tutto ciò accade invece per effetto dell’insoddisfazione, per il crescere del desiderio, sia esso elementare o senilmente evoluto, e soprattutto perché la badante s’è dimenticata di dargli la pasticca per la pressione.

14 commenti:

  1. Il materialismo deve tornare ad essere, così come è stato, il vettore di una sinistra di classe che lotta scientificamente per abbattere il sistema capitalistico e rovesciare lo Stato borghese. Il moralismo di tipo azionista, il verbo di Scalfari e la comunicazione deviata e deviante che viene diffusa dal sistema dei mass media e ‘in primis’ dalle televisioni di regime (come ha ben capito, ed è un suo merito indiscutibile, Beppe Grillo), sono altrettante ‘armi di distrazione di massa’, contro cui va fatto valere il principio gramsciano secondo cui solo la verità è rivoluzionaria.
    Il dilemma di fronte al quale una sinistra ‘liquida’ e ‘leggera’ si è venuta a trovare era, in fin dei conti, quello posto da Platone all’inizio della filosofia: scienza o opinione, verità o retorica, pedagogia o seduzione. Del resto, non è difficile comprendere che, quando la scienza non è più in grado di guidare l’azione, la sola legge che decide quale opinione prevarrà è quella della forza e della seduzione: forza e seduzione della retorica, forza e seduzione del denaro, forza e distruzione delle armi. Se oggi una siffatta 'sinistra' merita soltanto di essere equiparata al suo avversario, con il quale peraltro, a livello politico, governativo, economico e finanziario, è organicamente imbricata, ciò accade perché, abbandonando il materialismo, la scelta era obbligata: opinione, retorica, seduzione e distruzione ci ricordano che l’egemonia, il ‘soft power’, è, alla fin fine, un pugno d’acciaio nascosto in un guanto di velluto.

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    1. il materialismo? ma questi sono materialisti fin dalle budella e idealisti dal buco del culo in poi.

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    2. Anche se l'eloquio non è
      casto, il contenuto è assolutamente vero. Però, attenzione: una cosa è il volgare materialismo dualista che contrappone il corpo allo spirito, la carne all'anima e così via dicotomizzando (in questa fattispecie rientra quel tanto di materialismo borghese che, frammisto ad uno spiritualismo di accatto, è presente nella ristretta 'forma mentis' scalfariana) e un'altra è il materialismo monista (una cui fattispecie è il materialismo storico-dialettico) al quale mi riferisco io e del quale la sinistra 'liquida' e 'leggera' si è sgravata, essendo diventato per essa e, segnatamente, per la sua integrazione nel sistema borghese-capitalistico un peso ormai intollerabile. Il materialismo nella seconda accezione è ontologico e gnoseologico, mentre nella prima è axiologico e antropologico. La differenza è fondamentale, anche perché un 'leitmotiv' della propaganda antimarxista e anticomunista è proprio lo scambio fra le due accezioni e l'attribuzione o la sovrapposizione della prima alla seconda.

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    3. la cosa era pacifica, si può in tal senso copiare tutto il Feuerbach di Engels, ecc.
      la mia era solo una battuta

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  2. Non inseguiamo vaneggiamenti senili.
    Facciamo l'analisi concreta della situazione concreta.
    6 agosto 1945: bomba all'uranio su Hiroshima.
    9 agosto 1945: bomba al plutyonio su Nagasaki.
    6 agosto 2017: Affondo Usa contro Corea del Nord: "Pronti a guerra preventiva"
    http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/asia/2017/08/05/corea-nord-usa-pronti-guerra-preventiva_afb2a0ef-8d71-4fe4-85f3-daa0919c30f8.html

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    1. 6 agosto 2012 – Curiosity atterra con successo sul suolo di Marte alle 5.31 UTC
      ognuno insegue ciò che vuole

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    2. La verità, chiara come il sole accecante di questa torrida estate, è che l’imperialismo, simile a una cagna in calore, non può mutare natura e, quando è posseduto dalla foia bellicista, deve inesorabilmente scaricarla sui popoli che hanno la disgrazia di trovarsi sul suo cammino di aggressione, di rapina e di morte. Sennonché la Corea del Nord è l'antemurale della Cina... Ad ogni modo, ancora una volta la inevitabile conclusione da trarre è la seguente: fin quando esiste il capitale, non c’è pace che sia desiderabile e non c’è guerra che non sia atroce.

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    3. A Olympe de Gouges e… naturalmente anche a Eros Barone.

      Eh, Olympe, che cosa è capace di pensare prima e, scrivere poi il figlio di un maresciallo dell’Aeronautica Militare! Anch’io sono stato figlio di un maresciallo, non dell’Aeronautica, ma dell’Esercito e della Compagnia di Disciplina!
      Ad entrambi, e con tutto il rispetto, consiglierei di leggervi il libro di Sergio Sabattini “DA UN ALTRO TEMPO”, Marx e Engels, La Rivoluzione, La Russia; Edizioni Punto Rosso.
      E di vedervi il Dvd “Il pescatore di sogni”, di Lasse Halleström.
      A queste due segnalazioni non posso aggiungervi altro: per la prima la mia esperienza di vita mi dice che il libro di Sabattini spiega veramente qualcosa (nella sua lettura sono soltanto alle prime pagine, alla 65esima); per la seconda, a mio parere, il Dvd è veramente notevole.

      D’altronde rendo uno scambio con Olympe per avermi segnalato tempo fa, sia il libro, sia un interessante Dvd (un altro film): “DIO ESISTE e vive a Bruxelles”.

      Un caro saluto ad entrambi,
      Plinio il vecchio

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    4. I quadri militari che costituiscono per me un punto di riferimento essenziale sono, oltre a Pietro Secchia e Luigi Longo, Nino Pasti e Falco Accame. La rivoluzione socialista, infatti, non sarà mai possibile senza la disgregazione delle forze armate dello Stato borghese e senza la direzione di quadri militari di alto livello. Cara Olympe, l'autorizzo a fornire il mio indirizzo di posta elettronica ad Anonimo (alias Plinio il vecchio alias Roberto ecc.).

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    5. Gentile Sig. Eros Barone,
      solo ora ho visto la gentile richiesta che ha rivolto al... possessore di questo blog, alias Olympe de Gouges, e lei sta fresco ad aspettare che questo "compagno" la esaudisca. Perciò, se mi darà l'imprimatur a postare questo commento, il mio indirizzo d'e-mail glielo invio io:
      ilvecchio.plinio@yahoo.it

      Un caro saluto.

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    6. imbecille, io non possiedo la mail di barone e cmq non userei mai la MIA per mandartela. questo è l'ultimo commento che ti pubblico

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  3. Feuerbach o… Pico della Mirandola, Giovanni?

    Plinio il vecchio o anche… Wittgenstein

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