sabato 6 agosto 2011

Il trucco



Di seguito una serie di dati sullo stato effettivo della disoccupazione in Usa che la stampa borghese, quella mantenuta con le nostre tasse e con la pubblicità truffaldina, non ci dirà mai. Perché siamo in democrazia e la stampa è libera. Soprattutto di tacere e manipolare.

Il ministro del lavoro, Hilda L. Solis, ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito alla situazione occupazionale relativa al mese di luglio:

«Il nostro mercato del lavoro nazionale ha continuato a creare posti di lavoro nel mese di luglio. Nel settore privato si sono aggiunti 154 mila posti di lavoro, esclusi gli agricoli, ed è aumentato di 117 mila, con una perdita di 37.000 posti di lavoro pubblici. Il tasso di disoccupazione è al 9,1 per cento rispetto al 9,2 di giugno. […] I tagli di bilancio nel governo statale e locale hanno portato alla perdita di 340.000 posti di lavoro negli ultimi 12 mesi […] Anche se queste cifre sono migliori rispetto alle previsioni degli economisti, il rapporto sull'occupazione ha rivelato che in realtà la crisi di posti di lavoro in America sta peggiorando».

Ci si chiederà perché è in peggioramento visto l’aumento di 117.000 unità nette. Il ministro non lo dice ma non è difficile scoprirlo. L'aumento di 117.000 è ben inferiore all'aumento minimo mensile necessario solo per tenere il passo con la crescita normale della popolazione in età lavorativa. Inoltre la media degli ultimi tre mesi è stata di 72.000 posti di lavoro in più, rispetto ai precedenti tre mesi laddove la media è stata di 215.000. Il numero ufficiale di disoccupati complessivo nel mese di luglio è di 13,9 milioni, cioè 400.000 in più rispetto al mese di marzo. Il tasso ufficiale di disoccupazione è rimasto al di sopra dell'8 per cento per 30 mesi consecutivi, il più lungo periodo di alta disoccupazione dai tempi della Grande Depressione.

Tuttavia, il governo stima che più di 25 milioni di persone (16,1 per cento della forza lavoro nel mese di luglio) sono disoccupati o sottoccupati. Ci si riferisce a persone che vogliono lavorare e sono disponibili, ma hanno rinunciato alla ricerca attiva di un lavoro, così come gli 8,4 milioni di persone che lavorano a tempo parziale, ma che desiderano un lavoro a tempo pieno.

L'economia degli Stati Uniti per compensare i 6,8 milioni di posti di lavoro persi dall'inizio della recessione nel dicembre 2007, sommati agli oltre 4,3 milioni di crescita della popolazione in età lavorativa, dovrebbe generare 400.000 nuovi posti di lavoro ogni mese per i successivi tre anni. In altre parole, per portare il tasso di disoccupazione di nuovo fino al livello pre-recessione, per i prossimi tre anni da oggi, il tasso di creazione di occupazione dovrebbe essere tre volte maggiore dei 117 mila posti di lavoro del mese di luglio.

Ma attenzione, la flessione dello 0,1 per cento del tasso ufficiale di disoccupazione, inoltre, è stato interamente dovuto al fatto che 193.000 lavoratori disoccupati sono usciti dal mercato del lavoro, e quindi non a causa di un aumento delle assunzioni. Il numero di persone che lavorano effettivamente nel mese di luglio sono diminuite di 38 mila rispetto al dato del mese di giugno.

2 commenti:

  1. Salve, ho deciso di farmi una lettura di tutti i suoi post.Nel tempo si capisce.
    Quindi, quando, in che anno e mese ha cominciato a postare?
    Grazie e buongiorno.

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  2. benvenuto/a

    sulla sua sx trova l'archivio: inizia dal gennaio 2010, con un articolo tratto da il manifesto sulla strage di piazza fontana. raramente ospito articoli integrali della stampa, salvo appunto siano molto interessanti (e non minaccino copyright)

    buona lettura

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