Il Concerto è un bel filmetto: ironico, sarcastico, pungente, commovente, lacrimevole, ecc. Senza altri meriti, ma da vedere, dati i tempi. Peccato che si basi su un clamoroso, quanto taciuto (salvo un direttore d’orchestra italiano nella trasmissione Hollywood party su Radiotre che ne ha parlato), falso storico: tra i tanti intellettuali perseguitati in Urss, non figurano quelli per motivi etnici o razziali, men che meno i musicisti e direttori d’orchestra (tra i migliori e più celebrati vi furono almeno un paio di direttori ebrei). Nel 1980, poi! Per dir male dell’Urss, tutto il male possibile ovviamente, non ci sarebbe bisogno di ricorrere a questi esilaranti mezzucci. Ma quando manca la virtù soccorre la menzogna. Come fai a smontarla, chi ti crede? Il pubblico subisce e giustifica tutto, specie un pubblico ripugnante che accetta di mangiare cibi industriali e l'aria che respira. E, in definitiva, perché prendersi la briga di confutare truismi così battuti?
La bimba nella valigia è un vero colpo di genio. Puah.
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