Il cristianesimo non è mai riuscito a liberarci dalle passioni; esso resta fermo alla semplice legge morale, priva di risultati pratici. Vuole liberarci dalla nostra determinazione naturale, dalle nostre passioni naturali, dalla nostra naturalità, per farci sentire ad essa estranei, cioè contro natura. Ecco perché i cristiani ce l’hanno tanto verso Epicuro, “il vero radicale illuminista dell’antichità”, che attaccò apertamente la religione e che ispirò quel poco di ateismo che penetrò nelle classi colte dell’antichità. Pertanto non si tratta, come pensava Feuerbach, di distruggere semplicemente “un’illusione”, per mezzo della critica, bensì di superare le condizioni sociali che permettono all’illusione di avere rappresentanza. Ecco perché Marx diceva che la filosofia e il mondo reale stanno in rapporto tra loro come l’onanismo e l’amore sessuale.
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