domenica 7 febbraio 2010

Hacktung


Margherita Hack è un personaggio simpatico quasi a tutti, perché sa rendere le cose difficili in modo semplice e chiaro. E poi ritiene incompatibile scienza e religione, cioè ragione e fede.

Tuttavia, qualche volta le spara a palle incatenate.

Per esempio, sulla rivista dell’Uaar (2/2007) sosteneva che “nascere omosessuali o eterosessuali dipende dal proprio DNA”. Nessuno le disse: prego signora, torni alle sue stelle. Comunque tale rivista è spedita in abbonamento a circa 4.000 persone, quindi l'affermazione ha avuto un fallout pari a zero.

Ieri sera, invece, in televisione, davanti ad un pubblico eterogeneo, composto per una parte non trascurabile (dati ISTAT) di analfabeti e semianalfabeti, e per il resto da persone scarsamente informate sui fatti, la prof. Margherita ha detto che le centrali nucleari attuali non sono pericolose come quella di Chernobyl. Esatto; non come quella, ma quanto diversamente pericolose? Il problema, semmai, ha soggiunto la prof. , è costituito dalle scorie. Esatto anche questo, specie in un paese dove si registrano diffusi e gravissimi problemi nella gestione dei rifiuti urbani. Ma la Hack ha la soluzione: è comunque possibile stoccarle nelle miniere. Proprio così.

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