Il vasetto di yogurt vuoto lo metto nell’apposito contenitore per la plastica, mentre 95 jet privati con ospiti, dopo aver attraversato l’Atlantico, atterravano a Venezia per le nozze di Jeff Bezos.
Per me è importante fare qualcosa per l’ambiente; è scontato. Ogni piccolo contributo aiuta il nostro pianeta. Ci credo fermamente.
Gli esperti stimano che conferire i vasetti di yogurt nella plastica consente di risparmiare circa 10 grammi di CO2 per vasetto, grazie alla migliore riciclabilità della plastica bianca sottile, mentre un jet privato emette circa 30 tonnellate di CO2 per volo transatlantico: con 95 voli di andata e ritorno, ciò equivale a circa 5.700 tonnellate di CO2.
Per quanto mi riguarda personalmente devo solo aprire 570 milioni di vasetti di yogurt per compensare le emissioni di CO2 causate dai jet privati per il matrimonio di Jeff Bezos.
Ce la posso fare, dico fra me con ottimismo: ne mangio subito un altro. I padroni dell’industria alimentare dovrebbero ringraziarmi.
L’inquinamento da carbonio degli aerei è ben lungi dall’essere l’unico problema ambientale causato da quel tipo di traffico. Emissioni ad alta quota di ossidi di azoto (NOx), composti solforati, vapore acqueo, costruzione e manutenzione degli aeroporti ...
Nel 2023, l’Unione Europea ha fatto un grande passo avanti: l’aviazione deve ridurre le proprie emissioni di gas serra. Entro il 2050, le compagnie aeree dovranno utilizzare il 70% di SAF (Sustainable Airplane Fuel), ovvero carburanti sostenibili per l’aviazione, secondo il regolamento denominato ReFuel-EU. Si è quindi presentato un problema: sebbene esistano molte alternative per sostituire il cherosene, nessuna è sufficientemente sviluppata da coprire il 70% dei carburanti utilizzati nell’industria aeronautica, che trasporta quattro miliardi di passeggeri l’anno e genera un fatturato di mille miliardi di euro.
E con che cosa vorrebbero sostituire il carburante attuale? Con il legno! Non per bruciarlo direttamente, questo è ovvio, ma per ottenere le famose biomasse legnose quale prodotto di un particolare processo al quale viene sottoposto il legname vergine (libera una certa dose di anidride carbonica, ma meno del cherosene). Tagliare boschi e foreste per far volare gli aerei. Con l’attuale crescita del traffico aereo – più 3% l’anno – il traffico raddoppierà entro il 2050, quindi anche con queste soluzioni a basse emissioni di carbonio, inquineremo ancora di più, oltre a tagliare boschi e foreste.
Decarbonizzare l’aviazione è impossibile. L’unica soluzione possibile? Volare di meno, e basta. Facile a dirsi. E allora bisogna mangiare più yogurt.
Nessun commento:
Posta un commento