giovedì 23 maggio 2019

L’elettore ricordi



Tramite la formula Q = (V/N) (Q = quoziente di Hare, V = voti degli elettori, N = numero di seggi), si determina il coefficiente Q che servirà a stabilire il numero di voti necessari per ottenere un seggio. Quindi se un partito ottiene X voti, tramite la formula Y = X/Q si potrà calcolare il numero Y di seggi da assegnare. Il risultato di Y è spesso un numero non intero e la parte decimale rappresenta la parte del numero di seggi che non vengono assegnati col metodo della quota a quel partito. Per completare l'assegnazione si ricorre quindi al successivo metodo dei resti più alti.

La parte decimale di Y rappresenta la parte di seggi rimanenti e non assegnati dal metodo della quota. Sia YI la parte intera di Y. Con la formula R = X - (YI * Q) si ottengono il numero dei voti (R = il resto dei voti) che serviranno per calcolare la successiva assegnazione dei seggi. Ad ogni partito corrisponde un numero R: l'insieme di questi numeri, ciascuno associato ad uno specifico partito, verrà ordinato per valori decrescenti. Si procede quindi all'assegnazione di un seggio per partito (fra quelli rimasti non assegnati) a partire dal partito con maggior resto fino a quando non viene esaurita la disponibilità dei seggi non assegnati.

Pertanto, l’elettore ricordi, tra l’altro, il cosiddetto paradosso dell'Alabama, tipico se è utilizzato il metodo del maggior resto, come nel caso delle elezioni europee in Italia, appunto quello dei quozienti naturali e dei resti più alti.

Lunedì prossimo, guardando il risultato dei seggi assegnati, sarete sicuri che il vostro voto infine sia andato ad assegnare un seggio al partito che avete votato (tanto più se non ha raggiunto il 4%)?



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