Tramite la formula Q = (V/N) (Q = quoziente di Hare,
V = voti degli elettori, N = numero di seggi), si determina il coefficiente Q
che servirà a stabilire il numero di voti necessari per ottenere un seggio.
Quindi se un partito ottiene X voti, tramite la formula Y = X/Q si potrà
calcolare il numero Y di seggi da assegnare. Il risultato di Y è spesso un
numero non intero e la parte decimale rappresenta la parte del numero di seggi
che non vengono assegnati col metodo della quota a quel partito. Per completare
l'assegnazione si ricorre quindi al successivo metodo dei resti più alti.
La parte decimale di Y rappresenta la parte di seggi
rimanenti e non assegnati dal metodo della quota. Sia YI la parte intera di Y.
Con la formula R = X - (YI * Q) si ottengono il numero dei voti (R = il resto
dei voti) che serviranno per calcolare la successiva assegnazione dei seggi. Ad
ogni partito corrisponde un numero R: l'insieme di questi numeri, ciascuno
associato ad uno specifico partito, verrà ordinato per valori decrescenti. Si
procede quindi all'assegnazione di un seggio per partito (fra quelli rimasti
non assegnati) a partire dal partito con maggior resto fino a quando non viene
esaurita la disponibilità dei seggi non assegnati.
Pertanto, l’elettore ricordi, tra l’altro, il
cosiddetto paradosso dell'Alabama, tipico se è utilizzato il metodo del maggior
resto, come nel caso delle elezioni europee in Italia, appunto quello dei
quozienti naturali e dei resti più alti.
Lunedì prossimo, guardando il risultato dei seggi assegnati,
sarete sicuri che il vostro voto infine sia andato ad assegnare un seggio al
partito che avete votato (tanto più se non ha raggiunto il 4%)?
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