Nessuno degli esseri umani che vivranno in questo secolo arriverà su Marte per poi rientrare sulla Terra. I motivi sono tecnici e sono conosciuti dalle persone informate su quei fatti. Al contrario, vi sono persone interessate a presentare l’impresa marziana non solo come possibile ma come imminente. Queste persone sanno molto bene come stanno le cose, tuttavia, per l’appunto, hanno interesse a presentarle in modo falso e illusorio.
Un viaggio di andata e ritorno su Marte richiede circa due anni di tempo. C’è il problema delle radiazioni cosmiche che gli astronauti assorbirebbero durante la durata del viaggio e la missione su Marte: sulla Terra siamo protetti dalle radiazioni cosmiche dall’atmosfera e dal campo magnetico, nello Spazio profondo siamo senza difesa.
Oggi, dopo sei mesi nella Stazione Spaziale Internazionale (ISS) – situata in orbita bassa, tra 330 e 410 chilometri di altitudine, quindi fuori dall’atmosfera ma ancora all’interno della magnetosfera – un astronauta assorbe circa 10 rem di radiazioni, il limite massimo ammesso dalla NASA, che incrementa statisticamente del 3% la possibilità di sviluppare forme cancerogene; nei soli 12 mesi di viaggio di andata verso Marte, stando ai calcoli della NASA stessa, un astronauta potrebbe assorbire radiazioni pari a 66 rem.
Altro aspetto, che non ha ancora soluzione, è l’indebolimento muscolare e scheletrico che il corpo umano subisce in una lunga permanenza nello Spazio. I film di fantascienza risolvono la questione inventando enormi astronavi ruotanti, in grado di generare al proprio interno una forza simile alla gravità terrestre. Non si hanno ancora concrete soluzioni ingegneristiche per un sistema di questo tipo. Inoltre, per poter essere efficace, la nave spaziale ruotante dovrebbe avere dimensioni gigantesche, perché altrimenti la forza generata al suo interno non sarebbe omogenea, con gravi ripercussioni sulla salute degli astronauti. Solo costruendo delle astronavi da almeno trecento metri di diametro, cioè tre volte la ISS, e facendole ruotare a 2,5 giri al minuto, si potrebbe ottenere una forza con un’intensità omogenea su tutto il corpo umano senza provocare scompensi. Una possibilità, per inciso, che si accompagna all’ipotesi di riuscire a creare eso-cantieri, ossia manifatture in grado di costruire una astronave direttamente nello Spazio, sfruttando ipotetiche materie prime raccolte anch’esse nello Spazio (da asteroidi o dalla Luna), per ovviare alla difficoltà di trovare un propellente in grado di sprigionare la sufficiente potenza di lancio per far superare a una simile astronave gravità e atmosfera terrestri.
Si dovrebbe poi individuare risposte per la conservazione del tono muscolare cardiaco – dopo sei mesi in orbita è stata riscontrata una sfericizzazione del 9,5% del cuore, con rischi tuttora ignoti – e per lo stress ossidativo dei bulbi oculari. Per non parlare di una ipotetica vita in una colonia marziana, che dovrebbe fare i conti con una gravità pari allo 0,375 di quella terrestre, un’atmosfera 100 volte più sottile, temperature medie di -63° centigradi e capaci di scendere fino a -126°, e magnetosfera inesistente: dunque microgravità, niente ossigeno, niente acqua in superficie, nessuna protezione dalle radiazioni cosmiche.
Eccetera, eccetera, eccetera. Pertanto, alla base dell’obiettivo di colonizzare Marte, non c’è nessun incantesimo, nessuna formula magica che potrà rendere questo pianeta tossico e irrespirabile un ambiente adatto alla vita umana, nemmeno spendendo miliardi di dollari. Perché dunque Musk – che di certo ha contezza della portata dei limiti attuali (e futuri) – alimenta l’immaginario collettivo con la colonizzazione di Marte? Di là delle turbe psico- patologiche di un personaggio potentissimo e pericolosissimo, Musk ha come obiettivo, indossando la maglietta nera con scritta bianca “Occupy Mars”, divenuta icona della conquista di “altri mondi”, un cambiamento ideologico radicale. Musk, e altri “delusi dalla democrazia” come lui (la Silicon Valley è piena di megalomani convinti di essere i nuovi messia), stanno cercando di imporre un nuovo sistema di governo che mischia dittatura, monarchia e feudalesimo con un tocco tecnologico.
Nulla di ciò che è accaduto in questi ultimi lustri è casuale: bastano pochi numeri per capire come, negli Stati Uniti, certe aziende siano private solo in apparenza. Perché nel 2003 la difesa americana ha concesso a SpaceX una dotazione di 50 milioni di dollari per iniziare lo sviluppo del suo primo razzo. Tre anni dopo, la NASA le concesse altri 278 milioni di dollari, permettendole di beneficiare gratuitamente delle tecnologie da lei progettate. In vent’anni di esistenza, SpaceX ha ricevuto circa 22 miliardi di dollari in finanziamenti pubblici americani, di cui 15 miliardi direttamente dalla NASA. Cifre colossali, sufficienti a mettere in prospettiva un discorso rimaneggiato su un’America audace e liberale e un’Europa dedita a sussidi pubblici sconsiderati.
Mi piace l'astronautica , sia pure da profano, e quindi anch'io quando sento parlare di colonizzare Marte rido a crepapelle.
RispondiEliminaPoi mi ricordo che a 'sto mondo tutto si tiene e mi passa la voglia di ridere
Buon anno Olympe.
RispondiEliminaFinchè c'è guerra c'è speranza:
https://rivoluzione.red/spostamenti-tettonici-nelle-relazioni-mondiali-provocano-esplosioni-vulcaniche/
Hai ragione: in questo secolo nessuno arriverà su Marte. Ma per un futuro lontano, diciamo un paio di migliaia di anni, io sono moderatamente ottimista. Credo che per l'umanità, se sopravvive, sarà un'era meravigliosa e terribile insieme.
RispondiEliminaMeravigliosa perché la Terra sarà un paradiso fiorito e nelle colonie, sulla Luna e su Marte ci metteremo i poveri e i disadattati.
Terribile perché se penso che dopo duemila anni non sappiamo nulla sulla vita di Omero, e le sue origini si confondono con la leggenda, nell'anno quattromila potrò accadere la stessa cosa alla figura di Bruno Vespa.
Tornando sulla Terra, non le pare che gli incendi in California e gli allagamenti in Florida e i disastri hawaiiani abbiano lo stesso filo conduttore? Sbolognare poveri cristi e costruire città modernissime eco tutto e di piu. Bentornata, me stavo a preoccupa'.
RispondiEliminaNon saprei, chiederò a un mio conoscente che fa l'elettricista
Elimina