L'Italia è un paese profondamente diviso, non solo
politicamente, e il PD è altrettanto responsabile di questo stato di cose
quanto i partiti di destra (di destra!) che ora sono al governo. Fortuna vorrà che con il nuovo corso zingarettiano le cose cambieranno, a cominciare dalla proposta che segue. Ci credo, eccome!
Cinque milioni di italiani vivono in totale povertà,
tre volte più di 11 anni fa, prima della crisi del 2008. E molti altri, la
maggioranza, non se la passano bene. Allo stesso tempo, i dati di Forbes, pubblicati martedì scorso, hanno
rilevato le gigantesche fortune dei cinque italiani più ricchi: il re di
Nutella, Giovanni Ferrero & famiglia ($ 22,4 miliardi), il fondatore di
Luxottica, Leonardo Del Vecchio ($ 19,8 miliardi), l’imprenditore farmaceutico
Stefano Pessina ($ 12,4 miliardi), lo stilista Giorgio Armani ($ 8,5 miliardi),
e l'ex capo del governo e imprenditore dei media, Silvio Berlusconi ($ 6,3
miliardi). Settanta miliardi in cinque famiglie. Niente da dire, per carità, siamo un paese fondato sulla meritocrazia (art. 34, comma 3 Cost.).
Ma anche altri non scherzano,
come Massimiliana Landini Aleotti, Augusto & Giorgio Perfetti, Renzo Rosso,
Paolo e Gianfelice Mario Rocca, Giuseppe De Longhi, Patrizio Bertelli,
eccetera. Fuori classifica, vengono i milionari, e sono migliaia, molte
migliaia. Non pochi di loro non risultano così benestanti al fisco, ma questa è
una battaglia persa in partenza. Ecco perché ci sarebbe la necessità di operare una revisione
delle attuali scandalose aliquote d’imposta per successioni e donazioni (di
gran lunga inferiori alla media europea). In tal modo qualche miliarduccio l’anno
si potrebbe recuperare, andando a rimpinguare le esangui casse statali. Basterebbe fotocopiare (fotocopiare!) la legge tedesca, francese, inglese, a scelta. In fin dei
conti, si può farla franca con il fisco in tanti modi, ma non ci si può
sottrarre all’unica verità assoluta di questo mondo, ossia la morte.
Quando parlo o scrivo di queste cose, segue
inesorabile un silenzio assoluto. Ognuno ha o spera un giorno di avere un
gruzzolo da difendere dalla voracità del fisco. Più che la politica a dividerci è la “roba”.
cade il silenzio....
RispondiEliminama s'alza la disperazione.
magari alle prossime elezioni si vota rambo
È vero: è la "roba" a dividerci più che la politica. Ma - segue bestemmia - com'è che non entra nella zucca la differenza tra "roba grossa" e "robetta"? Secondo me, in Italia, non si fa mai troppo i conti con il familismo generale che impera in ogni settore della vita pubblica e privata, quello che fa sì, 9 volte su 10, i figli seguano (ma guarda un po') le orme dei genitori, soprattutto in certi campi di dominio, politico, culturale, imprenditoriale, eccetera. Esempio classico italiano: i giornalisti figli di giornalisti.
RispondiEliminaCi sono figli di ...dappertutto. il merito fa da supporto all'ideologia dell'esclusione
RispondiElimina"Ci sono figli di ...dappertutto. il merito fa da supporto all'ideologia dell'esclusione" Capolavoro
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