lunedì 21 gennaio 2019

Oxfam, bla bla bla


Questa mattina, a Radiotre, durante la trasmissione Tutta la città ne parla, il discorso verteva sulla vexata qæstio delle disuguaglianze tra ricchezza e povertà (vedi rapporto Oxfam). Se n’è parlato richiamando i soliti luoghi comuni e le fruste ricette riformistiche, quelle che individuano nelle politiche fiscali il rimedio d’elezione per ridurre tali disuguaglianze e renderle accettabili.

Dopo decenni di queste ricette siamo pressappoco al punto di partenza, ossia aumentano anziché diminuire le disuguaglianze tra ricchi e poveri, anche se le punte estreme della povertà assoluta sembrano ridursi, ma ciò per effetto dello sviluppo economico e non certo per la bontà delle ricette fiscali proposte.

In buona sostanza tra questi emeriti stronzi c’è tacito accordo di censura, e dunque evitano con accuratezza di dire l’unica cosa sensata che dovrebbe essere posta in luce sul tema, e cioè che le disuguaglianze sociali sono l’architrave su cui poggia ogni società di classe, e che dunque la borghesia ha tutto l’interesse a far intendere che si tratti di un problema che riguarda la distribuzione e non già le forme di produzione della ricchezza, dunque i rapporti sociali borghesi(in primis i rapporti di proprietà).

I regimi sedicenti comunisti sono inevitabilmente e miseramente falliti; tuttavia ciò non significa che l’analisi marxiana e le ragioni del comunismo siano falliti con quei regimi.

2 commenti:

  1. c'è chi pensa di abolire la povertà per decreto, lo stato che rimette a posto le cose

    ricchezza e povertà sono consustanziali e non cattive interpretazioni dello spartito capitalista

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  2. Fine estenuante giornata lavorativa multiculti.
    Lettura di promesse di money sharing,per la serie anche il popolino sogna.
    Tutt'a un tratto la visione della repubblica romana con la crisi agraria.
    ed è solo lunedì.
    ...ma xijinping lo possiamo considerare sedicente comunista ?

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