5 agosto 1938. Esce la rivista La difesa della razza. 150mila copie la tiratura. Segretario di redazione un certo Giorgio Almirante.
Costui, durante la repubblichina di Salò, fu dapprima capo manipolo della guardia nazionale e dopo Capo di Gabinetto del Ministro della Cultura Popolare. In seguito passò al ruolo di tenente della brigata nera dipendente sempre dal Minculpop. In questa veste, al pari delle altre camicie nere, si impegnò nella lotta ai partigiani in particolare in Val d'Ossola e nel grossetano. Qui, il 10 aprile 1944, apparve un manifesto firmato da Almirante in cui si decretava la pena della fucilazione per tutti i partigiani (definiti "sbandati", all'interno del manifesto) che non avessero deposto le armi e non si fossero prontamente arresi. Nel 1971 il manifesto – ritrovato nell'archivio comunale di Massa Marittima, pubblicato da l'Unità il 27 giugno 1971 e poi riconosciuto come autentico in sede giudiziale – susciterà roventi polemiche per via della feroce repressione antipartigiana compiuta dai fascisti in quelle zone: a titolo di esempio basti ricordare che nella sola frazione di Niccioleta, a Massa Marittima, tra il 13 ed il 14 giugno 1944 vennero passati per le armi 83 minatori [qui].
Nel 1947 venne condannato per collaborazionismo con le truppe Naziste.
Almirante ebbe un ruolo anche nella vicenda seguita alla strage di Peteano, ma si avvalse di amnistia per cui uscì dal processo. Le accuse di contiguità con il terrorismo nero furono numerose.
Il 18 marzo 2009 l'ex deputato missino Giulio Caradonna, iscritto alla P2, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera ha rivelato come Licio Gelli, maestro venerabile della Loggia P2, iniziò a finanziare il MSI proprio su sollecitazione di Almirante.
Il successore, Gianfranco Fini, designato dallo stesso Almirante a succedergli alla guida del MSI, lo onorò definendolo "un grande italiano " e "il leader della generazione che non si è arresa".
Innumerevoli centri dell’Italia centrale e meridionale hanno intitolato a tale galantuomo piazze, vie e parchi.
Da alcuni anni è stato istituito dalla Fondazione Marzio Tremaglia (altro camerata) il premio Giorgio Almirante, già promosso dal Ministero degli Italiani nel Mondo con l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e a cui la Rai ha dedicato ampio risalto (con i soldi del canone!).
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