domenica 22 agosto 2010

Banalità di scuola


Alberto Asor Rosa venerdì scorso ha scritto su il manifesto un lungo articolo, Un altro governo è possibile, preceduto da una lunga premessa in cui spiega che cos’è un’«esercitazione di scuola».
Le «esercitazioni di scuola» venivano assegnate e discusse nelle classi medie superiori della scuola italiana tanti anni fa per mettere alla prova le capacità logiche dei ragazzi. I compagni di classe dell'individuo cui, sventuratamente per lui, era stato assegnato il compito di svolgerne una, erano invitati dai loro professori a segnalare i passaggi logici che, in quanto tali, non funzionavano nell'elaborato; venivano severamente rampognati quelli di loro che si limitavano a dire: non mi piace, non la penso come lui. Naturalmente la logica formale non è il reale: per passare dall'una all'altro (e anche viceversa) bisogna fare un'opera di trasposizione pratica decisiva, che nel caso nostro si definirebbe togliattianamente «iniziativa politica». Però, al tempo stesso, senza logica formale si va a tentoni, non si riconoscono le cose, si prendono fischi per fiaschi e in definitiva si finisce a catafascio.
In ogni «esercitazioni di scuola» – precisa A.R. – c'è una premessa. Se cade questa, cade tutto il resto. La «mia» premessa è: il bubbone maligno, che distrugge l'Italia, diffonde la corruzione, spazza via il gioco democratico, fa vacillare le istituzioni e le regole, distrugge l'informazione, sottomette tutti i rapporti di classe al gioco dei potenti, è Berlusconi, è il governo in mano a Berlusconi, è il berlusconismo. Se è vero questo - se cioè la premessa regge -, allora il compito politico e civile primario è trovare il modo di sbarazzarsene, altrimenti ogni altro discorso più corretto, più profondo, più giusto - persino quello riguardante un corretto conflitto politico -, non sarà più (mai più?) possibile.
Perciò non resta che verificare se tale premessa posta da A.R. regge oppure no. Insomma è Berlusconi la causa del berlusconismo ed è questa la radice del “bubbone maligno che distrugge l'Italia”? Per rispondere a questo interrogativo, è necessario rispondere ad altri due quesiti: 1) che ruolo giocano le singole personalità nel determinare un’epoca e quanto invece le circostanze favorisco l’ascesa (e la caduta) di un personaggio e del suo sistema di potere?; 2) com’era l’Italia politica e sociale prima di Berlusconi?
Per esempio, riguardo al primo quesito, quanta parte ebbero gli interessi degli industriali e degli agrari nell’avvento del fascismo? Quale ruolo ebbero gli interessi strategici ed economici nell’affermazione della Democrazia cristiana? E per rispondere al secondo quesito, com’era l’Italia di Craxi e prima ancora quella di Scelba, Fanfani e Andreotti, cioè quella delle stragi e delle trame golpiste, del malaffare?

Insomma sarebbe come spiegare quasi un ventennio di berlusconismo con il fatto, rilevante ma non sempre decisvo, del suo potere mediatico. È evidente che a decidere del suo successo (e, per altri versi, quello della Lega) vi sono soprattutto interessi e motivazioni che riguardano una bella fetta di paese.
Quindi: siamo sicuri che una volta che ci saremo “sbarazzati” di questo clown e dei suoi sodali saranno ristabilite le "regole" (quali, se non quelle del più forte di turno?), la “libera informazione” (libera da chi?) e i rapporti di classe non saranno più sottomessi come ora al gioco dei potenti? Mi pare proprio che Asor Rosa prenda “fischi per fiaschi”.

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