domenica 27 giugno 2021

A volte

 

Pare che Alessandro Sallusti, il giornalista che contende l’amore della Gruber con Travaglio, abbia scritto che “essere culturalmente liberisti non è un reato”. S’è per questo neanche trafficare con l’ideologia fascista è un reato. L’Italia è esportatrice netta di questo genere di cultura. Insomma, Sallusti è libero come tutti di credersi e sentirsi ciò che vuole; la questione va ben oltre l’aspetto individuale, abbraccia il grado di evoluzione della coscienza sociale.

La coscienza individuale e con essa quella sociale non è in mano nostra, o almeno non come si crede comunemente. Ogni individuo, nel corso della sua attività, mediata dalla comunicazione, assimila rappresentazioni e concetti elaborati da altri e si forma in tal modo una coscienza “spontanea”. Tuttavia, in ogni epoca storica, tale attività si svolge in una posizione subordinata all’interno di determinati rapporti sociali, interiorizzando delle forme illusorie dell’ideologia della classe dominante.

Il rapporto padrone-schiavo, padrone-servo, padrone-salariato, padrone-giornalista, prete-fedele, eccetera, sono esempi di coscienza che nel processo della sua costruzione è interamente sottomessa a determinati rapporti sociali e all’ideologia che ad essi corrisponde.

Con ciò non voglio dire che la classe dominante manipola la coscienza di ognuno a suo piacere. Nella formazione sociale capitalistica, posizione di classe e forme della coscienza vivono irrisolvibili contraddizioni. Perciò la manipolazione è sì reale, ma soprattutto instabile e mai definitiva, posto che è contraddetta dalla pratica sociale entro le contraddizioni materiali che si vengono a determinare giorno dopo giorno.

Ecco dunque perché non si diventa liberisti, fascisti, comunisti o altro per caso, e perché Sallusti e altri come lui, a volte, possono apparire culturalmente perfino meno sgradevoli di ciò che in realtà essi sono.

2 commenti:

  1. Non so a cosa si riferisse Sallusti, dal momento che evito accuratamente la trasmissione della Gruber. Ma se per caso si riferiva al casino sollevato per l'ingaggio di due economisti "liberisti", la mia opinione è che tutti hanno diritto di lavorare. In subordine, gradirei trovare qualcuno che mi traduca in altra lingua il termine liberista, che secondo me esiste solo in Italia ( nota che non ho detto in italiano). A pagamento, fornirò anche spiegazioni sul perché, che ha a che fare con la trasformazione "liberale" dei dalemiani.

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  2. 12.000 anni di Inculcatio all'obbedienza verso il Potere religioso&laico non si cancellano. Soprattutto se si nascondono dietro la parola Libertà declinata ad libitum. La menzogna come "instrumentum regni".

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