sabato 11 ottobre 2025

Una fede debole

 

Ieri sera, ormai casualmente, posto che cerco di evitare di vedere personaggi dell’onestà intellettuale di I. Bocchino, ho assistito alla trasmissione condotta dalla signora Gruber. Presente in studio Francesco Rutelli. Stavo per cambiare canale quando è stato inquadrato il più potabile (per me, ovviamente) Massimo Cacciari. Verso la fine della puntata, il Rutelli se n’è venuto fuori con la parolaccia “popolo”. A che Cacciari è sbottato: “Ma quale popolo, il popolo non esiste, è un’astrazione, come l’uomo; esistono invece gli uomini ...”. E qui s’è interrotto, è rimasto a mezz’aria, forse a causa di un versamento di bile che ne ha impedito la consecutio. Immagino volesse altrimenti continuare così: «esistono gli uomini, in carne ed ossa, con i loro precisi interessi; quanto al popolo, non esiste sociologicamente e politicamente, ma esistono le classi sociali. Dunque dobbiamo parlare di rapporti tra le diverse classi sociali, con interessi non solo diversi, ma diametralmente opposti». Ecco, questo avrebbe dovuto aggiungere.

Gli esponenti del centro-sinistra, già incerti nella loro fede liberale e deboli in quella cattolica, mancano di un proprio carattere ideologico nella comunicazione mediatica, semmai ne fossero capaci. Per quanto riguarda segnatamente il prof. Cacciari, che invece di salda fede sarebbe capace, anch’egli dimostra qualche titubanza di troppo. Ma del resto comprendo che: 1) non vuole passare per marxiano, cosa che infatti egli non è; 2) gli viene congeniale l’iconografia che si è data come personaggio dello spettacolo televisivo.

19 commenti:

  1. Anche io ieri ho seguito la medesima trasmissione, Rutelli e il suo "riformismo/centrismo" ha palesato tutte le problematiche della pseudo sinistra italiana della quale anch'egli ha contribuito alla distruzione (ammesso che sia mai stata costruita una sinistra veramente tale).
    Cacciari ha almeno provato a tirar fuori la distinzione in classi.
    AG

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    1. che esistono classi sociali diverse lo sanno anche le galline. dunque, caro Amico, non si tratta semplicemente della "distinzione" ed elencazione delle categorie, delle classi e dei ceti sociali, ma del conflitto che sorge dai loro interessi diametralmente opposti. un conflitto che non può trovare soluzione semplicemente nel riformismo. la "titubanza" di Cacciari consiste precisamente nel rimanere nell'ambito della critica borghese, ossia della critica che la borghesia può accettare.

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    2. Condivido, ma non era mia intensione assolvere Cacciari.
      Cordialità.
      AG

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  2. “Ma quale popolo, il popolo non esiste, è un’astrazione, come l’uomo; esistono invece gli uomini ...”. E tu continui: l'uomo non esiste, esistono gli uomini in carne ed ossa. Analogamente "il popolo" non esiste "socialmente e politicamente". Cioè le esistenze reali dell'astrazione "uomo" sono gli uomini in carne ed ossa. Le esistenze reali dell'astrazione "popolo" sono le classi sociali. Per arrivare alle esistenze reali del "popolo" hai indicato gli ambiti di esistenza, sociale e politica. Tenendo presenti questi due ambiti di esistenza, si evitano le false esistenze di qualsiasi tipo di "populismo".

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  3. Veramente Cacciari quelle cose le ha dette, ha usato la parola "interessi" e persino "classi". E si è capito benissimo che parlava della non concretezza del messaggio politico della sinistra, che andrebbe rivolto a specifici gruppi di interessi, sui temi che li riguardano. Che poi non abbia dato una lettura coerente con il Capitale (ritengo il libro III, ma correggimi se sbaglio) è più che possibile, visto che si parlava di elezioni.

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    1. "... devi parlare al tuo popolo, non c'è il popolo, non esiste il popolo, come non esiste l'uomo, non esistono questi astratti, sono nomi, esistono quelle categori, quegli interessi, quelle classi, quei ceti socili, quei corpi intermedi e devi parare a loro concretamente sulla base di quelli che sono i loro interessi, spiegando loro come ci rimettono con la strategia del governo di un certo tipo, sul piano economico, sul piano fiscale, con dei numeri, con degli atti, così fai, non a parlare del popolo, che non c'è il popolo."
      Il centro della mia critica è racchiuso in questa frase: "dobbiamo parlare di rapporti tra le diverse classi sociali, con interessi non solo diversi, ma diametralmente opposti". Nella mia frase il conflitto di classe è posto in primo piano. Nelle parole di Cacciari sono posti in primo piano gli "interessi" di categorie, classi e ceti sociali, ma non esplicitamente del conflitto di classe che non si pone solo e genericamente sul piano degli "interessi" diversi, bensì sul piano degli interessi diametralmente opposti, dunque non conciliabili.
      posso sbagliarmi, ma mi pare che rimproverare Cacciari di "titubanza" in tal sanso non sia fuori luogo.

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    2. per completezza vedi anche la mia risposta al lettore qui sopra.

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    3. Scusami, ma l'ho detto chiaro: sia Cacciari che Rutelli parlano in una prospettiva elettorale: ossia come la sinistra possa o non possa prendere voti alle elezioni da certi gruppi sociali, per i quali forse impropriamente usa il termine di "classi". Capisco che non sia una prospettiva marxiana, ma mi pare che non volesse esserlo da parte dei due.

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    4. Ma prospettiva elettorale è l’unica della televisione. È sempre una immagine mediata della realtà. E ‘tele’ significa a distanza. Parlare di conflitto di classe inconciliabile è il contrario della tv

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    5. Sbaglio io che credo ancora in un rovesciamento di prospettiva e di rivolta sociale per fermare l’incubo che avanza. Sbagliano quelli come Cacciari che credono di poterlo fermare con un più radicale riformismo, laddove invece il capitalismo e le sue tecnologie hanno squadernato irreversibilmente non solo il sistema ma anche l’intero modo nostro di orientarci nella realtà e di concepire la vita. Se ci sono voluti due anni per dire basta al massacro a Gaza (e dopo lo scambio di prigionieri non sarà finita), se dopo quasi quattro anni di guerra in Ucraina ancora si pensa di continuarla con più minacce e più armi, se si pensa di fermare la Cina con i dazi, allora è possibile qualsiasi futura tragedia. Compreso il Nobel per la pace a Trump, uno che prima ha rifornito di armi e altro gli esecutori materiali del massacro, e poi lo si vuol far passare per un leader di pace.

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    6. Non sbagli cara. Non troppo almeno. E tutti siamo contraddizione in essere. Ma rovesciamento prospettiva non è mettere elettrodomestico tv sottosopra in tinello, perché l’immagine del Cacciari dirà comunque sempre le stesse cose senza manco perdere favolosa pettinatura

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  4. Addirittura c è un soggetto politico che si presenta regolarmente alle elezioni regionali ora (nazionali qualche anno fa) che si chiama Potere al Popolo!
    Mi permisi di criticare questa dicitura in quanto interclassista e... Apriti cielo.
    Sembra che Marx non se lo fili più nessuno.
    Hanno scavato così tanto che riesumarlo è opera improba.
    A. I.

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    1. infatti Marx non parla di "popolo", così come non parla genericamente di classi, ma ne precisa le determinazioni sociali, ideologiche e politiche. Marx pone la sua critica sul piano della inconciliabilità degli interessi tra le classi sociali, dunque sul piano della lotta di classe e dei suoi relativi sviluppi.

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    2. Popolo per Marx è quello che si fa di religione

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    3. ragionier, tu ultimamente mi spaventi.

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    4. Dammi ancora un paio di mesi e ti faccio la rivoluzione

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  5. È l'arlecchino servo di due padroni?
    Pietro

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    1. no, Pietro, mi sembra una eccessiva semplificazione. non Cacciari almeno. è un pragmatico in tempi impazziti.

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