lunedì 9 ottobre 2017

Il giornalista e il robot



Pierre Guillaume Frédéric Le Play (1806-1882), ingegnere, sociologo ed economista, una volta chiese al suo uditorio quale fosse la cosa più importante generata dalla miniera. L’uditorio di Le Play rispose: “il carbone”, oppure “il ferro”, e anche “l’oro”. Le Play non ebbe difficoltà a rispondere che la miniera aveva generato anzitutto “il minatore”. Sarebbe interessante chiedere oggi che cosa stia generando la cosiddetta industria 4.0. Gli uomini, e il loro lavoro, tanto efficienti in un ambiente tecnicamente immaturo, oggi non sono più al centro di nulla. Sono stati man mano sostituiti dalla tecnologia, sebbene certe attività, soprattutto le più umili e faticose, restino ancora appannaggio del lavoro umano.

Del resto, lo scopo della tecnologia industriale, quando è usata capitalisticamente, non è quello di alleviare la fatica umana. Come ogni altro sviluppo della forza produttiva del lavoro, l’innovazione tecnologica e tecnica punta a ridurre le merci più a buon mercato, ossia ed abbreviare quella parte della giornata lavorativa che l’operaio usa per se stesso, per prolungare quell’altra parte della giornata lavorativa, che l’operaio cede gratuitamente al capitalista, quale mezzo per la produzione di plusvalore.

Storicamente si possono studiare i differenti modi di produzione in base ai differenti mezzi di produzione, perciò il nesso fra i rapporti sociali di produzione e quei modi di produzione. Ed è interessante notare quali sconvolgimenti si sono prodotti, di volta in volta, nei rapporti sociali di produzione con il mutamento dei differenti mezzi di produzione.

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Vi sono dei giornalisti interessati ad insistere che l’innovazione tecnologica porterà lavoro e nuove opportunità (*). Falso. Il capitale ha l’insopprimibile necessità di risparmiare quanto più lavoro vivo possibile. La cosa procede con la stessa ineluttabilità di una legge di natura. Non c’è strategia o stratagemma della politica che possa impedire questa divaricazione tra sviluppo dei sistemi automatizzati da un lato e dall’altro la progressiva riduzione relativa e assoluta della forza-lavoro impiegata.

Non dobbiamo dimenticare che un “negro” è solo un “negro” e solo in certe condizioni esso diventa uno schiavo. Allo stesso modo un giornalista è solo un giornalista, e così anche una macchina è soltanto una macchina, ma solo in determinate condizioni un robot diventa un editorialista e il giornalista diventa un disoccupato.

(*) Il giornalista in questione è il signor Stefano Feltri, il quale la settimana scorsa ha avuto occasione per raccontarci le sue amenità dai microfoni di Radiotre.

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3 commenti:

  1. Le nuove tecnologie modificheranno in maniera impredicibile i modi di produzione e probabilmente anche rapporti sociali attualmente in essere.
    Come sai ho una visione un po' diversa dalla tua in merito alla intelligenza artificiale e a cosa questa porterà.

    Di sicuro finchè il capitalismo continuerà ad esistere, l'evoluzione tecnologica può soltanto che peggiorare costantemente le condizioni di vita del proletariato.

    Ciò che si può però prevedere, e ovviamente anche auspicare, è che ci si trovi di fronte a un punto di svolta per l'umanità. Purtroppo però, prima ci sarà da sudare lacrime e sangue.

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  2. Devo scegliere , mentre scrivo queste poche righe , tra una salutare lunga passeggiata , o una breve che mi porta dal ferramenta ,ai fini dell'acquisto di alcuni tasselli per la sistemazione di alcuni lampadari e quadri.
    E' evidente che sono un "privilegiato" in pensione .
    Cioè sono un "giornalista" che vi parla delle povere incombenze dell'oggi.
    Purtuttavia almeno alla fine si avranno un lampadario e due o tre quadri più o meno al loro posto.
    Mi chiedo però che senso ha il " discettamento" sui massimi sistemi dell'innovazione tecnologica ; meglio tacere , quando dovrebbe essere chiaro che :

    Storicamente si possono studiare i differenti modi di produzione in base ai differenti mezzi di produzione, perciò il nesso fra i rapporti sociali di produzione e quei modi di produzione. Ed è interessante notare quali sconvolgimenti si sono prodotti, di volta in volta, nei rapporti sociali di produzione con il mutamento dei differenti mezzi di produzione.

    Teoricamente anche l'Oggi potrebbe essere spiegato, meglio indagato ,senza essere degli Storici di professione, ai quali almeno si potrebbero imputare degli "strafalcioni" , visto che teoricamente alle loro spalle vi dovrebbero essere montagne di letture e riflessioni.
    Vado a fare una passeggiata, prima di chiedere alla piattaforma Rousseau , cosa sia meglio fare, se lunga o corta.

    Un senso di "mestizia" mi coglie , al pensare che :

    Non c’è strategia o stratagemma della politica che possa impedire questa divaricazione tra sviluppo dei sistemi automatizzati da un lato e dall’altro la progressiva riduzione relativa e assoluta della forza-lavoro impiegata.

    E' talmente semplice che solo dei giornalisti lo possono ignorare .

    caino

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  3. Alla bocconi - dove lui ha "studiato" - il lavaggio di cervelli, già ben predisposti, è efficace e pagante per la carriera. Purtroppo tutto ciò è letale per la collettività. g

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