lunedì 23 ottobre 2017

Non lo faranno



Eh, il figlio del poliziotto può titolare come vuole, resta che un risultato così non se l’aspettavano. Per il Veneto. Il caso Lombardia è diverso. Del resto non possiamo credere che, tanto per citare, amici e parenti dei Barbaro e  Papalia, dei Bruzzaniti-Morabito-Palamara e dei Pizzata, ma anche dei Modaffieri-Mondella, dei Di Giovine e dei Manno-Maiolo, così come i Mazzaferro e gli Iamonte-Moscato di Melito, quindi gli Arena e i Farao-Greco, vadano a votare per un referendum come quello di ieri.

Vale forse la pena ricordare il plebiscito di domenica 21 e lunedì 22 ottobre 1866, ossia il plebiscito truffa. Il Veneto, il Friuli centro-occidentale e la provincia di Mantova, fino a venerdì 19 ottobre appartenevano all’Austria. Il 20 ottobre, in base a un  Trattato, erano diventati francesi. Lo stesso 20 ottobre, il governo piemontese pubblicò sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del 7 ottobre per il plebiscito!! Il mattino successivo fu possibile votare consegnando un qualsiasi foglio contenente il testo del quesito, aggiungendo Sì oppure No. Coloro che avevano diritto al voto, in quanto maschi di età maggiore di 21 anni, costituivano circa il 28% della popolazione residente. Votarono soggetti che non ne avevano titolo, come i soldati italiani di stanza in Veneto, ad esempio, e, soprattutto, i dati resi noti non corrispondevano ai voti reali. I favorevoli risultarono il  99,9%, smentendo anche l’errore statistico. Andò come nel plebiscito siciliano del quale ci racconta con ironia Tomasi di Lampedusa.

Il plebiscito, che nemmeno i Savoia volevano, serviva a sancire una situazione di fatto, dettata da accordi diplomatici. Ma da qui a dire che fu la volontà del popolo a sancire l’unione del Veneto al Regno sabaudo-massonico ce ne passa.

*

Con il referendum di ieri non cambierà nulla, solo giochi di potere. E però una questione già aperta si presenta ora in modo molto netto e legale, in faccia a chi l’ha snobbata e continuerà a sottovalutarla.


Sia chiaro: noi veneti, nella quasi totalità, siamo e ci sentiamo italiani (che altro, sennò? per quanto personalmente aspiri al superamento degli Stati nazionali), al pari e forse più di altri. Ma non ci sentiamo di dover sacrificare la nostra specifica identità, la nostra millenaria lingua e cultura sull'altare della statualità italiana ed eurocratica. Poi c'è la questione degli schei, certo, ma la questione è aperta sopratutto a causa della putrefazione di quella stessa inefficiente e prevaricante statualità. Prima che la questione degeneri strumentalmente, come sta accadendo in Spagna, sarebbe il caso di prendere in considerazione la questione per ciò che essa effettivamente rappresenta. Non lo faranno.

8 commenti:

  1. difesa d' ufficio? :-)

    ma magari l'autonomia servisse a stare meglio davvero

    Zaia mica è male, sui vaccini è l' unico che ha detto che le mamme vanno ascoltate :-)

    sghei sempre sghei solo sghei

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    1. a natale mi ha promesso il mandorlato di Cologna Veneta.
      schei, caro, schei

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  2. ...incubo...

    So che l'argomento ti interessa molto:
    https://www.pandoratv.it/food-inc-2/
    Più completo, di M. Pollan "Il dilemma dell'onnivoro" un po' datato 2006, ma con un mucchio di bibliografia.
    ciao.g

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    1. il paese più libero e democratico del mondo

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    2. Riescono a farlo credere...del resto... se c'è chi crede alla verginità della madonna il lavoro da fare è grande.
      Una buona giornata e..buon lavoro.g

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    3. Va beh.
      Per consolarci e rifarci la bocca dopo l'incubo ti mando anche due trasmissioni di rai radio tre : una sulle colline di montalcino e una sul quelle del barolo.
      Sono molto belle da ascoltare, parlano di coltivazioni di vite,paesaggi e
      tempi passati, basta
      cliccarci sopra ed ascoltare non è necessario scaricare.g

      http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-60203423-a95f-43a0-bcf5-36580df6ef21.html



      http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-60203423-a95f-43a0-bcf5-36580df6ef21.html

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    4. grazie, nel pomeriggio mi sintonizzo

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  3. gli "schei" sono tutto .. specialmente per chi è abituato a riceverli senza aver dovuto lavorare.😎

    IN merito un simpatico aneddoto . Molto tempo fa facendo notare ad un mio amico romano ( un "gran lavoratore" per altro) l' approffitto e il menefreghismo che permea gran parte massa impiegatizia romana, lui mi dette questa arguta risposta .
    "L ' avete voluto voi. L' avete voluta portare a Roma "la capitale" ? E mò pagate! .Noi prima stavamo cor papa e qua s'é sempre fatto cosi' ".
    ws

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